12)La piazza

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Una pistola puntata al cuore, a pochi metri da me, la persona che la tiene ha lo sguardo fisso di me, come se avesse paura che potrei sparire da un momento all'altro. Forse ne sarei capace.

Dico all'uomo "So chi sei, ho vissuto i tuoi momenti, i tuoi sentimenti, so cose che nessuno sa se non tu, siamo più si simili di quanto pensi!" Mi guarda perplesso e dice "Nessuno può sapere come ho vissuto la mia vita!" "Ti sbagli, caro Edward, so perfettamente cosa è successo, e non puoi non crederci, ma io ci riesco, sono speciale, per gioco a questo gioco, e tu mi hai dato la prova di riuscire a capire i miei poteri! Bene lo sto facendo" "Non credevo che fossi già arrivato a questa parte del gioco, pensavo fossi ancora all'inizio che rinneghi la tua famiglia, l'amore e tutto quello che amavi nella vita passata, e invece  sei già alla storia, e a vivere i poteri" mi fa un sorrisetto divertito e poi continua "sei veloce, la storia ti ucciderai se vai troppo veloce, i tuoi poteri sono calibrati, non pensare di essere riuscito ad essere già me, finche non dirai le stesse cose e i pensieri non si fonderanno non saprai niente di me". Mi viene da ridere, ma mi trattengo, non è il caso dirli che quelle cose le riesco a fare già, sarà una cosa che uso a mio vantaggio, non devo dire tutte le mie strategie al nemico, e come il mago non rivela mai i propri trucci, e se lo fa tralascia ciò che lo rende magnifico.

Faccio un passo verso di lui e dico con tono di sfida "tanto non mi uccideresti!" mi risponde subito "Chi te lo dice, ti ho portato qui, posso mandarti direttamente all'inferno basta un colpo!" "Non lo faresti, mi hai cercato da tempo, sono capace di innalzare il tuo nome alla gloria e lo sai! Non mi uccideresti sono l'unica cosa che ti resta! Tua figlia ti odia e ha ragione sei un mostro, menomale lei è normale!" mi guarda perplesso, e io dico "Pensavi che non sapevo che hai una figlia e che è Vanessa! A lei importa di me, lo vedo da come mi guarda! Visto ti sbagliavi, io so più cose di quante sai" mi risponde "Stai attento a cosa dici! Mia foglia non la devi nominare, non è la sua battaglia questa, pensi che le importi di te? Allora sei uno schiocco, se ti uccidessi non le cambierebbe niente, pensi davvero che tu sia l'unico? Prima di te ce ne sono stati molto, nessuno era riuscito ad arrivare a questo punto e forse in questo hai un vantaggio! Niente di più, sarò comunque un passo avanti a te"

Quelle parole mi spiazzano, e dico "A Vanessa importa di me, si vede come mi guarda, ha sempre l'aria contenta quando parla con me! E con te com'è?" si arrabbia, è quello che volevo, prende la pistola e punta in aria uno sparo, forte, un po' assordante, ma sopportabile. Sento piangere, mi giro a guardare, era ancora li e sta guardando la scena, inizia a battermi forte il cuore, era li Vanessa in cane e ossa, il nostro primo incontro da cosciente, e stava piangendo.

Mi giro non mi importa se ce Edward che mi punta la pistola mi accascio a lei e dico "Perché piangi?" si calma e mi guarda, ha comunque gli occhi gonfi, non risponde.

Sono cosi agitato, e come il mondo si fermasse, Edward mi parla ma lo ignoro mi interessa solo di Vanessa, faccio una cosa che mi scoprendo anche io. Le do un bacio leggero sulla fronte e le dico che andrà tutto bene, mi guarda e mi sorride, suo padre a quel gesto si arrabbia ancora di più tanto che prende e mi tira per un braccio per allontanarmi da lei. Con i miei rifessi sfuggo dalla presa, e prima di allontanarmi le sussurro un ultima cosa "Questa è una promessa!" 

Mi Alzo e faccio tre passi, mi allontano ce Edward mi punta la sua pistola nera sulla fronte in mezzo agli occhi, la preme forte, come per mettermi paura.

Dico "Alla testa mi uccidi subito, rapido in dolore, punta al cuore, per due 2 minuti soffrirò l'agonia, non è quello che vuoi? so che lo vuoi fare!" si legge la rabbia nei suoi occhi, so che lo vuole fare, ma c'è sua figlia, lo farebbe solo se necessario! mi dice dopo un momento di riflessione "Sai sei furbo! sai avevi ragione, siamo più simili di quanto credevo!" prende la pistola e la punta al cuore, mi sento che questa forse è la mia ora e dico "Fallo, te lo sto chiedendo, se non fai sei un vigliacco, e lo farai vedere anche a tua figlia!" Me lo sento sta per sparare, aspetto il momento giusto, mi sposto, e lui spara, pensavo di essere stato abbastanza veloce, ma non è cosi non mi ha preso il cuore, ne sono certo.

Mi manca il respiro, sento il sangue salirmi su per la gola, la camicia diventa in un attimo zuppa del mio sangue, sento le orecchie fischiare, una risata di sotto fondo e una foce che urla e piange terrorizzata da quel gesto. Cado, mi sento stanco, le gambe non ce la fanno, eccomi li disteso per terra, sono ancora vivo, lo so, gli occhi diventano pesanti, e lascio scorrere la mia vita in un lamento.

A un tratto eccola la li, Vanessa, davanti a me, non me lo aspettavo, la vedo e le sorrido come segno di gratitudine, ed era così le ero grato in quei giorni c'era sempre lei, a tenermi compagnia e a farmi capire che la mia vita ero uno schifo e che ora mi posso concentrare sul gioco.

Mi guarda e piange, tra un singhiozzo e l'altro dice "Ti prego non te ne andare, ho bisogno di te, avevi detto che non sarebbe successo nulla, e invece eccoti qui, che stai morendo e io non posso fare niente." Mette le mani sulla mia ferita, e la stringe, e cosi dolce cerco di dirle , ma mi zittisce e dice "Non sprecare le forze" prende una mia mano e la stringe forte, e l'altra la mette a 5 cm dalla ferita, una luce gialla mi acceca, sta succedendo qualcosa.

D'improvviso mi sento meglio, non capisco come per magia mi sta salvando, so che non sto del tutto bene, ma riesco ad alzarmi, Vanessa e distrutta mi dice "Ho trasferito la mia energia in te, spero sia sufficiente per farti sopravvivere questa notte, domani ti cureremo.

Sviene su di me, con tutte le forze che ho mi alzo, e prendo anche lei, è faticoso, ma non posso lasciarla qui da sola, con tutte le forze che ho entro nella casa più vicina, la faccio sedere mentre cerco qualcosa per coprire la ferita e non pieno di sangue, mi ci vuole più del previsto, tolgo la camicia, guardo il buco che c'è rimasto, e mi dispiace era una bella camicia, ma ora non è il momento di pensare e ciò, prendo delle garze e le metto su tutta la ferita e con una banda stringo forte un paio di volte intono al petto, finche non sono soddisfatto, e lo lego, metto una maglia non mi importa che cosa sia, basta che mi stia, ed era così. torno nella stanza di la, e prendo di nuovo Vanessa in collo, e la porto nella stanza da letto la appoggio piano, sarei tentato di restare qui, ma non posso, le tolgo le scarpe, le metto una coperta non troppo pesante addosso e quando sto per andarmene sento che mi dice "Resta qui con me, non andare" a quelle parole mi scoppia il cuore, sono contento ma allo stesso modo spaventato, e chiedo per essere sicuro "Sei sicura che vuoi che resti?" e dice "Si, ti prego" a quelle parole mi tolgo le scarpe e mi petto sotto le coperte, si stringe forte a me e prima di addormentarsi mi da un bacio su una guancia.

Mi ci vuole un po' per capire di tutto quello che stava succedendo, ma ero contento, ricambio il bacio e lei fa un accenno di sorriso,  e con quel pensiero mi addormento.

spazio Autore

Fatemi sapere cosa ne pensate, avevate capito chi era?

La domanda di questo capitolo vi chiedo secondo voi cosa succederà quando si sveglieranno?

Buona lettura, e aspetto molti voti e commenti da tutti voi che state seguendo la storia!


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