Perchė mi fai questo?

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NATHAN

Ieri notte sono tornato tardissimo a casa, ho trovato mia zia e mia madre dormire beate. Anche se preoccupato per le condizioni critiche di mia madre, non potevo lasciare quella ragazza vagare nella notte dopo l'aggressione che aveva subito. Non sarei stato tranquillo finché non avrei controllato i suoi segni vitali e la sua ferita. Se solo avessi il tempo per studiare credo che sarei un medico decente. Penso rammaricandomene leggermente.

Sono ormai le 7 del mattino mentre sto preparando una colazione a mia madre. Omlette e bacon sono quello che le serve per avere più energie. Stamattina mia zia è uscita prima di casa per andare a lavoro e a breve dovrò uscire anche io per andare all'università, anche se sono abbastanza restio a lasciare mia madre da sola. Purtroppo devo farlo altrimenti la laurea non la vedrò neanche tra 10 anni.
La sua colazione ė pronta, metto tutto in un piatto e verso anche del succo d'arancia nel bicchiere, poi salgo velocemente i gradini e per poco non faccio cadere tutto. Giunto in camera di mia madre le dico

-Mamma allora qui c'è la colazione, miraccomando mangia tutto, ci mancherebbe solo che tu svenissi. Ti ho fatto un omlette e del bacon, poi qui ci sono dei biscotti in caso volessi del dolce e nel bicchiere ho versato un po' di succo, l'acqua te la lascio qui- indico il comodino esattamente accanto a lei e adiacente al letto. 

- Per quanto riguarda il cellulare sta sotto carica ma anche quello si trova esattamente li accanto a te quindi, per qualunque cosa, non esitare a chiamarmi e...- 

-Nate, tesoro, sto benissimo. Devi stare tranquillo, mangerò tutto quello che mi hai portato così magari stasera riesco anche ad alzarmi per cenare con il mio bambino.. che poi non sei più un bambino. Sai devo ancora abituarmi all'idea che sei un uomo, lo sei sempre stato fin dall'infanzia. Ti sei sempre preso cura di me anche quando, ecco non avevo... la malattia. Io non potrei essere più fiera di te, ora stai anche per laureati in medicina e..- non riesce a terminare la frase perché scoppia in lacrime ma cerca comunque di continuare il suo discorso mentre io resto li, davanti a lei, con lo sguardo quasi supplichevole per cercare di farla smettere, consapevole che, se continuerà così, finirò in lacrime anche io.
Tra un singhiozzio e un altro, infine dice

- Vieni qui vicino a me Nate- 

Ed è quello che faccio molto lentamente perché sono veramente spiazzato dalla piega che ha preso la situazione. Quando mi ritrovo vicino a lei, lei mi afferra una mano mentre con l'altra mi accarezza la guancia 

-io Ti amo Nate, ricordatelo sempre. La mamma ti vuole un bene dell'anima- afferra velocemente un fazzoletto per soffiarsi il naso e asciugarsi gli occhi, poi aggiunge.

-Ti assicuro che sto bene, ora vai a scuola e rendimi fiera del bravissimo medico che sei- 

-Non sono ancora un medico-

Una fitta al petto mi attraversa perché mi viene spontaneo pensare che forse non lo sarò mai di questo passo. Il solo pensiero non fa che alimentare il senso di colpa che provo, so quanto lei ci tenga alla mia laurea. Lei è cosi orgogliosa che io stia studiando per diventare medico e io non ho il coraggio di dirle che le cose si stanno un po' complicando e che per occuparmi di lei sto rinunciando ai miei studi. Non ho assolutamente intenzione di dirle nulla, so com'è fatta e so che per aiutare me ucciderebbe se stessa quindi non se ne parla di aprire questo argomento.

- Si lo so che ancora non lo sei ma presto lo diventerai quindi vai tranquillo. Chiamo te o zia in caso di problemi - annuisco lentamente mentre mi avvicino alla porta d' uscita ma, prima di andarmene, mi fermo un istante sull'uscio e le dico senza voltarmi.

-Ti voglio bene anche io mamma- non glielo dico quasi mai. Sarà successo pochissime volte, non perché io non le voglia bene no, ma solo perché faccio un enorme fatica a dire queste cose. Non so neanche io perché mi viene così difficile ma dentro di me so che le voglio bene. È la mia mamma è sempre stata brava con me, mi ha tenuto con se quando nessuno mi voleva compreso mio padre, mi ha tenuto e ha fatto tantissimi sacrifici per me, è ovvio che io la ami ed è anche ovvio che ora sia io a ripagarla di tutti i sacrifici che ha fatto lei per me. 

Ricomincio da Zero (INSIEME) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora