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<<Buongiorno bimba!>>
<<Mio dio J. che cavolo ti salta in mente? Mi hai spaventata.>>
<<Lo so Crystal, lo so, ma oggi è un giorno speciale quindi anche il mio buongiorno doveva essere speciale.>>
<<Già, speciale, così hai deciso di farmi venire un infarto vero?>>
<<Su Crystal non esagerare, piuttosto parliamo di cose serie, tanti auguri bimba.>>
Mi dice indicandomi il mazzo di rose che aveva poggiato sul comodino affianco al mio letto.
<<Jason ma non dovevi, cioè perché? E soprattutto, come hai fatto a prenderli?>>
<<Mia madre. Ora ascolta, fa esattamente quello che ti dico okay? Non provare ad alzarti dal letto, chiudi gli occhi d’accordo?>>
<<D'accordo.>>
Resto ferma sul letto con gli occhi chiusi, nel frattempo sento dei rumori, tra cui quello della sedia a rotelle di Jason che si avvicina a me, mi accorgo che sta salendo sul letto, le sue mani coprono i miei occhi, e le sue labbra si avvicinano al mio orecchio.
<<Tanti auguri piccola.>>
Sussurra delicatamente per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.
Apro gli occhi e affianco a me c’è un grande pacco avorio, chiuso con un nastro bordeaux, guardo Jason e lui mi fa cenno di aprirlo.
Dopo aver sciolto il nastro alzo il coperchio, rimango stranita nel notare lo strato di petali rossi posti in cima alla scatola che non mi permettono di vedere ciò che c'è sotto.
Con le mani scarto i petali poggiandone alcuni sul letto e tirandone altri verso il viso di Jason, finalmente scopro il contenuto di quell'enorme scatola, un pacchetto più piccolo, lo prendo tra le mani e sciolgo il nastrino che lo tiene chiuso, lo apro e un ciondolino a forma di puzzle emette un piccolo scintillio.
<<Jason! Ma è bellissimo, non avresti dovuto.>>
<<Non hai visto tutto tesoro, controlla il retro.>>
Giro il ciondolino e mi accorgo di una piccola incisione.
“My baby.
- J.”
<<Ed io ho l'altra metà, così quando usciremo da qui ci ricorderemo l'uno dell'altra.>
<<Ti adoro J.>>
Gli dico abbracciandolo forte.
Quel momento viene interrotto da un colpo di tosse, mi giro e vedo Jade in piedi sulla soglia della porta con Blake alle sue spalle, corro verso di lei per abbracciarla, la stringo forte mentre continua ad urlare "auguri" a squarciagola.
Dopo essermi staccata da Jade rivolgo il mio sguardo a Blake e con un enorme sorriso mi getto tra le sue braccia.
<<Come state ragazzi?>>
<<Noi? Come stai tu tesoro.>>
<<Non posso lamentarmi Jade, se non fosse per Jason che mi tiene compagnia non so se a quest'ora sarei ancora qui. A proposito, lui è Jason.>>
<<Jade, la migliore amica di Crystal nonché sorella del suo ragazzo.>>
<<Piacere mio Jade.>>
<<Lui è Blake. Blake lui è Jason.>>
<<Ciao brò.>>
Jason saluta con il suo solito sorrisino ammiccante.
<<Hey>>
Risponde Blake freddamente.
<<Blake, che succede?>>
<<Non so Crystal, dimmelo tu. Sono venuto qui per passare del tempo con la mia ragazza ma se avessi saputo che stava così bene tra le braccia di un altro non avrei sprecato il mio tempo per venire in questo posto di merda.>>
<<Seriamente Blake? Non mi è permesso ringraziare un amico per un regalo?>>
<<Come vuoi.>>
Senza pensarci due volte esce dalla camera sbattendo la porta alle sue spalle.

Sono le 13.06, gli infermieri camminano per i corridoi portando il "pranzo" nelle camere, è da un paio d'ore che provo a chiamare Blake senza ricevere alcuna risposta, possibile che se la sia presa così tanto?
Beh, ora non voglio pensarci.
I medici hanno permesso a Jade di restare al di fuori dell'orario di visita così è rimasta qui con me e Jason a tenerci compagnia.
Ammetto che ognuno di noi è rimasto abbastanza scioccato dal comportamento di Blake, io e Jade particolarmente perché lo conosciamo molto, e sottolineo molto bene ma posso confermare che anche Jason è rimasto un po’ scosso, non aveva nessuna cattiva intenzione nei miei confronti, tanto meno con Blake.
All'improvviso l'infermiera entra in camera con il carrello del cibo, nota che Jason è rimasto in camera con me così lascia sul comodino entrambi i vassoi del pranzo.
<<Non ho fame.>>
<<Signorina Crystal Anderson non le permetto assolutamente di rimanere senza cibo il giorno del suo compleanno è chiaro?>>
<<Jade, sai benissimo che mangiare non è il mio forte non c'è affatto bisogno che insisti.>>
<<Sicura? Io dico che riusciremo a farti cambiare idea.>>
Dice Jason lanciando un'occhiata furtiva verso Jade.
Entrambi sono seduti sul letto accanto a me, Jason fa un cenno con la testa ed ecco che me li ritrovo distesi addosso a farmi il solletico, continuo a ripetere di farla finita ma non mi ascoltano, giuro che non ce la faccio più, il mio corpo chiede pietà ma loro non ne vogliono sapere di smetterla.
Dopo un po' Jade chiede...
<<Allora che fai? Mangi?>>
La mia testa accenna un leggero “no”, di scatto Jason blocca i miei polsi sul letto con le sue forti mani e Jade si siede sulle mie gambe impedendomi di compiere movimenti, continuando a solleticarmi i fianchi fino a farmi dire "mi arrendo". Solo così si sono decisi a lasciarmi in pace e a farmi finalmente riprendere fiato.
<<Voi siete matti, siete completamente matti. Costringermi a mangiare tenendomi in ostaggio con il solletico, e voi vi ritenete miei amici?>>
I due iniziano a fissarmi con le braccia incrociate ed uno sguardo talmente profondo che mi lascia quasi intravedere ciò che stanno pensando.
<<Devi mangiare. Si, è questo che fanno gli amici, quelli veri, pur di farti fare cose che potrebbero migliorare la tua salute possono arrivare a costringerti anche con il solletico. Dico bene Jason?>>
<<Giusto Jade, sono pienamente d'accordo con te.>>
Inginocchiandomi sul letto mi allungo verso il comodino e prendo il mio vassoio, guardo il piatto riempito da un soffice purè di patate, qualche foglia di insalata e un pezzetto di pesce ed ecco che subito inizia a venirmi la nausea.
Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, con la forchetta prendo un minuscolo pezzettino di pesce e una piccola foglia di insalata e indirizzo il braccio verso la mia bocca, prendo il boccone e, anche se avrei voglia di buttarlo giù tutto d'un colpo, inizio lentamente a masticare e subito un mix irriconoscibile di sapori inizia a stuzzicare le mie papille, quegli odori strani invadono la stanza e i miei occhi iniziano a lacrimare senza sosta, con un scatto furtivo mi alzo dal letto e corro verso il bagno.
Scivolo sul pavimento di fronte al water e inizio ad espellere quello che avevo appena ingerito fino a non avere più nulla da eliminare.
Nel frattempo Jade e Jason sono corsi ad aiutarmi, Jason è seduto al mio fianco sulla sua sedia e tiene tra le mani i miei lunghi capelli per evitare di farli cadere lungo il mio viso, Jade invece è intenta a cercare un asciugamano pulito per poi tamponare delicatamente le mie labbra, è così concentrata e sicura di sé.
Jason mi tira su e mi poggia delicatamente sulle sue ginocchia, fa muovere la sedia a rotelle per accompagnarmi fuori dal bagno dopodiché mi aiuta a distendermi sul letto con una delicatezza mai vista prima.
Mi sento stanca e senza forze, come se stessi per svenire, era tanto che non mangiavo e di conseguenza era tanto che non vomitavo.
Jade si precipita fuori dalla camera, probabilmente per cercare un’infermiera, nel frattempo vedo Jason giocherellare con il mio cellulare portando poi il telefono all'orecchio.
<<Brò, sono Jason, quello dell'ospedale. Corri immediatamente qui, Crystal sta male, ha bisogno di te. Corri.>>
Dopo aver riagganciato mi guarda, poggia la sua mano sulla mia fronte e dolcemente sussurra...
<<Tranquilla piccola, Blake sta arrivando.>>

Apro gli occhi e una luce bianca mi annebbia la vista, dopo pochi secondi appaiono delle sagome che successivamente riesco a riconoscere completamente, Jade e Jason sono accanto alla finestra e mi osservano con sguardo sollevato, Blake mi tiene la mano sinistra standosene seduto accanto al letto, l'infermiera alla mia destra mi sistema i cuscini.
<<È tutto okay tesoro, hai semplicemente perso i sensi per un po', ora cerca di riposare. Mi raccomando ragazzi, potete restare solo a patto che non la facciate stancare.>>
<<Blake.>>
<<Non stancarti amore, sono qui ora, riposati. Appena starai meglio ti porterò via da qui, voglio portarti in un posto.>>
<<Come faremo? Lo sai che non ho il permesso di uscire.>>
<<E invece si. Ho parlato con il dottore e mi ha assicurato che appena ti sarai ripresa potrò portarti fuori per un giorno. Te lo prometto tesoro.>>

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2021 ⏰

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