Al mio risveglio mi ritrovai legata ad una sedia in una stanza abbastanza grande e poco illuminata. Davanti a me c'era una porta edavanti ad essa c'erano due donne che facevano la guardia, invece di fianco a me c'erano due uomini. Tutti e quattro sembravano molto forti per le loro braccia muscolose. L'uomo alla mia destra fece un ceno alle due donne, una di loro uscii dalla stanza e tornò pochi minuti dopo insieme alla ragazza dai capelli rossi che mi aveva portato in quel posto. Si avvicinò a me per vedere se stavo bene, se ero abbastanza sveglia per conoscere il suo capo.Nella stanza entrò una ragazza dai capelli lunghi e biondi, indossava dei semplici jeans e una maglietta grigia. Sembrava una ragazza normalissima, di nessuna importanza. Per i primi istanti pensavo di star sognando o di avere le allucinazioni ma sfortunatamente non fu così... era davvero lei, era davvero Alexandra.
«Come...come è possibile? Ti ho vista morire...» la bionda si avvicinò a me, mi appoggiò una mano sul viso e iniziò ad accarezzarlo. Mi disse che qualcuno aveva trovato il suo corpo, aveva usato il progetto T.A.H.I.T.I. su di lei e che ora lei era lì per continuare il lavoro che non aveva concluso in precedenza. Allontanandosi da me, mi chiese se sapevo il motivo della sua missione. Le risposi di no, immaginavo che fosse un motivo per nulla coerente con quello che stava facendo.
Uno dei suoi scagnozzi portò una sedia, la mise davanti a me ed Alexandra si sedette. Accavallò le gambe e iniziò a guardarsi le unghie per poi cominciare il suo racconto.
«Partiamo dal principio, ovvero dall'Ottobre 1972 quando nacque un piccolo angelo che appena aprì gli occhi vide come prima cosa non sua madre ma la sorella più grande di cinque anni che piangeva dalla gioia. Da quell'istante si capiva che le due avrebbero legato, che sarebbero state inseparabili. Erano sempre insieme, per tutta la vita. Lavoravano anche insieme, sai dove? All'Hydra! Si erano promesse che non si sarebbero mai lasciate, così fu fino a quando non arrivò il giorno più brutto della loro vita... un Lunedì di Novembre, anno 1997. Hydra contro S.H.I.E.L.D., Alexandra e Deborah contro Natália e Phil. Natália Sicury, ti dice qualcosa?» a sentire quel nome rabbrividii, era il nome di mia madre. Non potevo credere che si fossero conosciute, avevo sempre pensato che Alexandra avesse avuto la mia età e invece era coetanea di mia madre. Lei notò il mio sguardo confuso e sconvolto, sorrise e continuò il suo racconto.
«Quel giorno persi tutto quello che avevo, persi tutto quello che mi rimaneva della mia famiglia... e la colpa è di tua madre! I miei cacciarono me e mia sorella fuori di casa per non so quale strano motivo, erano fuori di testa. Lei era il mio tutto. Tua madre uccise mia sorella, lei puntò una pistola contro la persona più importante della mia vita... lei mi ha rovinato la vita! Quel giorno pensai che non dovevano esserci altri esseri come lei. Indovina un po' cosa feci. Sì, hai capito. L'ho uccisa! Non sapevo però che avesse avuto te, quando lo scoprì decisi che avrei ucciso anche sua fgiglia. Cara Madison dimentica tutto quello che ti ho detto... Figlia di Mystica» iniziò a ridere.
«Ci hai anche creduto, poverina. Sarebbe un onore essere sua figlia» si alzò, prese la sedia e la lanciò lontano. Era molto arrabbiata, raccontarmi la storia l'aveva turbata infatti decise di assentarsi per qualche minuto in modo da riprendere il controllo. In quel momento io ero molto confusa, non credevo che mia madre fosse stata capace di commettere un atto simile. Mi rifiutavo di crederci, continuavo a ripetermi che Alexandra stesse mentendo cercando di convincermi. Ero anche molto agitata infatti il cuore iniziò a battere fortissimo, iniziai a vedere sfocato e avevo un forte mal di testa. In pochi secondi chiusi gli occhi e non vidi più niente. Riaprii gli occhi, davanti a me c'era un piatto con del pane e un bicchiere d'acqua. Gli uomini che erano al mio fianco mi slegarono in modo che io potessi mangiare, presi il piatto e iniziai a mangiare. Quello era il momento perfetto per colpirli e andarmene ma non avevo le forze, ero troppo debole. A stento riuscivo a mangiare e a bere. Alexandra entrò con un completo completamente diverso da quello che indossava prima, un completo completamente nero... sembrava una vera tuta da supercattivo.
«Nuovo look?» le dissi dopo aver finito il mio pasto, posai il tutto sul pavimento e gli uomini mi legarono nuovamente. Mi strinsero più forte di prima, il dolore fu peggiore. Alexandra indossava una tutina nera che si abbinava al suo make-up, un look molto diverso da quello precendete. Prima sembrava la solita ragazza della porta accanto, indossava semplicemente jeans e maglietta. Ora aveva l'aspetto da supercattivo. Le chiesi che fine aveva fatto Allison, il suo alter-ego. Stranamente non si era ancora fatta vedere. Mi rispose che lei era morta insieme a Michael, non immaginavo fosse così legata a lui tanto da eliminare Alison per sempre. Abbassai la testa dalla vergogna, anche Diana era ferita a causa della morte di Michael ed era colpa mia. Cercai di non pensarci e le domandai se quando uccise mia madre si era trasformata. Alexandra si fermò in mezzo alla stanza e mi disse di stare zitta, poi ordinò a uno dei suoi seguaci una sedia in modo che potesse stare comoda. Rispose di no, mio padre non c'era in quel momento quindi lei poteva rimanere Alexandra senza che nessuno lo sapesse, poi aggiunse che alla fine di quella conversazione sarebbe andata a fare una visita ai miei famigliari e amici. Non dissi niente, non sapevo cosa dire. Ero troppo frustrata e nervosa per dire qualcosa. Pregavo che qualcuno arrivasse per salvarmi. Avevo la stessa sensazione di quando io e lei eravamo sul terrazzo della scuola, quell'energia che cresceva dentro di me... la sentivo di nuovo, questa volta più forte e più potente. Alexandra iniziò a ridere probabilmente a causa della mia espressione, soffrivo dal dolore. Si alzò e mi diede un bacio sulla fronte, poi si incamminò verso la porta per andarsene ma una scia blu la colpì così forte da farla cadere proprio ai miei piedi: era Pietro che era venuto a salvarmi. Colpì anche gli aiutanti della bionda in modo da avere un po' di tempo prima che arrivassero i rinforzi. Si avvicinò a me chiedendomi come stavo, mi liberò e mi riportò allo S.H.I.E.L.D. in pochi secondi. Finalmente stavo tornando a casa.
«Non finisce qui, Madison Sicury! Siete inutili, li avete fatti scappare!» disse Alexandra ai suoi aiutanti.
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~ Lady Fire 2 ~
Fanfiction(Sequel di ~ Lady Fire ~ e spoiler Avengers: Age of Ultron) «Il ritorno di una persona può davvero causare tutto questo?» Questa è la storia di Madison Sicury Stark (Coulson), un agente dello S.H.I.E.L.D. con la pirocinesi e insieme ai suoi amici co...