Mi portò al bar davanti alla scuola, il luogo in cui lo vidi per la prima volta. Ricordo che gli avevo rovesciato il caffè e, a causa del mio orgoglio, non chiesi scusa, anzi dissi che era colpa sua perché non era stato attento. Forse era arrivato il momento di scusarmi... forse. Manco il tempo di aprire di bocca che Tony mi trascinò dentro e mi fece sedere, poi andò al bancone a prendere il caffè e la brioche. Mentre aspettavo che tornasse iniziai a giocare con la mia collana, ero stranamente nervosa. Probabilmente ero solo preoccupata per Mary e mi sentivo in colpa, dovevo essere con lei a sostenerla e invece ero in quel bar. O stavo così a causa della compagnia di Tony? Impossibile. Non provavo niente per lui, lo conoscevo da così poco.
«Ecco a te il tuo caffè e la tua brioche, la volevi con il cioccolato giusto? Alexis? Va tutto bene?» non gli prestavo ascolto, i miei pensieri avevano preso il sopravento. Tony mi prese la mano e questo suo gesto mi fece ritornare alla realtà. Mi scusai e gli chiesi di ripetermi quello che mi aveva detto.
«Va tutto bene, tranquillo» iniziai a bere il mio caffè cercando di non pensare alla figura che avevo appena fatto. Per cambiare discorso mi scusai per quel caffè rovesciato al nostro primo incontro, lui si mise a ridere e mi disse che ormai era acqua passata. Cominciò a parlarmi di Josh, della loro amicizia e di quanto sentiva la sua mancanza. Non parlavano da molto tempo, nonostante Tony gli mandasse messaggi quasi tutti i giorni. Sono stati migliori amici per molto tempo e lo faceva soffrire sapere che il loro rapporto era finito senza un vero e proprio motivo. Fortunatamente era abbastanza maturo da non incolpare la mia amica per ciò, visto che Josh partì con la sua famiglia per la Germania proprio a causa della vita pericolosa e complicata di Mary. A quanto pare aveva chiuso i rapporti con tutti. Tony cambiò subito discorso chiedendomi come stava andando il lavoro allo S.H.I.E.L.D., come era il mio rapporto con gli altri e se mi trovavo bene. Ero sorpresa da queste domande, si preoccupava per me oppure era solo un modo per cambiare argomento? Puntai sulla seconda opzione.
«Bene, va tutto alla grande nonostante i problemi di quest'ultimo periodo. Se tu sei bravo in qualche campo specifico, puoi lavorare con noi... due mani in più sono sempre utili»
«Credo di non avere nessun talento utile. Peccato. Mi sarebbe piaciuto lavorare con te» per qualche secondo lo fissai, non sapevo cosa dire. A salvarmi da quella situazione fu Evangeline che mi mandò un messaggio dicendomi di tornare subito allo S.H.I.E.L.D., era urgente. Velocemente misi il mio cellulare in borsa e mi alzai, prima di andarmene tirai fuori il portafogli per pagare ma Tony mi ricordò che me lo aveva offerto lui. Ringraziai e mi voltai verso l'uscita.
«Alexis, aspetta! Ho detto qualcosa di sbagliato? Se è così, mi dispiace» feci "no" con la testa e me ne andai senza dire una parola. Appena varcata la porta mi resi conto di essere stata una stupida e di aver fatto una figuraccia, una seconda volta. Speravo vivamente che quello che stava succedendo a lavoro era davvero urgente, non mi sarei mai perdonata il fatto di aver lasciato Black da solo al bar.
Evangeline era nella palestra insieme agli altri, tra cui Madison. Quella ragazza doveva essere sdraiata in un lettino d'ospedale a riposarsi e invece era in piedi come se nulla fosse. Mi avvicinai al gruppo, chiesi di aggiornarmi sulla situazione. Joanna aveva in mano una lettera da parte di Alexandra che voleva vederci in un locale per uno scambio: Charlotte in cambio della libertà degli ostaggi. Charlotte si rifiutò subito, non aveva intenzione di lavorare con il nemico. Tyron cercò di calmarla, nessuno l'avrebbe scambiata. Non è così che agivamo. Dopo pochi secondi di silenzio Mary propose di andare comunque in quel locale e provare a parlarle, Tyron fu subito contrario. Credeva che non sarebbe servito a niente, Alexandra non era stupida e non avrebbe cambiato idea. L'unico a chiedersi perché voleva proprio Charlotte fu Pietro, Mary cercò di trovare risposta senza successo e per questo motivo ripropose di accettare l'invito. Aggiunse che voleva portare sul campo qualcuno di nuovo, cioè Grace e Zach. Vedeva del potenziale in loro, però prima dovevano allenarsi. Questo compito fu affidato a Diana, lei accettò anche se Mary non glielo aveva chiesto direttamente. Evangeline e Charlotte erano presenti agli allenamenti in modo da fare dei test sui loro poteri, io e Pietro aiutavamo Diana con i novellini mentre Mary, Joanna e Tyron cercavano informazioni sul locale. Il signor Stark e il signor Coulson informavano gli altri agenti della futura missione. Ci mettemmo subito a lavoro, ci stavamo preparando il più possibilesperando di non trovare sorprese.
«Alexis, va tutto bene?» perché tutti mi chiedevano se andava tutto bene? Ero conciata così male? Dissi a Mary che stavo bene e le rivolsi la stessa domanda, non capivo come potesse essere già in piedi dopo quello che le è successo. Esitò prima di rispondermi, disse che andava tutto bene ma io non le credevo. Provai a farle delle domande per approfondire la cosa ma chiese ad Evangeline e a Charlotte come stavano andando i test e quindi mi ero arresa, dovevo riprendere il discorso più avanti. Grace era una geocineta, ovvero era in grado di controllare la terra. Zach era mutaforma, più precisamente poteva trasformarsi in qualsiasi animale. Superpoteri diversi da tutti gli altri, questo mi affascinava. Dopo aver studiato il piano, andai a cambiarmi e a mettermi la mia uniforme. Ad entrare nel locale insieme a Madison sarebbero stati i novellini e Charlotte, quest'ultima avrebbe esaminato il luogo. Evangeline e Tyron sarebbero rimasti alloS.H.I.E.L.D. mentre il mio posto era fuori dal locale insieme Pietro e Joanna per intervenire in caso di bisogno. Nulla poteva andare storto, eravamo pronti.
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~ Lady Fire 2 ~
Fanfiction(Sequel di ~ Lady Fire ~ e spoiler Avengers: Age of Ultron) «Il ritorno di una persona può davvero causare tutto questo?» Questa è la storia di Madison Sicury Stark (Coulson), un agente dello S.H.I.E.L.D. con la pirocinesi e insieme ai suoi amici co...