{Capitolo 9}

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«Siamo in posizione! Madison, voi ci siete?»

«Sì, stiamo entrando. Per ora tutto tranquillo» stavano entrando nel locale, speravo che tutto andasse liscio.

*Parla Mary*

Mentre Charlotte controllava che il luogo fosse sicuro grazie al suo tablet, io e i novellini ci guardavamo intorno cercando Alexandra. Stranamente era da sola, seduta in un angolo in fondo al locale. Mi stavo incamminando verso di lei, Grace e Zach decisero di rimanere al bancone e prendere qualcosa da bere. Mi sedetti nella poltrona davanti a lei, lei mi guardò e sorrise. Non credeva che mi sarei presentata sul serio, era contenta di vedermi ma sarebbe stata più contenta di vedere Charlotte. Le dissi che anche lei era nel locale ma non per lo scambio, era lì solo per controllare che tutto fosse in regola. Alexandra non disse niente, non sembrava arrabbiata anzi... era fin troppo tranquilla. Una cameriera posò un bicchiere pieno di qualche bevanda sul tavolino che era tra me e la bionda. Guardai la cameriera per qualche secondo e mi ricordai quando lavoravo al bar dopo la morte di mio padre Phil, chissà a quanti criminali ho versato il caffè.

«Vuoi qualcosa da bere o da mangiare? Offro io, tranquilla. Offro anche ai tuoi amici» risposi di no, forse voleva solo essere gentile ma preferii non fidarmi di lei. Prese il bicchiere, iniziò a bere per poi ricominciare a parlare della mia amica. Per lei Charlotte era fondamentale, secondo lei sarebbe riuscita a trovare un metodo più veloce ed efficace per fare gli esperimenti e creare nuove sostanze. Ci credeva, Alexandra ci credeva davvero al suo "progetto". Glielo si leggeva negli occhi... almeno è quello che avevo letto io. Pochi secondi dopo iniziò a ridere e aggiunse una frase che mi pietrificò.

«Sono contenta che non abbiate accettato, in realtà non mi serve. Volevo solo allontanarvi dalla vostra base» era una trappola, in quel momento poteva benissimo entrare nella nostra base senza alcun problema. Nonostante ci fossero degli agenti anche lì, erano di numero inferiore. Con l'auricolare sentivo Tyron che mi ordinava di tornare indietro immediatamente, erano già arrivati. Nemmeno il tempo di alzarmi che Alexandra mi congelò le gambe per evitare cheio me ne andassi ma riuscii a liberarmi grazie ai miei poteri. Vidi Charlotte correre verso l'uscita, aveva scoperto che Alexandra e la sua squadra avevano nascosto delle bombe per tutto il locale. Cercò di portare tutti fuori, ad aiutarla arrivarono Pietro e Alexis mentre Wanda e Joanna tornarono immediatamente allo S.H.I.E.L.D. insieme ad altri agenti. Zach si trasformò in un lupo e iniziò ad attaccare chiunque fosse nostro nemico, Chloe, invece, fece crescere delle piante da terra in modo da bloccare Alexandra ma quest'ultima si teletrasportò vicino alla porta principale e la ghiacciò. Notai un'uscita dall'altra parte della stanza e dissi ai miei amici di seguirmi, finimmo nel parcheggio. Alcuni amici di Alexandra ci stavano seguendo, continuavano a spararci senza sosta come se i loro proiettili fossero infiniti. Io proteggevo Grace e Charlotte mentre Zach si era trasformato in un corvo e volava sopra le nostre teste. Davanti a noi spuntò un furgone, fortunatamente era Evangeline che venne ad aiutarci.
«Salite!» urlò mentre sparava ai nemici. Salirono prima Grace, Charlotte e infine io, Zach era tornato umano dentro al furgone. Con l'auricolare cercavo di comunicare con Tyron ma non sentivo nulla se non urla, ad un certo punto rispose e mi disse che era un delirio, fortunatamente erano arrivate Joanna e Wanda per proteggerlo mentre cercava di sistemare gli allarmi e di bloccare tutte le uscite tranne la principale in modo da farci entrare. Da una parte ero sollevata, sapevo che era vivo, che stava bene e che era con due persone affidabili. Lo conoscevo da quando ero una ragazzina, ero molto legata a lui e a Charlotte. Dall'altra mi sentivo in colpa, non avrei dovuto lasciar i miei amici lavorare allo S.H.I.E.L.D., erano sempre in pericolo e se fosse successo qualcosa di grave ad uno di loro non me lo sarei mai perdonata. Pensavo troppo, ero immersa dai miei pensieri, ero bloccata nella mia testa, l'unico che riuscì a riportarmi nella realtà fu Pietro che in un secondo entrò nel furgone. Prese delicatamente il mio volto con le mani e mi fecevoltare verso di lui, mi chiese se stavo bene e io gli risposi di sì sorridendo.

Arrivati allo S.H.I.E.L.D., scesi velocemente dal furgone insieme agli altri. Evangeline e Charlotte corsero verso l'ospedale seguite da Zach, arrivò anche Alexis che aveva portato tutte le persone che erano al locale al sicuro. Ordinai a Tyron di chiudere tutte le uscite e, mentre il portone principale si stava per chiudere, entrò Tony che stava cercando Alexis. Era preoccupato per lei e voleva capire perché lei se ne era andata dal loro appuntamento, sapeva che non era unbuon momento ma doveva parlare con lei urgentemente. Alexis era nel panico, lui non doveva essere lì. Lei non voleva parlare, lui era in pericolo, voleva solo che se ne andasse. Sarei voluta rimanere lì ma dovevo correre da Tyron, quindi dissi a Pietro di rimanere con Alexis e di controllare che nessuno cerchi di entrare. Mentre mi incamminavo verso la sala di controllo, mi scontrai con Diana. Era strano non vederla con il suo costume da Wonder Woman ma semplicemente con jeans e maglietta e una pistola in mano.

«Diana! Com'è la situazione? C'è qualcuno ferito?»

«Qualche agente, ferite superficiali e nessun morto fortunatamente. I nemici sono ovunque e sono potenti, non hanno solo armi ma alcuni hanno anche superpoteri» era peggio di quello che pensavo, cercavo di non andare nel panico e di rimanere calma ma era difficile. Feci un respiro profondo, guardai Diana.

«Mandiamo via questi stronzi!» andai verso la sala di controllo, dietro di me arrivarono Joanna e Wanda. Dovevano essere dentro ma Beth le ha teletrasportate fuori, ora lei era da sola con Tyron. La porta non si apriva cosi la sfondai con un il mio potere ed entrammo, davanti a noi c'era Tyron disteso a terra e Beth con una spada in mano, la stessa spada che usai durante il primo allenamento con Josh. Stavo per creare un campo di forza intorno a Tyron ma fu troppo tardi, Beth lo aveva colpito per poi scappare via. Joanna corse verso di lui in lacrime sperando che fosse una semplice ferita, invece sanguinava più del normale. Non me lo sarei mai perdonato.

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