E come avevo detto siamo arrivati quasi alla fine, questo è il penultimo capitolo. Spero vi piaccia.
Aggiorno ad almeno 3 voti.~laragazzainero~
Adesso mi trovo a casa, sola, abbandonata a me stessa, ormai so per certo che a nessuno importa più di me, forse dovrei fare quello che tutti mi hanno sempre detto di fare.
A scuola è successo ormai quello che è diventato un'abitudine, ma oggi è stato molto peggio, è andato tutto a rotoli, la mia vita è andata a rotoli.Sono entrata in classe e, come al solito, tutti hanno iniziato a ridere semplicemente puntando alla mia figura, niente di nuovo, ci sono abituata. Dopo aver preso posto, vicino alla vipera di Taylor, compagna di banco obbligatoria, io non avevo voglia di parlare, ma lei a quanto pare sì.
-Ehi brutta troia- mi ha salutato con un sorrisino ebete.
-Che c'è non hai voglia di parlarmi?- io ho continuato ad ignorarla.
-Hai visto il bellissimo video che la pagina ufficiale del liceo ha messo su Instagram?- mi ha chiesto tirando fuori il cellulare e facendomi vedere il video della mia caduta di questa mattina.Nel frattempo che ripenso all'accaduto arrivo in bagno e inizio ad aprire l'acqua bollente per riempire la vasca.
Mentre riguardava il video, Taylor rideva, poi con una voce divertita mi ha detto:
-Ma che rumore hai fatto? Probabilmente hai fatto tremare tutto il treno, sai le palle di lardo pesano. - io ho cercato di ignorare le sue parole, lo giuro, ma sono proprie quelle che mi hanno spinto a guardare nella sezione commenti quello che la gente pensava di me; volevo solo sapere se quello che aveva detto Taylor lo pensassero tutti.
"Guardate che balena ahahah"
"Perché non si taglia le vene, che sarebbe meglio?"
"Che balena, sarebbe meglio chiamare la guarda costiera perché probabilmente si è arenata ahah"
"Cicciona di merda ahah"
Tutti i commenti erano così, ne ho trovati solo due che mi difendevano, ma solo perché facevo loro pena; sì perché alla gente io faccio solo questi due effetti. Ma li capisco, anch'io mi faccio sia schifo che pena. Dopo aver letto tutti quei commenti orribili su di me, non mi sono alzata, non sono andata in bagno a piangere, sono rimasta al mio posto; non volevo dare loro la soddisfazione di vedermi crollare, non di nuovo, non se lo meritavano.La vasca è piena e le lacrime iniziano a rigare il mio viso ripensando alla giornata di oggi, a come la mia vita sia sprofondata nell'oblio più totale.
Dopo due ore di lezione passate con il nodo in gola, era arrivato finalmente l'intervallo, allora mi sono alzata di corsa, ho preso il mio pacco di sigarette e sono andata in cortile a fumare. Mentre stavo camminando per arrivare fuori, ho sentito una mano che mi afferrava il polso, mi sono girata e ho visto Jessie.
-Dove stai andando? - mi ha chiesto con una voce preoccupata.
-In cortile. Dove credi stia andando? Voglio solo stare da sola e fumare. - ho risposto io in modo ostile, non volevo, ma avevo bisogno di stare da sola.
-Ehi, che hai? - mi ha chiesto preoccupata.
-Niente voglio stare da sola, lontano da tutti gli imbecilli, anche da te- ho continuato ad essere ostile, volevo semplicemente rimanere per conto mio per i cinque minuti che ci erano concessi. Però, guardandola in faccia ho visto il suo sguardo ferito, a quel punto mi ha lasciato andare, si è girata e, molto probabilmente, ha iniziato a piangere mentre si dirigeva verso la nostra classe. Non avevo voglia di ricorrerà, allora ho proseguito per la mia strada; probabilmente l'errore più grande che abbia mai fatto.Prima di iniziare a spogliarmi mi metto le mani tra i capelli, mi guardo allo specchio, ho il viso rigato dalle lacrime, gli occhi rossi e gonfi, poi inizio a togliermi lentamente la maglia, senza distogliere lo sguardo dal mio riflesso; rimango in reggiseno con i pantaloni ancora addosso e osservo la mia figura: i miei tagli, la mia pancia e il mio viso, odio tutto.
Ho finito la mia sigaretta e sono rientrata in classe, Jessie è al suo posto con un'espressione arrabbiata e delusa sul suo volto, lo sapevo, ho sempre deluso tutti nella mia vita, ma questa volta dovevo almeno provare a rimediare.
-Ehi Jessie, scusa per prima, non so cosa mi sia preso. Spero solo di non aver rovinato tutto- le ho detto umilmente.
-Non mi parlare mai più Demi, in fondo sono un'imbecille e tu non li sopporti, giusto? - non aveva mai risposto con così tanta indifferenza e rabbia nella voce, ma io riuscivo anche a percepire una punta di dolore e delusione, mischiata a quelle emozioni.
-Va bene, però sappi che mi dispiace- ecco un altro tra gli errori più grandi che abbia mai fatto: andarmene.Inizio a sbottonarmi anche i pantaloni e ad abbassare la zip, ormai sono solo in mutande e reggiseno; osservo anche le mie gambe, troppo grosse, troppo carnose le odio e poi quella destra è segnata dalla scritta "fat", faccio troppo schifo.
Era finita la giornata, ormai dovevamo tornare a casa e Adele era all'uscita ad aspettarmi; come sempre. Si era preoccupata, non vedendo me e l'altra nostra amica uscire insieme, infatti appena mi avvicino a lei mi chiede subito.
-E Jessie dov'è? - io non avevo voglia di parlare di lei, non avevo voglia di parlare nei miei errori.
-Non lo so. Ce ne andiamo? - ho risposto prontamente con un'espressione ed una voce impassibili, ma questo non è bastato ad ingannare la mia amica.
-Mi vuoi dire che cazzo è successo? - si era subito alterata, non era calma come al solito.
-Oh, ma vuoi stare calma? -
-Io devo stare calma? Demi è un po' di tempo che tratti sia me che Jessie di merda e dici a noi di calmarci? - com'è possibile. Non mi ero mai accorta di aver trattato male le mie amiche fino a quando Adele non me lo aveva fatto notare: ero proprio una persona di merda, non mi meritavo niente.
-Scusatemi, sono una persona di merda, non mi merito di essere vostra amica- ho risposto io con le lacrime che minacciavano di uscire. Mi sono incamminata verso la stazione da sola, mentre sentivo Adele che cercava di chiamarmi.E adesso eccomi qui, a fissare allo specchio l'immagine di una persona distrutta, che non riconosco neanche più; la cosa peggiore è che sono consapevole di essere stata distrutta da me stessa e da nessun altro, sono io la causa di tutto. Prima di entrare nella vasca, vado in camera mia, prendo un foglio con una penna e inizio a scrivere.
"Prima di tutto vorrei chiedere scusa alle persone che ho ferito, per quello che sto per fare, o che ormai ho fatto, so che adesso starete piangendo per quello che avete perso, però fidatevi è meglio così, starete tutti meglio senza di me.
Scusa mamma per non essere stata la figlia che hai sempre voluto, con i voti perfetti e che faceva sempre quello che le veniva chiesto, ma non è nella mi indole.
Scusa papà per non essere stata di buon esempio alla mia sorellina, per essere sempre stata il modello da non seguire.
Scusa Dallas per averti trattato male, non te lo meritavi, sono stata una scema.
Scusa Madison per averti lasciata senza una sorella a una così giovane età, ma io non posso continuare così.
Scusa Jessie per non averti trattato come avresti veramente meritato, da regina; scusa per averti messo in mezzo a tutta la mia merda senza neanche cercare di aiutarti a superarla, scusa per non essere mai stata una buona amica.
Scusa Adele per aver infranto la promessa che ti avevo fatto, ma non ce l'ho fatta, sono debole, non sono perfetta, però sappi che tu sei e sarai per sempre parte di me e mi dispiace che andandomene mi porterò via una parte di te, ma io non posso continuare così, magari prima o poi riuscirò ad essere felice, e forse un giorno anche tu ritroverai il sorriso, ma io non sarò più parte di quello e neanche lo condividerò con te; sarò un ricordo triste e sbiadito nell'angolo della tua mente, ma nonostante questo, sempre presente, o almeno spero.
Nonostante tutti i miei errori, sappiate che io vi ho voluto, vi voglio e vi vorrò per sempre bene.
La vostra amata Demi"Mi tolgo l'intimo, entro nell'acqua bollente con una lametta in mano, non ce la faccio più, voglio che tutto il mondo si fermi, voglio che il mio dolore si fermi, voglio che la mia vita si fermi. Appoggio la lametta sulla mia pelle, l'acciaio freddo fa contrasto con la temperatura dell'acqua e del mio braccio, provocandomi dei piccoli brividi. Inizio a premere, prima piano, poi sempre più forte, in senso verticale e il sangue inizia ad uscire; appoggio la mia testa al muro, mentre lentamente sento il bruciore alle braccia espandersi sempre di più e le forze abbandonarmi, ripenso alla mia vita, ai piccoli momenti di gioia e ai tanti momenti di dolore, mentre una lacrima solitaria riga il mio viso; poi il nulla, l'oblio nel quale stavo annegando già da molto mi ha risucchiato completamente.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento
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Now I'm a warrior || Demi Lovato
Fanfiction"È stato bello dimenticare anche solo per pochi minuti quel dolore fisico e mentale che provo tutte le mattine svegliandomi, ma poi i ricordi mi hanno colpita in pieno stomaco e mi hanno investita come fossi stata creata solo per quello scopo: prova...