Epilogo

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Ormai manca poco all'inizio del concerto e mi sto preparando per andare al meet & greet con i miei fan.
Sono ancora scombussolata per i sogni di questa notte e non mi sento per niente bene, soprattutto mentalmente e questo si ripercuote anche sul mio fisico; ho le occhiaie, gli occhi rossi e stanchi, perennemente lucidi, vorrei solo piangere e chiudermi in una stanza per non uscire mai più. Ogni tanto mi succede di avere giorni di questo tipo, durante i quali non mi sento bene, durante i quali vorrei solamente riprendere le mie vecchie abitudini, che sembrava mi facessero stare così bene, anche se so che non è così; mi stavano solo risucchiando in questa spirale buia senza fine. Infatti, cerco sempre di rimanere forte, non solo per me, ma anche per i miei fan che mi sono stati sempre vicini e che mi hanno aiutato così tanto nei miei momenti più bui, quando pensavo di essere rimasta senza speranze, loro c'erano; inoltre so che se io crollassi anche molti di loro lo farebbero, perché vedo i messaggi che mi scrivono e vedo come mi guardano e mi ringraziano quando mi incontrano ed è anche questo che mi fa andare avanti.
Mentre ero persa nei miei pensieri, hanno finito di prepararmi e le occhiaie sono sparite, insieme a parte delle mie lentiggini, grazie al correttore e al fondotinta che sono stati applicati sul mio viso. Mi alzo dalla sedia e mi dirigo al luogo dove ci sarà il meet and greet, appena sono pronta iniziano ad entrare tutti i miei fan che mi ringraziano e che si fanno delle foto con me.
Dopo circa una mezz'ora, entra nella stanza una ragazza che avrà più o meno 14 anni, è molto emozionata di vedermi, sta quasi per piangere; un particolare, però, attira la mia attenzione: ha una felpa con le maniche molto lunghe, nonostante sia estate, capisco subito cosa questo voglia dire, ma non dico niente. Lascio parlare lei.
-Ciao Demi! Oddio, è sempre stato il mio sogno incontrarti e finalmente è diventato realtà - dice sorridendo con gli occhi lucidi a causa della felicità; però se si guarda meglio, in profondità, senza soffermarsi alle apparenze, quegli occhi, che sembrano così pieni di vita e felicità, nascondono molti segreti e tanta sofferenza, però, soprattutto si vede che stanno gridando aiuto da anni ormai, ma che non sono mai stati sentiti. Io mi accorgo di queste cose, ci sono passata anche io e so come ci si sente.
-Ciao dolcezza! Come ti chiami? - le chiedo facendole il sorriso più dolce che riesco fare.
-Mi chiamo Aurora
-Vorresti farti una foto con me?
Lei annuisce in risposta, sorridendo.
-Come la vorresti fare?
-Potremmo fare una foto dove ci abbracciamo? - chiede un po' timida; io rispondo immediatamente di sì, sempre sorridendo. Dopo aver fatto la foto, vedo che mette una mano in tasca per poi tirare fuori un pezzetto di carta.
-Questa è una lettera che ti ho scritto sapendo che ti avrei incontrata solo per pochi secondi, leggila solo se ti va; non è tanto importante - dice con un sorriso timido, abbassando la testa. Io la obbligo a guardarmi e prendo la lettera che ha in mano.
-Se l'hai scritta tu, è sicuramente importante. - le dico, guardandola seria, poi continuo, prendendo le sue mani e guardandola negli occhi.
-E ricordati una cosa: qualsiasi cosa tu stia affrontando, la supererai; io ce l'ho fatta. È una lotta giornaliera, non è facile, ma devi crederci. Non ti posso dire che vincerai ogni battaglia, ma so per certo che sei forte abbastanza per vincere la guerra. Inoltre, non farti del male, sei bellissima, scommetto anche intelligente e non ti meriti tutto il male che ti infliggi da sola; mi prometti che proverai a smettere e che chiederai aiuto? - finito di dire questo, vedo che una lacrima solitaria riga la guancia della ragazza di fronte a me e che sul suo volto c'è un'espressione di confusione e felicità; probabilmente non capisce come io faccia a sapere quello che sta affrontando. Mi abbraccia e all'orecchio mi sussurra.
-Io te l'avevo già promesso, solo che tu non lo sapevi- dopo queste parole, mi saluta ed esce.
Finito il meet & greet vado in camerino e, prima di sistemare le ultime cose, decido di leggere la  lettera.

Cara Demi,
non so se leggerai mai le parole che sto per scrivere, ma ho deciso comunque di sfogarmi, visto che non ho nessuno con cui farlo; non so se troverò mai il coraggio di consegnarti questa lettera, o se rimarrò zitta come mio solito, facendo finta che tutto vada per il meglio e sfoderando uno tra i miei sorrisi migliori, che per una volta, almeno, non sarà finto, siccome io ti avrò davanti.
Non so neanche da dove cominciare, probabilmente dovrei prima ringraziarti per tutto quello che hai fatto e che continui a fare per me; mi aiuti a rimanere forte quando voglio crollare, quando tutto sembra così pesante che faccio fatica a respirare e quando non riesco a dormire, tu ci sei: metto le cuffiette, ascolto la tua musica e tutte le volte è come se io tornassi a casa dopo un lungo periodo di assenza, persa tra i miei pensieri e nel labirinto che è la mia mente. Ho iniziato ad ascoltare la tua musica quando mia mamma si è ammalata ed il mondo mi è crollato addosso, tu ci sei stata. Vorrei tanto dirti che sono forte, che mi voglio bene, che amo il mio corpo e che me ne frego dei pareri altrui perché tu me lo hai insegnato, ma non è così, sarebbe una bugia: tutte le volte che esco di casa, ho paura del giudizio delle persone, quando sento un gruppo di ragazze ridere, penso che stiano ridendo di me e a scuola mi prendono tutti in giro perché sono diversa, ma perché a me? Perché sono così sbagliata? Perché non posso essere come gli altri?
Dopo che a scuola tutti hanno iniziato a prendermi in giro, ho iniziato ad odiare sempre di più me stessa, non riuscivo e non riesco ancora a guardarmi allo specchio senza voler piangere, senza odiare tutto quello che vedo e tutte le volte che mi sento in quel modo, ascolto Skyscraper insieme tutte le tue parole di incoraggiamento: quando ci dici che ci vuoi bene, io mi sento amata da qualcuno e non mi sento più sola come pochi istanti prima. Questo è il potere che tu hai su di me e su tutti i tuoi fan, quello di farci stare bene semplicemente essendo te stessa, niente di più e niente di meno, quindi, per favore, non smettere mai di sorridere perché se lo facessi tu, io perderei le speranze.
Io sto cercando di rimanere forte solo perché te l'ho promesso; è stata una promessa silenziosa, detta sotto voce, con la musica nelle orecchie e le lacrime negli occhi: "Te lo prometto, rimarrò forte, andrò avanti, troverò un modo. Te lo giuro, lo farò per te".
Ti ringrazio per il semplice fatto di esistere. Ti voglio bene.
                                                         Aurora

Ripiego il foglio di nuovo in quattro e alcune lacrime rigano le mie guance. È per questo che io continuo a fare musica e a utilizzare la mia voce per molto più che solo cantare: io voglio aiutare i miei fan.
Loro sono uno dei motivi per cui continuo ad andare avanti; oggi stavo avendo una giornata orribile, ma una ragazza che mi ha semplicemente consegnato una lettera, dove c'era scritta la sua storia, è riuscita a farmi stare meglio e a farmi tornare la voglia di andare sul palco a fare il più bel concerto della mia vita.
È anche grazie a loro se ora sono forte, anche grazie al loro aiuto se ora sono una guerriera.

E siamo giunti al termine di questa fan fiction; spero sia piaciuto a voi leggere quanto a me è piaciuto scrivere. Grazie a tutti quelli che l'hanno letta fino alla fine, che hanno votato e commentato.
Ci vediamo alla prossima storia.

~laragazzainero~

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