5- Risveglio

1.3K 72 3
                                    

CAPITOLO 5 - Risveglio

Aprii gli occhi ancora incollati e un bagliore annebbiò la mia vista. Non ero a casa mia.

Sentii qualcosa di ruvido e bagnato leccarmi una mano e,girandomi di scatto, incrociai lo sguardo con gli occhi neri della lupa.

"Sono morta?"

Sussurrai guardandola.

"So che puoi parlarmi! Dimmelo!"

La lupa mi osservava senza dire una parola e pensai veramente di essere stata una scema per avergli fatto quella domanda.

Provai a mettermi seduta sul morbido letto e una fitta dolorosa al costato mi fece rabbrividire, costringendomi a muovermi più lentamente.

La piccola stanza era occupata da altri letti coperti da lenzuola bianche che profumavano di fresco mentre dalle grandi finestre penetravano i raggi del sole che si riflettevano sul pavimento perfettamente lucidato.

Su un vassoio, poggiato al mio fianco, un enorme mela rossa vicino un cornetto mi imploravano di mangiarli.

Allungai un braccio per prendere il cornetto e con un solo morso ne mangiai metà, mentre l’altra la lanciai alla lupa che la ingoiò velocemente.

Vicino si trovava un bicchiere di vetro riempito da un liquido.

Lo portai alla bocca bevendo il contenuto dal sapore molto dolce,simile a quello di un succo di frutta alla pera e, sentii come la sensazione che il dolore stesse sparendo.

"Come ti chiami?"

Domandai guardando l’animale che osservava attentamente ogni mio movimento.

Dopo l’esperienza contro quel mostro, avevo accettato l’idea che tutto ciò che l’uomo credeva irreale e frutto della totale immaginazione della mente umana, fosse tutto fottutamente vero.

Sorrisi pensando al fatto che,qualche ora prima, ero certa della non-esistenza di determinate creature, mentre, qualche ora dopo, mi ritrovavo in un infermeria di qualche posto sconosciuto per averne uccisa una che schizzava sangue blu da tutte le parti.

Gli occhi neri della lupa mi fissarono e poi sentii una voce femminile nella mia mente.

"Mi chiamo Diana e sono la tua protettrice.

Quando hai compiuto diciotto anni,le nostre anime si sono fuse in una sola, unendoci in un legame indissolubile che può essere spezzato solo dalla morte.. possiamo condividere ciò che pensiamo senza che nessuno possa sentire.

Condividiamo il dolore, i sentimenti e tutte le altre emozioni..

Ma questo accade solamente ai prescelti che, con il passare dei giorni, acquisiscono anche alcuni poteri che possono essere rafforzati!”

Questo spiegava perchè riuscivo a correre velocemente,saltare molto in alto e avvertire il pericolo prima. Ma soprattutto spiegava perchè avevo quasi spezzato il braccio al ragazzo di Jessica, senza fare il minimo sforzo.

La mia mente era piena di domande che facevano a gara per uscire dalla mia bocca.

Non capivo perché mia madre fosse scomparsa.

Non capivo perché una strana creatura fosse piombata dentro casa mia per mangiarmi.

Ma soprattutto,non capivo perché proprio io dovevo far parte di questi tizi chiamati “prescelti”.

I miei pensieri furono interrotti da Diana che si alzò sulle quattro zampe, con la coda e le orecchie dritte.

"Arriva qualcuno.."

L'altra metà dell'anima I - CoraggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora