"-D'accordo?-"

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-Dobbiamo parlare di quello che è appena successo-

-Concordo...mettiamo subito le cose in chiaro prima che tuo padre ritorni-

-Cosa intendi dire?-

-Io non dovevo fare quello che ho fatto, spero di non averti turbata in nessun modo e mi scuso per l'accaduto-

-In poche parole ora che dovrei fare?-

-Prima di tutto, non denunciarmi-

-Non lo farei mai-

-Lo dici solo perché...-

-Perché cosa? Sentiamo-

-Lo dici solo perché provi qualcosa per me. Ma se fossi un'altra persona, tu saresti già a chiamare la polizia, come è giusto che sia-

-Era solo un bacio, Sherlock, calmati-

-Allora tu non hai capito: Io potrei benissimo essere tuo padre, e se non fosse per il fatto che John era in casa, probabilmente saremmo andati oltre il semplice bacio-

-Hai ragione, scusami. Cosa pensi di fare?-

-Niente-

-Niente?-

-Esatto. Per me oggi non è successo niente-

-Per me invece si-

-Chiudiamo qui la discussione-

-Ma Sherlock...-

-Buonanotte, Rosamund-

Ero sdraiata a pancia in giù sulla sedia a sdraio mentre i miei ricordi ritornarono a quella sera che più vagava nei miei pensieri e più apriva un varco nel mio cuore.
Da quel giorno non ci capii più niente.

Mi amava? O non mi amava? Perché quel bacio?
Non lo so: ecco la risposta, un profondo buco nero.

Posso accontentarmi dei bellissimi panorama che girano per queste piscine.

-Hey bella fanciulla, ti va se ti offro una granita?-

-Mi dispiace non so chi sei, quindi evapora- dissi al ragazzo in costume che si sedette al mio fianco. Molto probabilmente mi stava fissando il culo.

Forse papà aveva ragione riguardo la cosa del bikini. Il mio ha colori sgargianti che attirano l'attenzione e che non passano inosservati.

-Ti vedo molto tesa, una granita ti servirebbe-

Forse se ci vado, riesco a smettere di pensare a Sherlock.

-Va bene, tipo strano. Dove vendono queste granite?-

-Seguimi-

Lui mi accompagnò dritto in piccolo locale della piscina, era pieno di ragazzi e ragazze ed ognuno di loro aveva in mano una granita.

-Quale gusto prendi?-

-Quello all'arancia- dissi un po' timidamente.

-Allora la prendo anch'io-

Il problema era che non avevo ancora avvertito papà del mio spostamento.

-Dove vai?-

-Torno da dove sono venuta, ciao-

-Aspetta che ti accompagno-

Uff...i ragazzi inglesi sono una vera palla al piede.

-Scusa, non mi sono presentato-

Sherlock - The soldier's daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora