Capitolo 2 <<Fidarsi di Dazai?>>

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Era da tutto il giorno, dopo l'incontro con il boss, che Dazai ronzava intorno al rosso con la scusa del doppio suicidio d'amore, non gli era bastato un calcio nelle palle ben assestato, ne tanto meno una coltellata che gli aveva lasciato un graffietto sul collo, dal quale era uscito un rivolo di sangue.

Chuuya era riuscito solo a chiudersi nella sua stanza sperando che Dazai non arrivasse a forzare la serratura con qualche graffetta trovata in giro o rubata dalle tante che vi erano negli uffici.
Tra mille sospiri di chi stava finendo la pazienza iniziò ad analizzare ogni nome su quella lista che gli parve improvvisamente chilometrica, perché il boss non l'aveva ristretta ancora di più? Gli toccava sul serio cercare tra tutta quella gente il colpevole?

-Chuuuuuya!

Una vena iniziò a pulsare sulla fronte del più basso.

-ChuChu!

Strinse le mani a pugno cercando di trovare un modo per restringere la cerchia.

-Nanetta ciclataa!

Digrignò i denti e prese una matita mentre la mano gli tremava.

-Lumaca!

Il rosso spezzò in due la matita per via della rabbia incontrollata e andò ad aprire la porta pronto a mollare un gancio destro in pieno viso alla faccia di quel babbeo.

-Ho pensato che aiutarti a restringere la cerchia mi avrebbe fatto vincere un premio! Mi concederai un bacetto? - Domandò sorridendo soddisfatto mostrando la stessa lista del boss ma con meno nomi.

Chuuya glie la strappò di mano lasciando entrare il lupo nella sua tana di coniglio.

-Che criterio hai usato? - mormorò guardando la lista e confrontandola a quella ristretta dal boss.

-Ho usato mezz'ora del mio tempo e buona parte dei miei sottoposti per verificare chi tra quelli scritti sulla lista del boss avesse un Aliby per questa notte, abbiamo verificato ogni informazione ricevuta, controllato se falsa o vera con qualunque metodo, violento e non.- lo informò semplicemente.

-Quindi questi sono coloro non avevano aliby o quelli che hanno mentito? - Domandò leggendo piano i vari nomi.

-Perspicace- lo prese in giro il moro ricevendo un'occhiataccia.

Il rosso accartocció la lista del boss e prese quella datagli da Dazai, il moro era stato carino per una volta nella sua vita, ma non glie la contava giusta.

-Beh, grazie, ora puoi anche andartene. - borbottò iniziando a spingere Dazai fuori dalla sua stanza.

-Oh no mia cara principessa. - sorrise il moro in modo sghembo, non spostandosi di un millimetro.

In un gesto rapido sollevò Chuuya dalle cosce prendolo in braccio.

-Io voglio il mio premio dolcezza, se mi prometti che lo avrò, troverò il nostro uomo con un tempo da record. - Esordì Dazai avvicinandosi pericolosamente al volto del rosso.

Chuuya gli avrebbe voluto dare una testata così da stenderlo per poi spedirlo altrove, ma per un momento si fermò a pensare.
Loro, il doppio nero, gli imbattibili, gli conveniva? Eccome. Dazai era sveglio, intelligente, manipolatore e terribilmente sadico, dove avrebbe trovato qualcuno con tanto potenziale? Sarebbe stato un ottimo acquisto in quella partita, e forse anche il peggiore, un arma a doppio taglio.

-Ci sto, avrai il tuo premio. Ma prima troveremo quell'uomo e sistemeremo questo casino.- Chuuya con sguardo deciso.

Inizialmente gli occhi di Dazai parvero sgranarsi dalla sorpresa, ma qualche istante dopo un ghigno si stese sul suo volto mentre i suoi occhi si assottigliarono.

-Eccitante. - Sussurrò solo mettendolo giù. -Ci vediamo tra un ora all'uscita. Dato che ora sei una donna, spero tu non abbia le stesse loro abitudini sul tardare. - lo schernì per poi uscire e lasciare spazio al silenzio.

Chuuya si morse il labbro, il lupo aveva corrotto il coniglio nella sua stessa tana.
E quasi non gli dispiaceva. Ma cosa stava pensando? Il rosso scosse la testa e strinse i pugni, l'unica cosa a cui doveva pensare era riprendersi il suo corpo, quella promessa con Dazai era solo un mezzo che avrebbe benissimo potuto non mantenere.

Fuori tirava un forte vento che generava dei suoni malinconici, si sentiva il fruscio delle foglie e l'urlo del vento, così almeno lo definiva Dazai.
Un urlo malinconico, l'urlo di qualcuno
dimenticato che vuole farsi sentire e mostrarsi, e allora tenta, tenta, fino ad usare una potenza tale da generare un suono.
Era un interpretazione al quanto singolare e palesemente soggettiva, ed era proprio quello il bello della vita.
La differenza dei pensieri.
Era una delle poche cose che gli piacevano nel suo percorso.

Quando sentì dei passi sorrise istintivamente, era stato puntuale come un orologio svizzero, c'era d'aspettarselo da Nakahara Chuuya.

-Chi é il primo...? - Chiese il rosso sovrastando l'urlo del vento.

- Si chiama Walter, é straniero, e si occupa di uno strano circolo di droghe.

Chuuya storse il naso lievemente e sistemò il cappello ornato da un nastro rosso che quasi volava via con la forza impetuosa del vento.

-Possibili sospetti fondati su quali fatti?- Mormorò poggiando gli avambracci alla ringhiera potendo così scrutare il viso di profilo del compagno, aveva uno sguardo perso nel vuoto, le sue labbra si incresparono in un lieve sorriso.

-É in stretto contatto con altri due uomini della lista, uno é un semplice ricco uomo di poche parole, e l'altro si occupa di armi e proiettili da mercato nero. Sospettoso no? dato che é stato un proiettile speciale a colpirti... - il moro spostò lo sguardo su Chuuya e gli rubò il cappello schiacciandoselo sul capo.

-Avanti signorinella, partiamo all'avventura!- saltellò Dazai buttandosi dalle scale in un ennesimo tentativo di suicidio, ruzzolò giù sporcando il cappello del rosso, ma lo tenne stretto per non farlo volare via.

-Brutto idiota!- sbottó correndo giù e inginocchiandosi notando la sua testa sanguinante.

-Tutto bene?! Dazai?! Dazai!

-Bohoo! Ci ho provato.- ridacchiò il moro spalando gli occhi. -Ti sei preoccupata? La mia crocerossina!- disse con voce maliziosa tirandoselo addosso.

-No idiota! Ero preoccupato per il cappello!- Si lamentò dimenandosi.

-Oh allora hai chiamato il tuo cappello come me? Dato che urlavi il mio nome.- shignazzò rimettendogli il cappello in testa.-Ma lasciatelo dire, il mio nome dovresti urlarlo in altre situazioni.

Il rosso gli diede un colpo in pieno petto e si sollevò imbronciato, dopo qualche minuto in cui Dazai cercò di riprendersi e sistemarsi, i due partirono.
Ecco il doppio nero, chiunque fosse il colpevole...doveva sapere una cosa:

era già morto.






Angolino.
Sì lo so, é davvero tardi, ma eccomi, ho approfittato della notte per portarvi questo capitolo di domenica~ quando tutti sono più liberi e hanno più tempo per oziare!
Credo che per il terzo capitolo non ci vorrà molto! Ultimamente mi sento ispirata, e se non tardo nel fare i compiti, potrò iniziarlo oggi stesso!
Ma non vi prometto nulla~
Intando vi domando, cosa ne pensate?
Cosa vi aspettate dai futuri capitoli?

Un incubo reale.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora