Capitolo 10

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La musica mi culla e rinfresca la mente, mentre con gli occhi chiusi e senza badare agli altri mi muovo tra la gente seguendo ogni nota della canzone, e di quella dopo, e di quella dopo ancora, finché non mi sarò stancata.

"Andiamo a bere qualcosa?" mi chiede Camilla vicinissima al mio orecchio per farsi sentire, e anche per risvegliarmi dallo stato di trans in cui ero quasi rinchiusa.

"Tienimi d'occhio, potrei esagerare" le rispondo seria.

Mentre la sto seguendo verso il banco degli alcolici, la mia mente si riempie di flashback, di ricordi, che fungono da avvertenze, per ricordarmi di stare attenta, di non riportare me stessa nel fondo senza fine.

"Cosa prendi?" mi chiede.

Mi guardo bene attorno, e con sguardo attento cerco di scorgere qualcosa che sia il meno alcolico possibile, e quando riesco a vedere una bottiglia di birra, la prendo e la mostro a Camilla in segno di risposta alla sua domanda.

Lei invece si è già fatta due shottini di vodka alla fragola, e sorrido per il colorito che le sue guance hanno preso.

Apro la bottiglia e la porto alle labbra, e la freschezza della bevanda mi invade la gola, così come la sua amarezza.

Chiudo gli occhi quando per un attimo sono riuscita a scorgere lo sguardo glaciale di Taylor, e con ancora la bottiglia alla bocca prego in silenzio che non si avvicini a me, perché in quel caso non saprei davvero cosa fare.

"Sei scappata un'altra volta quando mi hai visto con la ritinta" mi sussurra all'orecchio, e togliendo la bottiglia dalla bocca mi chiedo come hanno fatto le mie orecchie a sentire ciò che lui mi ha detto, considerando l'alta musica nella stanza.

Mi lecco le labbra per togliere il sapore della birra, e anche se non così tanto alcolica, sento le mie guance andare a fuoco, e mi convinco appunto che sia per colpa dell'alcol.

Il mio odio per lui aumenta; chi si crede di essere?

"Non sono scappata" rispondo con la voce molto più alta di quella che ha usato lui.

Sorride senza muoversi neanche un centimetro da me.

"Mi piace pensare che tu lo abbia fatto invece"

Alzo gli occhi al cielo, e mi chiedo se pensa davvero di essere così figo da potersi permettere ogni ragazza al suo servizio.

In tutto ciò, mi rendo conto solo ora che Camilla non c'è più, e che invece è occupata a parlare con qualcuno, e quando mi concentro di più per capire chi sia, un sincero sorriso nasce sul mio volto, nel vedere che è Alec il ragazzo con cui sta conversando.

"Ne dubito" rispondo allontanandomi da lui e dirigendomi verso il giardino.

È come se finalmente riuscissi di nuovo a respirare a pieni polmoni, visto che per colpa di tutta la gente dentro non si riusciva a respirare.

"Melice" sento chiamarmi, e appena mi giro, incontro gli smeraldi di Chad.

"Ehi"

"Cosa ci fai tutta sola qui fuori?"

"Avevo voglia di prendere un po' d'aria" rispondo semplicemente.

Lo guardo cercare di dire qualcos'altro, ma penso che è pieno di alcol per dire qualcosa di sensato.

Ad un certo punto però, si avvicina a lui un ragazzo, con una chioma incredibilmente bionda in testa, e cercando di osservarlo meglio, noto che gli occhi sono azzurri, ma, non del tutto, perché l'occhio sinistro ha una parte marrone, e ciò mi affascina incredibilmente.

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