Capitolo 13

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"Due giri a 8, poi 3 giri lungo tutto il percorso, in palio ci sono dieci mila dollari, buona fortuna."

Spalanco gli occhi all'ascolto dell'enorme cifra che il vincitore si aggiudicherà, e mi chiedo chi possa puntare così tanto su qualcuno.

"È così che vanno le cose qui."

Era questione di minuti prima che lui venisse qui a parlarmi.

"Era meglio in Francia."

Si posa davanti a me, togliendomi dalla vista la mia moto, mentre nelle orecchie continua a rimbombarmi il forte rumore delle urla delle persone, i fischi e i rombi di moto.

Mi mostra un sorriso sghembo mentre i suoi occhi vagano lungo tutto il mio corpo.

"La Francia? Se era meglio li, perché sei venuta qui?"

Non mi aspettavo questa domanda, ma ora che comunque mi è stata posta, di certo non ho intenzione di dire la verità; ho mentito da quando ho imparato a parlare, le eccezioni sono per i deboli, e ciò non esiste nel mio vocabolario.

"Penso di avertelo già detto, aria di cambiamento, nuove opportunità, e cose così."

"E io penso di averti già detto che non stia mentendo a me, ma a te stessa." il suo pensare di avere così ragione mi infastidisce, così, molto velocemente, mi limito spostarmi da lui, tornando a osservare la moto.

Se ho paura?

A dire la verità no; negli ultimi minuti ho cercato qualche motivo che potesse mettermi all'allerta, incutermi timore, così da stare attenta a non fare qualche sbaglio, ma sono incredibilmente calma e serena.

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