Guerra

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Il suo sguardo spaventato ad ogni parola di Harry... Non lo potrò mai dimenticare. Io gli faccio paura. Tutto ciò che mi circonda a lei fa paura. Avrei voluto dire qualcosa, spiegarmi, farle capire che non sono come lei si immagina. Ma non mi ha permesso di avvicinarmi a lei, anzi é scappata via con le sue amiche e con quel grandissimo stronzo! Sarà meglio per lui sperare di non capitarmi davanti, dentro di me ribolle così tanta rabbia che la più piccola parola, anche insignificante mi farà esplodere 

I ragazzi stanno preparando le valigie, Dinah ha già i biglietti per la partenza. Zabdiel ha dato ordine di prepararsi al nostro arrivo. Rimanere non é sicuro, anche se qualcosa dentro di me crede, e spera, che lei non vada dalla polizia. E anche le altre. Forse non lo faranno perché significherebbe guai anche per Tomlinson. Mi viene da ridere a pensare a lui. Come se lo é trovato un fidanzato simile? Ci ha appena messi nella merda, per cosa? Non é suo padre

Sarei stato io stesso ha dirgli della mia vita, di come funzionano le cose nel mio mondo. Lo avrei fatto a tempo debito e a modo mio, senza spaventarla.  Non voglio che lei abbia paura di me.

Io la amo, ed é questo che lei deve capire. Che il mio cuore batte in maniera estremamente pericoloso quando sono vicino a lei, e anche solo pensarla mi fa diventare matto.

-Smettila di girare in quel modo!-dice Dinah bloccando il mio camminare nervoso.-Non c'è tempo. Dobbiamo partire ora!

Mi molla uno schiaffo sulla guancia sinistra e io mi riprendo di colpo dai miei pensieri e punto lo sguardo su di lei. Ed ecco la mia illuminazione. Mi dirigo in quella che é stato la mia stanza per questo mese. Trovo già la mia valigia fatta e non mi faccio domande su chi sia stato. Lo prendo e mi dirigo velocemente verso la porta di ingresso.

-Voglio tutti fuori di qui e in macchina.- grido mentre esco. Come sempre sono dietro di me. Zabdiel apre dietro e buttano tutti le valigie e poi salgono. Dinah é nella sua di auto ed é già partita, le siamo subito dietro.

Per tutto il viaggio verso l'aereoporto sento lo sguardo di Richard e Joel addosso e se non stesse guidando, avrei anche gli occhi di Zabdiel addosso. Li ignoro tutti e due e guardo fuori dalla finestra.

Forse sarebbe stato meglio non farlo.

La bionda la tiene stretta in un abbraccio di conforto, la più piccola le accarezza il suo braccio. Prima che io possa studiare il suo volto Zabdiel accelera e le sorpassa.

-Mi dispiace non averla salutata.-sento dire da Erick e non ci vuole un genio per capire che si riferisce a Camila. Anche lui ha visto quella scena.

Arrivati prendiamo le valigie e corriamo dentro. Non ci sono molte partenze e neanche arrivi, forse perché non é la stagione. Facciamo il check in e poi passiamo tutti quei maledetti controlli. E facciamo pure tardi per colpa di Joel e la  sua stupida cintura. Li sento letteralmente sospirare quando siamo dentro e quando prendiamo il volo.

Dinah mi passa jna coperta e un cuscino.

-Dormi un pó, sarai meno confuso quando saremo arrivati.

Ma io ho già le idee chiare. Seguo il suo consiglio è mi addormento con il viso della mia Dea spaventata.

***

Ai bagagli ci pensa Alan, mentre tutti gli altri sono fuori, tutti in fila per il saluto.

- Bienvenido de nuevo, Jefe.-dicono in coro.

Faccio un cenno e si mettono tutti in guardia. Mi dirigo verso la macchina, Aarón apre la portiera e io subito entro e ordino di partire. I ragazzi non dicono niente e salgono in macchina con gli altri, ma Dinah sale con me. Guardo fuori dal finestrino. Quanto mi sei mancata Loja. 

Dovrei passare da mia madre, ma non ho tempo e vedendomi in questo stato si preoccuperebbe tropo.

Arriviamo noi per primi e alla porta c'è Ana che ci accoglie e mi accompagna fino al mio ufficio.

-Sono all'ordine.-dice Ana.

-Manda un avviso rosso.-le dico e lei si irrigidisce un attimo ma esegue. Io mi metto comodo sulla mia sedia e sorrido. Dinah mi guarda con gli occhi pieni di sorpresa.

-Ne sei sicuro?

-Assolutamente. E non ti preoccupare, questa guerra la vincerò io.

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