Fuera de los límites

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Purtroppo se ne va, vorrei correrle dietro e fermarla, ma quel rompi scatole di Zabdiel mi rimette a sedere. Harry mi fissa, lo sta facendo da un pò, precisamente da quando ho stretto la mano a Jade...Il suo nome é...troppo comune per una bellezza come la sua. Non capisco perché mi guardi in quel modo, cerco di moderare la voce, é meglio che non mi mostri troppo brusco nei suoi confronti.

-Perché mi guardi in quel modo?-chiedo, ovviamente dimenticando il proposito di non sembrare troppo brusco.

-Niente.-dice alzando le spalle

-Scusami, ma non sembrava.-continuo, ignorando i calci di Richard-Ho fatto qualcosa di male?- cerco di rimediare

-Non mi é piaciuto per niente come hai guardato la mia amica.-dice. Louis gli lancia un'occhiata che sembra di avvertimento, ma lui lo ignora e sfida con lo sguardo.

-Esattamente...come l'avrei guardata?-gli chiedo

-Come se fosse...Una luce.-dice con un pò di fatica.

Una luce? Ma di che cavolo sta dicendo? Sono sicuro di aver nascosto molto bene ciò che é accaduto al mio interno.

-Jade é una ragazza molto dolce, timida...a tratti bambina. Non é fatta per questo mondo, in cui sarebbe costretta ad entrare se...dovesse succedere qualcosa tra di voi. Cosa che spero non accada mai.-il suo sguardo é molto deciso ed é proprio questo che mi fa leggermente tremare, ma torno subito in me e mi alzo. Erick fa subito lo stesso e poi anche gli altri.

-Già dalla prima volta che l'ho vista camminare per strada, dalla mia finestra, ho capito che non esiste creatura più pura sulla terra. Non oserei mai macchiarla...Ma ho bisogno di lei. Il mio cuore a bisogno di lei.-dico fissandolo dritto nei occhi, cosa che non piace per niente a Louis che subito si mette tra di noi con lo sguardo serio.

-Ascoltami, Veléz.-inizia allontanandomi di poco con la mano-Jade Thirlwall é una ragazza molto delicata, non f parte di questo modo e non ci entrerà mai. Mi hai capito? Stalle lontano, lei é Off-limits.

***

Come ha osato rivolgersi a me in quel modo? Chi si crede di essere?! 

Prendo il vaso e lo scaravento contro il muro e lo vedo andare in mille pezzi fino a toccare a terra. Mi é sempre piaciuto lanciare le cose, mi aiuta a scaricare la rabbia, ma questa volta non sembra servire. La mia stanza é distrutta, il salotto é distrutto, la cucina...sono a metà dell'opera. i ragazzi restano a distanza di sicurezza perché mi conoscono e sanno come divento in queste situazioni.

-Come ha osato rivolgersi a me con quel tono?-grido fulminando tutti loro con lo sguardo. Erick abbassa la testa, Joel mi rivolge una veloce occhiata e poi cambia anche lui direzione. Zabdiel e Richard sono i soli che mi osservano in questo momento.-Crede che passare la giornata hacer mamadas al Jefe, gli dia il permesso di rivolgermi la parola? Non ci siamo tutti e solo per questo che non attacco!

-Non attacchi perché ci serve Tonlimson per le armi...-dice Richard a voce bassa.

-Ti ho detto di parlare?-grido lanciando il bicchiere contro di lui, ma lo evita.-Non osare mai più!

Lui abbassa la testa e mormora uno scusa. Con passo di marcia mi dirigo verso la finestra e lo spalanco di colpo. Infilo la testa fuori e prendo una gran boccata di aria, cercando di tranquillizzarmi e riprendere il controllo della mia mente, ma non avrei dovuto.

Cammina aggraziatamente sul marciapiede, con delle scarpe da ginnastica e capelli raccolti in una coda disordinata. L'uomo accanto a lei deve essere il fratello, non si assomigliano, ma non li vedo molto bene e quindi non posso esserne certo. Ma sono sicuro del mio cuore che batte a 200 e il mio respiro che sembra farsi inesistente. Mi aggrappo con le mani ai lati della parete e cerco di respirare normalmente, ma non ci riesco. Sento dei passi dietro di me e poco dopo una mano sulla schiena.

-Chris...-la voce preoccupata di Zabdiel mi arriva ovattata all'orecchio. I miei occhi seguono maniacalmente la sua figura, che sparisce lentamente dietro l'angolo. Mi do una spinta e mi allontano, fortunatamente Zabdiel mi regge altrimenti finirei a terra.-Stai bene?

Niente in me funziona più bene. Non so quanto tempo passa, ma alla fine il mio fiato si calma, ma non il mio cuore. mi rimetto in piedi e ritorno alla finestra, ma non guardo nessun punto preciso.

-Ha detto che lei é off-limits, giusto?-chiedo retoricamente, infatti nessuno di loro mi risponde.-Fuera de límites un polvo!


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