Capitolo 25

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Abbiamo appena finito di fare la famosa conserva e devo dire che non è stato molto faticoso: noi abbiamo dovuto solo selezionare i pomodori buoni e macinarli dopo la cottura.
<< Allora, che vi va di fare? >> chiede Andrew pulendo si le mani appena lavate con un panno.
<< Io avrei...una cosa da fare. >> mi alzo dalla panchina su cui ero seduto e vado dentro casa.
Non posso starmene con le mani in mano ancora per molto.
Devo andare da Tony Stark per dirgli che non può trattarmi come fossi un ragazzino. So badare a me stesso e non può fermarmi: affronterò Zero, che gli piaccia o no.
<< Peter >> mi richiama la voce di Meth mentre sono nel vialetto della casa.
Sussulto un attimo prima di girarmi e, una volta che i miei occhi inquadrano la sua persona, me la ritrovo a pochi passi da me con i pugni serrati, mentre i suoi capelli per il poco vento ondeggiano.
<< Cos'hai intenzione di fare? >> mi chiede seria.
<< La cosa giusta >> faccio spallucce e faccio per girarmi.
<< La cosa giusta non è ammazzarsi, Pet. >> viene verso di me << Non puoi affrontarlo: è più forte di te, lo sai! >>.
<< È me che cerca! Mi ammazzasse! Facesse quello che vuole! Ma se continuerò a nascondermi, mi troverà e con me ci sarete anche voi, i miei amici! >> spiego ciò che ho in mente e nel frattempo lei mi ha raggiunto e mi guarda negli occhi alla mia stessa altezza.
<< Ti farai uccidere >>
<< E anche se fosse? Un ragazzino in meno a cui badare, no? >> alzo un sopracciglio rimanendo serio.
<< Per me non sei un ragazzino. >> detto questo mi afferra il collo e mi bacia.
Per qualche momento non capisco cosa sto facendo e appena ho il controllo della situazione la spingo via, facendola indietreggiare e quasi cadere a terra.
<< Che problemi hai?! >> le chiedo senza aspettare risposta e mi avvio per la strada fino in città.

Cosa le è preso?! Lo sa che ho una ragazza! Sapevo con dall'inizio che questa cosa del bodyguard non sarebbe stata buona come idea...
Nel frattempo che penso mi ritrovo d'avanti all'hotel dove sicuramente Tony avrà preso una suite, con il gps del cellulare.
Entro e mi rivolgo alla signorina della reception.
Lei chiama probabilmente il signor Stark con il telefono dell'hotel e, dopo aver riattaccato mi fa sedere nella hole.
Credo che mi metterò a giocare a Pac Man sul telefono...

Poco dopo sento una mano sulla spalla e ciò mi provoca un po' di dolore, tanto che mi ritraggo.
<< Bimbo Ragno! Sbaglio o ti avevo chiesto di restare a casa? >> si siede di fronte a me e ordina un qualcosa al cameriere che era vicino a lui.
<< I-io pensavo che potevo uscire normalmente... >>
Sospira << Allora? Cosa vuoi? Soldi? >>
<< N-no! >> affermo confuso della sua richiesta.
<< Volevo parlarle di... >> comincio a dire ma arriva il cameriere con due bicchieri di acqua con del limone dentro, quindi per evitare che ci ascolti mi blocco. Poggia i due bicchieri e dopo averci guardato se ne va.
Se ne va e posso continuare a parlare.
<< Volevo parlarle di Zero. >> confermo.
<< Ancora con questa storia? >> chiede un po' irritato << ti ho già dato la risposta. >> indifferente, beve il suo drink.
<< Ma Signor Stark... >>
<< Signor Stark! Signor Stark! >> imita la mia voce per poi continuare irritatamente << Non combatterai contro Zero! >> appoggia il suo bicchiere.
<< Ma perché?! >> chiedo cercando di capire perché voglia tenermi come...non so nemmeno io cosa!
<< Perché sei uguale a me! >> urla sbattendo la mano sul tavolino di vetro che ci separa, guadagnandosi così gli sguardi di alcune persone che sono nella hole-bar.
Modera la voce << Peter >> si toglie gli occhiali da sole gialli << tu mi ricordi me stesso alla tua età: un ragazzo ricco ma non soltanto di beni materiali, ma anche di sogni, speranze e moltitudini di idee. E adesso? Guarda dove sono ora! Se mio padre non mi avesse indicato la giusta via, adesso non sarei qui dove sono adesso. Io voglio essere quel padre che per te non c'è mai stato, insegnandoti cos'è giusto e cosa è sbagliato. Se ti facessi seriamente male, significherebbe che ho fallito, ho fallito miseramente e io mi sentirei...come vuoto.. >> confessa per poi bere il drink.
<< I-io... >> mi guardo intorno ma poi prendo il coraggio necessario << Signor Stark, ho sedici anni ormai, so cavarmela da solo. Lei sicuramente adesso vorrà che me ne torni spedito a New York...ma sa una cosa? Non lo farò. Io devo...>> marchio quest'ultima parola << fermare Zero, per tutti. >> prendo un respiro dopo aver detto tutto d'un fiato.
<< Puoi andare. >> sussurra che quasi non riesco a sentirlo.
<< Come? >> chiedo con un barlume di speranza.
<< Puoi andare, ma se avrai bisogno del mio aiuto, chiamami ragazzo. >> si rimette gli occhiali da sole.
Mi alzo di scatto << davvero?! Si! >> esulto raggirando la poltrona e andando verso la porta.
<< Peter >> mi richiama lui è mi giro.
Mi sorride e poi torna a bere il suo drink.
Corro fuori dall'hotel e posso tornare a casa: Zero, tieniti pronto.

Zan zaaaaan!
Ci avviciniamo al bum!
Cosa ne pensate: vi sta piacendo la storia?
Fatemelo sapere con un votino e un commentino!
Vi adoro bæs ❤️

Spider-Man Going Abroad [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora