Capitolo 6

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Sento bussare alla porta della camera da letto mia e di Ned in cui noi stiamo sistemando le valigie.
<< Allora, cosa volete fare oggi pomeriggio?! >> chiede Sara non appena riesce a mettere il suo viso all'interno della stanza così lasciando il resto del corpo fuori.
<< Cosa ci proponi? >> chiedo poi guardando Ned.
Ci pensa un attimo su << Che ne dite di un giro in città così vi faccio conoscere anche i miei amici e vi faccio assaggiare cose buone? >> chiede lei sorridente.
<< Direi che è perfetto >> faccio spallucce.
<< Quando si tratta di cibo io sono il primo in fila, perciò... >> afferma Ned facendoci stampare un sorriso in faccia ad entrambi.
<< Allora vado a chiamare le ragazze, tra cinque minuti su! >> esce e chiude la porta sbattendola....ho visto fare così da tante persone...sarà un'usanza del posto?

Saliamo le scale per il piano terra e troviamo le tre ragazze ed Adrew.
<< È un problema se mi unisco a voi? >> chiede appena vede Ned e me mettere l'ultimo passo verso di loro.
<< No, non è un problema >> facciamo spallucce.
<< Perfetto, allora, zio Giulio? Ci accompagni in centro? >> chiede Sara ad un signore con un leggero strato di barba, alto, che sembra essere il padre di Maria, figlio di zia Angela (quindi lei è la pro-zia), nipote di.... ah! Vabbè..lasciamo stare.
Lo zio ci accompagna all'auto che è più che altro un camioncino, come quello dei gelati a New York, tutto bianco ma senza cono gelato sopra.
Ci fa salire e dentro ci sono dei posti più tre davanti -uno al guidatore-.

Percorso un tratto di strada non troppo lungo, arriviamo al centro di questa cittadina.
<< Grazie >> saluta May lo zio con cui ha parlato in questi dieci minuti di viaggio e che la porterà in giro senza di noi...
Zia May?! Devi dirci qualcosa?!
<< Allora, per prima cosa vi portiamo da un amico che fa cose che sono buonissime! >> afferma Sara per poi farci camminare poca strada e per poi portarci da questo negozietto con una scritta che non riesco a leggere nonostante Sara mi abbia detto <<in italiano, come scrivi, leggi!>> ma io non riesco comunque.
Entriamo nel negozio.
<< Buongiorno Gustà! Come stai?! >> parlano in italiano.
<< Bene bene e voi? Che vi ha detto de comprà Paolo? >> risponde lui con un accento talmente marcato che sembra uno di quei personaggi dei film sulla mafia!
<< No, no, siamo venuti per far assaggiare ai nostri amici americani un po' "d'Italia" >>
<< Aaaaah! Parlate inglese?! >> parla adesso in inglese il signore sempre con quell'accento.
<< Si >> risponde MJ.
Mi guardo attorno e vedo una marea di cibo, come prosciutti, formaggi e delle specie di pizze dietro alla vetrata del bancone.
Ci fa assaggiare un pezzo a ciascuno di tutto quello che si trova nella vetrata: in America non lo avrebbero mai fatto!
<< Ciao Gustavo! >> lo salutano i due fratelli appena mettiamo un piede fuori dal locale.
<< Perfetto, ora andiamo al campo? >> chiede Sara rivolgendosi ad Andrew.
<< Mi sembra una buona idea! >> afferma lui.
Ci fanno camminare un po' così possiamo anche scattare delle foto a vari balconcini fioriti, case strane e rustiche o molto altro.
Mentre camminiamo alcune persone ci salutano completamente a caso, e noi ricambiamo un po' straniti dalla cosa.
Arriviamo ad un campo da calcio molto grande dove ci sono dei ragazzi che giocano e delle ragazze sedute agli angoli.
Entriamo anche noi da una porta fatta di rete metallica così come tutta quella che circonda il campo verde.
<< Ehi ragazzi! >> saluta Andrew con una mano i ragazzi che hanno appena interrotto la partita.
<< Ehi bellissime! >> si avvicina invece Sara alle ragazze che si alzano dal l'erba finta del campo per abbracciarla.
Poi i due gruppi si uniscono vicino a noi.
<< Ragazzi, loro sono MJ, Ned e Peter, il mio ragazzo >> Sara ci presenta a loro indicandoci e poi ci presenta invece i suoi amici.
<< Alessia >> indica una ragazza alta e molto magra, con capelli biondi e occhi scuri << Antonia >> una ragazza con un fisico non troppo magro ma nemmeno troppo robusto, due paia di occhiali e i capelli così come gli occhi, marroni << Cristina >> una ragazza un po' più bassa e robusta con capelli color miele e una frangetta sulla fronte.
<< E poi ci sono Francesco >> un ragazzo alto, moro e con occhi scuri, << Stefano >> con occhiali e un ciuffo moro << e Giuse, Giuseppe >> alto e magro, biondo con occhi azzurri.
Gli altri non capisco il motivo sono lontani da noi e se ne vanno senza nemmeno salutarci, così come un piccolo gruppetto di ragazze, che adesso però sta venendo verso di noi.
<< Ma guarda un po' chi si rifà viva dopo un anno! La "Principessa Sissi"! >> parla in italiano una ragazza alta e mora seguita da due ragazze più basse, contro Sara accanto a me.
<< Ciao, Vanessa... cosa ti porta qui? Hai visto per caso un bel anello da comprare? >> la provoca, credo, Sara: l'italiano non lo capisco benissimo dato che il corso a scuola è iniziato solo da pochi mesi.
<< Ahah, divertente! Allora questi sono i tuoi veri amici americani! >> chiede divertita in un inglese molto accurato.
<< Si, perché? >> chiede MJ.
<< Oh, perché mi dispiace per voi! >> si mette a ridere fastidiosamente coprendosi la bocca con la mano libera da una borsa.
<< Sinceramente, non ho capito perché dovrei dispiacermi. >> continua Michelle alzando un sopracciglio e fronteggiandola.
<< Avere lei e questi altri come amici non è mica una cosa positiva! Vedrete! >> dice poi andandosene con le due ragazze, che non hanno aperto bocca se non per ridere, e la loro andatura femminile.

Spider-Man Going Abroad [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora