Missione "Sbiancare il nero"

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Passarono due settimane dalla festa di compleanno di Conan. Shinichi si era stupito che il figlio non avesse più fatto richiesta di tornare a Tokyo, eppure notava che non riusciva a legare con i nuovi compagni di scuola, probabilmente gli mancavano i vecchi amici, per questo la sua richiesta di andare per un week-end a casa Hattori non gli dispiacque per niente. Sia perché finalmente lui e Ran sarebbero stati un po' da soli, sia perché sapeva che questo avrebbe reso felici entrambi i suoi figli.

I due genitori accompagnarono i figli alla stazione e non li lasciarono finché non li videro salire sul treno diretto per Tokyo e salutare dai finestrini. Sapevano che, a destinazione, sarebbe andato a prenderli Heiji per portarli poi a casa sua.

Era il 5 Novembre e in mattinata il telefono squillò, Shinichi andò a rispondere, ma non disse nient'altro che «Pronto» tutto il resto della telefonata, che durò non più di trenta secondi, parlò il suo interlocutore. Quando chiuse la chiamata si diresse velocemente verso la cucina, in cui si trovava Ran e la incitò a cambiarsi per uscire.

Lo stesso giorno, nel pomeriggio, la nuova squadra dei Detective Boys aveva deciso di andare a divertirsi al Tropical Land per poi rimanere dentro quando chiudeva, per cominciare la missione. Girarono quasi tutte le giostre d'avventura e di fantasia e sembravano non stancarsi mai di tutto quel divertimento.

«Abbiamo ancora qualche minuto prima di cominciare, che giostra facciamo?» chiese Conan ai suoi compagni.

«Andiamo alla "Montagna del brivido"!» esclamò Len.

«Ok» risposero gli altri e, seguendo la mappa che aveva in mano Akemi, si diressero alla giostra.

Durante il tragitto verso quell'ultima attrazione, Kuniso si avvicinò all'amico.

«Ehi Conan, - bisbiglio - è ormai da mezz'ora che quei quattro tizi ci stanno alle calcagna...» disse lanciando una veloce occhiata a quattro uomini con dei berretti da baseball calati sui volti.

«Lo so, me ne sono accorto, ma non sembrano dell'organizzazione.»

«Che facciamo?»

«Lasciali fare, finché non fanno niente sono innocui...» sentenziò Conan.

Non passò più di qualche ora, che il parco annunciò la chiusura imminente e i bambini si radunarono.

«Bene ragazzi, abbiamo visitato tutte le giostre possibili, - disse Conan ai compagni - secondo voi qual è la migliore per nascondersi?»

«Direi la casa stregata: con tutto quel buio è impossibile che ci trovino.» disse Len deciso.

«Vada per la casa stregata.» confermò allora Conan.

«Sì, ma io... Avrei un po' di paura...» annunciò Kimie con la voce intimidita.

«Non ti preoccupare Kimie, il nostro Conan ti proteggerà! - disse Kuniso con un sorriso sornione - Vero Conan?» il bambino divenne paonazzo, poi fece un cenno di assenso con la testa e prese la mano alla bambina.

Si andarono tutti a nascondere nel luogo stabilito, mettendosi d'accordo che sarebbero usciti solo quando avrebbero sentito i cancelli chiudersi.

Quando il cigolio e poi il clangore dei cancelli echeggiò per il parco il gruppo di bambini uscì dalla casa stregata e si diresse davanti alla biglietteria del "Treno dei Misteri". Appena furono davanti all'attrazione Conan si rivolse ai suoi compagni.

«Bene, sappiamo dove si trova l'entrata, perciò non ci resta che dare il via alla missione "Sbiancare il nero"!» disse deciso, come un vero leader.

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