CHRISTIAN'S POV.
Il cielo è un azzurro meraviglioso, oggi è una splendida giornata a Seattle e un po' rispecchia il mio umore. Sto per vederla. Inutile dire che mi sento come quando un bambino riceve il suo nuovo giocattolo, anche se credo darà di matto. Ho comprato la SIP, già. Gran figlio di puttana, eh? Se questo significa poter vedere Anastasia di nuovo, perché no? In fondo, ho fatto un favore alla casa editrice, stava cadendo a pezzi prima che Anastasia diventasse direttore editoriale. È fantastica, ho sempre detto che aveva un gran potenziale e non voglio distoglierla dal suo lavoro. Fortunatamente quell'incapace del suo precedente capo è stato licenziato per motivi poco chiari, ma non mi interessa più di tanto. La mia piccola. Darà di matto sicuramente, ma non m'importa. Faccio il nodo alla cravatta, la sua cravatta preferita, e mi sistemo la giacca del completo grigio. Respiro profondamente, preparandomi mentalmente alla sfuriata, e mi dirigo in garage dove Taylor mi aspetta dentro il SUV Audi. Sono le 10:30, la riunione è alle 11:00 ma dovevo esserci prima per discutere con Jerry Roach.
Taylor parcheggia davanti la SIP, fortunatamente non è molto lontana da casa mia. Appena entro, vengo accolto dall'addetta alla reception. È una giovane afroamericana con grandi orecchini d'argento e lunghi capelli stirati. Indossa un cartellino con il nome "Claire" e mi fa accomodare su uno dei divani Chesterfield di colore verde scuro, l'ambiente è un po' spoglio per i miei gusti, ci vorrebbe un bel cambiamento. Scuoto la testa al pensiero e, mentre leggo le e-mail dal mio iPhone, vengo interrotto da un'ombra che viene verso di me.
«Mr Grey!» Poso il mio iPhone nel taschino interno della giacca e mi alzo in piedi per raggiungere l'uomo che ho di fronte.
«Jerry, come stai?» Gli stringo calorosamente la mano e lui mi sorride.
«Non può che andar meglio. Benvenuto a bordo, ti divertirai qui»
Sorrido. «Ti ringrazio. Mi è sempre piaciuto questo posto. Ora che ho potuto salvarlo in qualche modo, sono più che felice» Specialmente perché c'è Ana a bordo.
«Si, ne sono sicuro. Vieni, ti presento gli altri membri della squadra» Mi strizza l'occhio ed entriamo in un vasto open space arredato con colori vivaci, e da lì passiamo in una piccola sala riunioni. Le pareti sono verde chiaro, decorate con le foto di copertine di libri e al centro della sala c'è un grande tavolo di legno d'acero. «Manca soltanto Miss Steele, ma lei ci raggiungerà tra qualche minuto.» Ed io non vedo l'ora. Passo una decina di minuti presentandomi a delle persone in giacca e cravatta. Jerry mi presenta al consulente editoriale, al referee, ad alcuni dell'ufficio marketing. Ma manca la più importante. Sentiamo aprirsi le porte della sala riunioni e un rumore dei tacchi avanzare verso di noi. Ci giriamo contemporaneamente ed io resto a bocca aperta. È bellissima, non l'avevo mai vista così bella e radiosa in tutta la nostra relazione. Forse la pausa gli ha fatto bene. E se avesse trovato un altro? Dai, Grey.
Indossa un tubino color carne, abbinato alle décolleté e i capelli sciolti con dei boccoli leggeri sulle punte. Il trucco sempre leggero, come suo solito. Il suo sguardo si posa su di me e resta come pietrificata, per un attimo penso stia pure sul punto di piangere.
«Anastasia» mormoro.
«Christian» La sua voce è quasi un sussurro. Riesco a sentirla solo io. Sembra anche che stia tremando. Grey colpisce ancora. «Che ci fai qui?» Sposta nervosamente lo sguardo, forse non si immaginava di trovarmi qui. Sospiro mentalmente, lei è l'unica persona che mi conosce meglio di chiunque altro.
«Ho comprato la SIP» Cammino a passi lenti e decisi verso di lei, anche se lei rimane totalmente immobile. «Sono il capo del capo del tuo capo, cioè di te» Le sorrido, come se questo potesse aggiustare le cose e lei per poco non mi riduce in cenere con il suo solo sguardo. Deglutisco.
«Hai comprato la SIP?!» sibila. «Come hai potuto? Lo sai che non dovevi interferire con il mio lavoro»
Sbarro gli occhi. È incazzata. «Non avrei mai fatto nulla per guastarti il lavoro, ma la SIP andava salvata»
«Si, certo. E anche il culo della sottoscritta nonché tua dipendente andava salvato?»
Apro la bocca per replicare, ma lei mi interrompe alzando la mano e scuotendo la testa. Forse stavamo dando un po' di spettacolo a questi signori parecchio annoiati. «Ne parliamo dopo, Grey. Non pensare sia finita qui»
«Non vedo l'ora» sussurro a pochi centimetri dal suo viso, sorridendole. Prendo posto su una delle sedie più lontane da quelle di Ana per evitare di farmi mangiare vivo. È parecchio incazzata e non posso di certo biasimarla, ma è tutto così divertente. Jerry Roach si schiarisce la gola dopo aver assistito al nostro scontro e dopo che tutti stanno assistendo al nostro guardarci in cagnesco.
«Come sapete» prosegue Jerry. «Mr Grey ha comprato la SIP e, dopo quattro settimane di assoluto silenzio, adesso possiamo dirlo. Benvenuto a bordo, Mr Grey»
Sorrido e un applauso si diffonde in tutta la sala. Noto che anche Anastasia batte le mani, ma sicuramente non lo pensa davvero. Mimo un "mi dispiace" con le labbra, ma lei mi ignora pesantemente.
«Abbiamo finito, Jerry?» chiede, e lui la guarda aggrottando la fronte, forse si aspetta che avrebbe mangiato anche lui. «Avrei del lavoro arretrato da fare e da consegnare entro domani» sorride cordialmente. Bella mossa, Miss Steele.
«Oh, sì, abbiamo finito» replica.
«Perfetto. Buona giornata, signori» Si alza dalla sedia e scappa nel suo ufficio. Mi scuso con i signori e la seguo.
«Non dirmi che ce l'hai con me» Si gira verso di me, fulminandomi con lo sguardo. «Okay, ce l'hai con me» Alzo le mani in segno di resa e ridacchio. Sta davvero facendo sul serio? Sbuffo mentalmente. Piccola, sei fortunata ad avermi qui e non lo dico solo per modestia.
«Certo che ce l'ho con te, l'avrai sicuramente fatto apposta» urla, facendo girare tutti quelli presenti in sala. Mi blocco un attimo, ma prima che io potessi replicare, mi prende per un braccio e mi trascina dentro il suo ufficio, sbattendo la porta. La miglior tattica di fronte ad un animale inferocito è mostrarsi calmi, e di sicuro Anastasia sta dando di matto. Mi siedo su una delle poltrone.
«Inizialmente era così» dico, rispondendole all'affermazione di prima. «Poi ho visto che la SIP offriva svariati vantaggi»
Alza gli occhi al cielo. L'ha fatto veramente? «Non ti è mai importato nulla del tuoi soldi, Christian, smettila di giocare a fare l'amministratore delegato»
«Hai appena alzato gli occhi al cielo?»
«Questo trucchetto non funziona più» Appoggia le mani sulla scrivania e mi guarda, in attesa.
«È vero, non m'importa del mio denaro, ma questa era una buona causa» Divento serio. La buona causa porta il nome di Anastasia Rose Steele.
«Cioè? Sperare di riconquistarmi?»
Le sorrido maliziosamente, ma lei sospira.
«Quindi adesso sei il mio capo» Si siede sulla sedia, ignorando il mio sguardo.
«Tecnicamente sì. Non influirò sul tuo lavoro, Anastasia. Guardati, sei arrivata fin qui da sola» Evidentemente non mi crede, ma non ho fatto nessuna mossa per farla arrivare dov'è adesso. Voglio dire, quando stava con me era lì da pochissimo tempo, non potevo farla diventare così potente in niente, è normale che ci fosse qualcosa sotto.
«E tecnicamente, questa è grave condotta immorale... Il fatto che mi sia scopata il mio capo»
Sorrido. Oh si, in tutte le posizioni possibili. «In questo preciso momento ci stai litigando»
«Perché è un tale coglione» sbotta ed io sbarro gli occhi, reprimendo una risata. Oh, ma dai.
«Adesso sono un coglione?»
«Credo tu lo sia sempre stato» Scoppio a ridere davanti quell'affermazione.
«Intanto ti piaceva stare col coglione, o ti piace ancora?» Avanti, Steele, giochiamo. Qualcuno ci interrompe bussando alla porta ed io alzo mentalmente gli occhi al cielo. È Taylor.
«Buongiorno, Miss Steele. Sono lieto di rivederla» Credo che Taylor si sia affezionato ad Anastasia. Sbuffo silenziosamente, questo leone è riuscito a fare affezionare tutti con i suoi occhioni blu.
«Anche per me è un piacere, Taylor. Come stai?»
«Bene, signorina, la ringrazio. Scusatemi per l'interruzione, ma dobbiamo andare, Mr Grey» Taylor mi guarda ed io gli faccio un cenno, il mio sguardo passa a Miss Steele e le sorrido compiaciuto. Mi alzo dalla poltrona e faccio il giro della scrivania mettendomi di fronte ad Anastasia, che mi sta guardando con gli occhi sbarrati. Le prendo il mento con le mani, costringendola a guardarmi.
«La conversazione non finisce qui. A più tardi, piccola» Le strizzo l'occhio e la lascio andare, dirigendomi verso la porta.
«Buona giornata, caro» Mi giro e le lancio un'occhiata divertita. Oh, Ana, anche io ti amo.
Chiudo la porta del suo ufficio e usciamo dall'edificio. Faccio una telefonata veloce.
«Christian?» Mi risponde sorpreso.
«John, sei libero?»
«Momentaneamente si» Che culo.
«Perfetto, sarò lì tra 5 minuti» Riattacco prima che potesse replicare. «Taylor, da Flynn, per favore» Incrocio il suo sguardo sullo specchietto retrovisore.
«Si, signore» Annuisce.Flynn mi sta guardando, in attesa, mentre io. I sistemo la giacca seduto su uno dei suoi divani.
«Christian, è da anni che vieni alle mie sedute regolarmente, non capisco cosa ci sia di così urgente da farmi spostare tutte le altre sedute...»
Lo interrompo. «Credo di essermi innamorato, John»
Flynn mi sorride, gli occhi che luccicano. «Finalmente te ne sei reso conto»
«Mh?» Lo guardo confuso.
«Vedi, quando venivi qui e mi parlavi di quella ragazza, Anastasia» La sua lingua accarezza dolcemente il suo nome e ciò mi porta a fare una smorfia. «Era come se fossi in paradiso, straparlavi di lei senza fermarti, con gli occhi che brillavano e un sorriso che neanche tua sorella Mia poteva strapparti» ridacchia. «È un tale piacere vederti così, finalmente sei spensierato dopo un periodo di tempo troppo lungo.»
«Forse sono solo uno stalker» Alzo le spalle.
«Che hai combinato?»
Sospiro. «Prima che ci lasciassimo, Anastasia è stata accettata a lavorare come assistente alla SIP. Ovviamente ho fatto le mie dovute ricerche, non volevo che fosse in pericolo» Flynn alza gli occhi al cielo ed io lo fulmino con lo sguardo. «Ho anche visto che la SIP aveva bisogno di un enorme aiuto» Guardo un attimo Flynn titubante. «L'ho comprata»
«Tu cosa?!» sbotta ed io cerco invano di nascondermi nella sedia.
«Già... Amore o Stalking?»
Flynn chiude gli occhi e sospira rumorosamente. «Scommetto che tu l'abbia fatto per sentirti più vicino ad Anastasia, in qualche modo» Annuisco. «Che reazione ha avuto?»
«Più o meno, la tua. Solo... più pesante»
«Puoi biasimarla?»
«No»
«Ecco. Se fosse stato un altro, lo avrei archiviato come stalking. Ma siccome sei tu e so quanto è stato difficile per te ammettere che ti sei innamorato, possiamo considerarlo amore. Non credo ci siano altri modi che tu conosca»
Scuoto la testa. «Ana voleva di più. Mi ero convinto che potessi darglielo e stava funzionando. Con lei era tutto diverso. Poi è andata via, solo per colpa mia. Ero devastato, ma uno dei suoi ultimi desideri era di non cercarla più. Sono stato buono per mesi, nonostante vivessi una costante notte perenne. È stato totalmente devastante.»
«Lo so, Christian, immagino. Ma se posso consigliarti, non sono questi i modi per riconquistare una ragazza.»
Alzo le spalle. «Hai qualcosa in mente?» Flynn mi sorride maliziosamente.
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Ciao ragazzi! Volevo avvisarvi che solo in alcuni capitoli vedrete il punto di vista di Christian, non sempre.
Non fateci l'abitudine 💔
Buona lettura!
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Dangerous Love
FanficAnastasia Steele, giovane direttore editoriale della SIP, incontra di nuovo Christian Grey dopo svariati mesi da quando si sono lasciati. Anastasia proverà di nuovo le stesse cose?