Capitolo 15

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Avevo intenzione di pubblicare tre capitoli in una sera per farmi perdonare (purtroppo non sempre l'ispirazione chiama e certe volte ci vuole un bel po' di tempo), ma ho preferito rendere questo capitolo un po' più lungo del solito piuttosto che pubblicarne diversi perché è molto importante. Non sono molto brava a fare dei capitoli "suspance" quindi ne ho racchiusi un paio qui. Spero vi piacciano e spero di non avervi annoiati.
Vi ringrazio per la pazienza, enjoy! x
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Potrei dire che non ho toccato nessun manoscritto, libro o nessuna carta oggi. Sono stata seduta immobile a fissare il mio telefono o il mio computer, attendendo notizie da Taylor.
È quasi l'ora di pranzo e non mangio da ieri sera. Mi si è chiuso completamente lo stomaco ma non ho voglia di mangiare. Se ci fosse stato Christian a quest'ora mi avrebbe rimproverato come fa sempre lui. Chissà dov'è. Il suono del mio telefono mi fa sobbalzare dalla sedia. È una chiamata da Taylor. Ho il cuore in gola, ma rispondo immediatamente.
«Taylor?» chiedo, preoccupata.
«Miss Steele, abbiamo bisogno di lei, potrebbe staccare dal lavoro?»
«Arrivo subito» Prendo la mia borsa ed esco di corsa dal mio ufficio. «Hannah, avvisa tutti che non sono più disponibile in ufficio per il resto della giornata e prendi le mie chiamate dall'ufficio. Devo scappare.»
«Tutto okay?» chiede cauta.
«Sì, è tutto okay, non preoccuparti. Emergenza di famiglia. Ci vediamo domani» Non credo sia riuscita a sentire l'ultima frase perché sono schizzata fuori dall'edificio della SIP e sono già in macchina, pronta a correre sulla strada.
In un tempo record, riesco ad arrivare all'Escala, ma l'ascensore è troppo lento.
«Andiamo, muoviti» Lo esorto, continuando a schiacciare il bottone ripetutamente. Per un tempo che sembra durare un'eternità, finalmente le porte si aprono e digito il codice per entrare nell'attico.
«Taylor?» urlo.
«Si, siamo da questa parte» Affaccia la testa dalla porta dello studio di Christian facendomi cenno di entrare e li raggiungo.
«Allora? Cos'avete trovato?» chiedo, impaziente.
«Welch è riuscito a collegarsi alle email e al cellulare del signor Grey e potremmo aver trovato qualcosa. Qualcuno lo sta ricattando, chi sia non si sa dato che utilizza email false e un numero usa e getta per mettersi in contatto con lui» Spalanco gli occhi. Ricattando? Per cosa? E soprattutto, chi potrebbe essere? «Non volevamo curiosare, ma abbiamo notato che sta notte lei gli ha mandato un messaggio senza ottenere una risposta»
Arrossisco leggermente. «Si, beh, volevo provare se almeno cercasse di mettersi in contatto con me, ma niente»
«Abbiamo bisogno di collegare pure il suo telefono nel caso in cui cerchino di parlare pure con lei. Ovviamente non la spieremo o violeremo la sua privacy, ma se dovesse ricevere messaggi o chiamate da numeri sconosciuti, è nostro dovere registrarli per renderla al sicuro» Taylor ha sempre quella faccia seria, e mi chiedo come faccia a non avere un esaurimento nervoso.
«Si, fate pure» La mia mente vaga e ricordo un avvenimento importante. «Questa mattina mi è sembrato che Christian uscisse dalla sala di Mrs Robinson- ehm, voglio dire, Mrs Lincoln. Ho guardato dallo specchietto retrovisore e non c'era più, credevo di averlo immaginato»
Taylor si irrigidisce, mettendosi composto. «Potrebbe essere una prova. Grazie, miss Steele. Welch, cerca di localizzare il telefono di Mr Grey»
Più Taylor detta ordini, più sento di avere uno svenimento. Spero davvero che riusciamo a trovare Christian sano e salvo.
«Miss Steele, è troppo pallida, ha mangiato qualcosa?» Sawyer mi risveglia dai pensieri.
Scuoto la testa. «Non ho fame, Sawyer»
«Per favore, deve mangiare. Da quanto non mangia?»
«Ieri sera, credo. Tutta questa storia mi ha fatto passare l'appetito»
«Le faccio preparare qualcosa. Ho paura che si senta male. Chiamo Gail» Sawyer cammina a passo svelto verso la cucina e sento che dice a Gail di preparare qualcosa di semplice e veloce. Sono grata che Christian ha assunto persone che si preoccupano e prendono cura di te, ma d'altronde sono pagati proprio per questo.
Mi reco in cucina, dove Gail mi ha preparato un semplicissimo toast prosciutto e formaggio. Il formaggio che cola mi fa venire la nausea, ma devo mangiare, lo so. Do il primo morso e non ricordavo fosse così buono. Mentre finisco il mio toast, Taylor mi dice che è riuscito a rintracciare il telefono di Christian.
«Si trova più o meno vicino all'autostrada, possiamo raggiungerlo» di corsa, prende le chiavi dell'auto e si reca in ascensore insieme a Sawyer, lasciando Welch incollato al computer.
Mi schiarisco la gola. «Posso venire con voi?»
Taylor e Sawyer si guardano per un attimo. «Miss Steele, non so se è una buona idea...»
«È del mio futuro marito che stiamo parlando, ho il diritto di venire con voi» Mi impunto, come farebbe una brava moglie e loro alzano le mani in segno di resa, lasciandomi andare con loro. Ho ordinato a Gail di badare a Welch nel caso in cui gli servisse qualcosa, ma non credo si staccherà presto da quel computer.
Mentre siamo in macchina e stiamo percorrendo l'autostrada, continuo a pregare e a sperare di poterlo ritrovare sano e salvo. Taylor sterza e frena bruscamente, scendendo dalla macchina e chinandosi per raccogliere qualcosa. Scendo anche io per poter vedere meglio e tiene in mano un cellulare. «È il telefono di Christian» rispondo, prendendolo tra le mani. Ha lo schermo rotto, ma il display funziona ancora ed è ancora acceso, nonostante la batteria scarica. Sullo sfondo spunta una nostra foto scattata qualche sera fa quando eravamo annoiati.

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