Capitolo 10

1.8K 56 10
                                    

Mi sveglio nel cuore della notte, ansimando. Credo di avere avuto un brutto sogno. L'altra parte del letto è vuota e fredda. Christian non è mai venuto a dormire. Mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina a preparare una tazza di the e noto la luce dello studio accesa. Mi affaccio e vedo Christian concentrato a leggere alcuni documenti.
«Hey» mormoro. Lui alza immediatamente lo sguardo verso di me e mi sorride.
«Hey, non dovresti essere a letto?»
Entro nello studio e mi siedo nella poltrona davanti la sua scrivania. «Anche tu. Il tuo lato era vuoto e non riuscivo a dormire bene» Faccio spallucce.
«The?» Annuisco.
«Lo vuoi anche tu?»
«Certo... Prima un bacio però» Faccio il giro della scrivania e mi siedo a cavalcioni sopra di lui. Nel momento in cui le nostre labbra si toccano, tutto diventa più magico e passionale ed è immediatamente secondo round.

«Non volevi una tazza di the?» mormoro, un po' biascicando qualche parola.
Mi sorride maliziosamente. «Oh, ma la mia tazza di the l'ho avuta»
Ridacchio. «Christian! Sei sempre il solito»
«Penso che non smetterò mai di sentirti ridere. Non ne avrò mai abbastanza di te» Gli accarezzo il viso e noto che il suo sguardo cambia. È pieno di preoccupazione e compassione.
«Che c'è?» chiedo, aggrottando le sopracciglia.
Scuote la testa. «Lo sai il cosa c'è» mormora. «Dio, se ti fosse capitato qualcosa, a questo punto quell'uomo sarebbe morto.» Il tono di Christian mi fa rabbrividire. «Per come stanno le cose, gli rovinerò la carriera, così che non possa più approfittarsi delle ragazze, cane miserabile che non è altro.» Sospira. Se ti fosse successo qualcosa... Se lui ti avesse fatto del male...» La voce gli muore in gola.
«Hey, non è successo nulla. Sono stata brava e fortunatamente so difendermi» Gli sorrido dolcemente e trionfante.
Lui si appoggia su un gomito, con uno sguardo che mi fa intendere che è fiero di me. «Ha detto che gli hai dato un calcio nelle palle.»
«Sì, Ray è un ex militare. Mi ha istruita bene.»
«Sono veramente felice di sentirlo» dice con un sospiro e aggiunge, inarcando un sopracciglio: «Devo ricordarmelo»
Ridacchio. «Oh si, devi. Potrebbe servirti in futuro»
Lui fa una smorfia e mi da una pacca scherzosa sul sedere. «Sono quasi le tre del mattino. Domani vuoi andare a lavoro?»
Deglutisco. «Preferirei prendermi un giorno di pausa, se non ti dispiace»
«Certo. Credo che al capo andrà bene» Ridiamo insieme. «Starò io con te»
«Oh, non è necessario, davvero»
«Voglio farlo e posso farlo. E poi avremo più tempo per stare insieme» Mi fa l'occhiolino.
«Non starai pensando di chiudermi nella camera da letto, vero?»
«Forse» Fa spallucce.
«Christian Trevelyan-Grey!» Fingo un tono scioccato. «Sono disgustata»
«Si, sicuramente lo sei» Ride e mi attira a sé, lasciandomi un dolce bacio sulle labbra. «Vuoi dormire?» mi chiede ed io annuisco. Mi dà un ultimo bacio sulla fronte, mi fa girare e mi abbraccia, aggrappandosi a me e cado in un sonno profondo.

Mi sveglio. Ho caldo. Ancora aggrappato a me c'è il mio meraviglioso uomo con i capelli scompigliati dal sesso. Sono le otto del mattino e ne approfitto per avvisare Hannah che non verrò a lavorare sta mattina. Mi alzo dal letto lentamente e silenziosamente e mi dirigo in cucina, dove c'è Mrs Jones ai fornelli.
«Salve Mrs Jones!» la saluto.
«Oh, buongiorno Ana, dormito bene?»
«Si, la ringrazio» Mi siedo su uno degli sgabelli e mi torturo le unghie.
«È preoccupata per qualcosa?» Mrs Jones mi risveglia.
«Cosa? Oh, no, sono solo... Ho avuto un brutto sogno e presentimento, tutto qui» Scuoto la testa.
«Vorrebbe una tazza di the?» Mi sorride cordialmente.
«Come rifiutare» Ricambio il sorriso e mi sistemo meglio nello sgabello.
«Con cosa vorrebbe accompagnare la sua colazione?»
«Faccia lei, mi fido» Annuisce e riprende il suo lavoro in cucina mentre io mi guardo intorno. Mi era mancato venire qui e stare con Christian, anche se la nostra relazione prima era un po' diversa. Stava maturando piano piano e nessuno dei due se n'era mai reso conto, tranne quando io ho deciso di rovinare tutto.

«Mi sono innamorata di te, Christian.» sussurro.
Lui spalanca gli occhi, per puro terrore.
«No» ansima. «Non puoi amarmi, Ana. No... è sbagliato.» Si prende la testa tra le mani, confuso. «Non posso farti felice. Non sono quello che tu pensi che io sia, non posso darti quello che vuoi. Sono un mostro con un passato difficile. Come puoi amarmi?» Ha la voce piena di angoscia.
Le lacrime minacciano di scendere, cercando di convincermi a stare zitta. «Forse è meglio che vada via»
«Non voglio che tu te ne vada» sussurra.
«È l'unico modo» Cerco di stare calma e mi asciugo le lacrime. «Potresti... Potresti uscire? Ho bisogno di privacy» Lui mi guarda un'ultima volta ed esce silenziosamente dalla stanza.

Scuoto la testa. Cosa sarebbe successo se fossi rimasta? Forse niente di tutto ciò. Eravamo confusi entrambi. Se non quel giorno, la relazione si sarebbe rotta qualche giorno dopo la mia rivelazione. Le cose non sarebbero state le stesse. Diciamo che questa pausa ci è servita a capire cosa volevamo veramente e adesso non potrebbe andare meglio. Scendo dallo sgabello e mi dirigo verso il salone e mi avvicino alla finestra. Faccio scattare la serratura della portafinestra del terrazzo, la apro, esco e passeggio fino alla ringhiera, dove mi appoggio. L'aria è pungente e fredda, e io sono così in alto. Respiro profondamente, mentre le mie urla riecheggiano nella mia testa.
«Non cercarmi mai più e non provare a contattarmi»
Dio, se solo avesse rispettato questo patto. Fortunatamente non l'ha fatto. Rabbrividisco al solo pensiero.
«Hey, hai freddo?» La sua voce mi riaccende.
Mi giro e sorrido a malapena. «Buongiorno, no, non tanto»
Mi circonda con le braccia e mi bacia dolcemente. Peccato che dura troppo poco. «Che ci fai qui?»
«Gironzolavo e pensavo, mentre Mrs Jones cucina»
Lui mi guarda curioso e divertito. «A che stavi pensando?»
«A noi due» sospiro. «A come sarebbe stato se veramente non mi avessi cercata più»
Lui assume un'aria pensierosa e poi alza le spalle. «Fortunatamente l'ho fatto»
«Già» sorrido.
«Ana, ti amavo già da prima che me lo dicessi tu. Quando sono venuto a trovarti in Georgia, per esempio. Non sapevo cosa significassero quei sentimenti per me, ma l'ho capito dopo e la tua rivelazione è stata come uno schiaffo in faccia per farmi svegliare. Dio, quanto avrei voluto urlartelo. Perciò era una cosa parecchio improbabile che prima o poi non ti avrei cercata»
Spalanco gli occhi e sbatto le palpebre. Sono senza parole. «Fallo adesso»
Inizialmente mi guarda confuso, poi sembra accettare la "sfida". Fa un respiro profondo e urla «Ti amo, Anastasia Rose Steele. Io amo questa donna alla follia» Mi sorride ed io rido. L'ha fatto veramente? Mi prende in braccio e mi fa girare, poi mi mette a terra e mi bacia appassionatamente.
«Alla follia, eh?» ridacchio.
«Beh, questa è stata una follia, e vuoi saperne un'altra?» Annuisco e lui si stacca da me, facendo qualche passo indietro e mettendosi in ginocchio. Il mio cuore perde un battito ed io credo di essere sbiancata di colpo.
«Cercavo il momento giusto per farlo, e credo sia questo. Mi dispiace se l'atmosfera non è abbastanza romantica, ma...» si schiarisce la voce ed esce dalla tasca una scatolina di Cartier. La apre, mostrandomi l'anello ed io ho le lacrime agli occhi. «Anastasia Steele. Ti amo. Voglio amarti, curarti e proteggerti per il resto della mia vita. Voglio condividere le tue gioie, i tuoi dolori, i tuoi pianti e le tue risate. Sii mia. Sempre. Vuoi sposarmi?»

Dangerous LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora