XI

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"Per me sei grande quindi datti da fare
Non c'è niente di più stupido di sognare"
-LowLow

-Sai perché non ti temo?- mi chiese Nico sogghignando.

-Dovresti- affermai con voce dura.

-Non riusciresti a farmi nulla. Il tuo cuore non te lo permetterebbe-

-come fai ad esserne così sicuro?- mi torturai il labbro inferiore.

-Sei debole cazzo, non sei riuscita a denunciare Paolo, per la cazzata che ha fatto, figurati se riesci a vendicarti di me- si spiegò.

Mugugnai qualcosa.

-In effetti, come biasimarti- aggiunse, lo guardai con un cipiglio, non capivo.

-Sai? Paolo non ha fatto un bel niente, non ti ha mentito, siamo stati io e Ginevra.- disse con noncuranza.

-Cosa?- sussurrai.

-Esatto, io e la tua amichetta abbiamo fatto in modo di separarvi così da trarne vantaggio, tu mi hai offerto un futuro e lei adesso è felice con il tuo ex fidanzato- mi illustrò la verità alla quale faticavo a credere.

-Sei un mostro!- lo accusai.

-Nah, un mostro non ha utilizzato una ragazza colpendola dove più le fa male per la sua realizzazione personale- rise di gusto.

-Ti odio cazzo, ti odio! Sparisci dalla mia vita per sempre- caddi a terra, mi coprii le orecchie con i palmi delle mani per cercare di cessare il dolore che mi provocavano i suoi lemmi.

Un po' come se fosse possibile attenuare  il senso di malore che celo.
La verità non è altro che una terribile menzogna riportata alla luce, viviamo facendo annegare gli inganni senza curarci del fatto che una volta toccato il fondo è inevitabile che risalgano tramutandosi in atroci realtà.

-Sei fragile Lara, una semplice corrente sarebbe in grado di spazzarti via- pronunziò lasciandomi in balia di me stessa.

Ero fioca, priva di forze e la mia vista era annebbiata dalle lacrime.
Mi sentivo stordita, persa in un mare di delusioni, affondavo.

Chi avrebbe mai pensato che la stessa persona per la quale avrei preso una coltellata sarebbe stata la prima a pugnalarmi alle spalle, e per cosa? Per puro interesse.

Il dolore che provavo era reale tanto quanto il filo che legava Nico a Lord Alfred Douglas.

Non è meraviglioso l'amore?

-Gorgeous!- mi venne tesa una mano conosciuta
-Adesso leggi anche nel pensiero?- chiesi alla ragazza che mi aiutò a rialzarmi.

Mi strofinai gli occhi con il dorso della mano sporcandola di nero.

"Fantastico! Ho sbavato il trucco" pensai.

-Diciamo che studio il comportamento delle persone- replicò con un sorriso.

-Sigmund Freud può solo accompagnare allora?- aggiunsi.

-Magari io scrivo un libro intitolato l'interpretazione degli atteggiamenti- alluse ad una celebre opera del noto psicologo "L'interpretazione dei sogni".

Al risveglio il sognatore si trova a trattare solo parte di ciò che ha sognato, detta: il contenuto manifesto,
Gli elementi simbolici di quest'ultimo mascherano il contenuto latente, per attribuirne il potenziale negativo sulla coscienza.
Il contenuto manifesto è regolato da delle leggi che permettono di decriptare, decodificare, il contenuto latente. Ecco a voi il lavoro onirico.

-Tutto a posto?- chiese con premura.

-Si, tu?- risposi, ma lei si limitò ad annuire, e tra noi calò un silenzio alquanto imbarazzante.

-riesco a ricavare la verità riguardante i tuoi traumi, nonostante il tuo tentativo di rimuoverli.- fece una piccola pausa per riprendere fiato.

-il tuo subconscio continua a raccontare il tutto per mezzo di simboli e atteggiamenti- proseguí dopo avermi studiata per diversi secondi.

-Assurdo- sputai tutta d'un tratto, sembrava che Agnese potesse veramente leggermi nel pensiero, qualsiasi cosa lei dicesse, era inerente al mio flusso di coscienza.

-Agnese, secondo te i ciechi cosa sognano?- domandai con una punta di curiosità.

-Sognano proprio come noi- rispose sedendosi a terra e incrociando le gambe.

-Tu cosa sogni?- continuai il mio interrogatorio.

-avvicinati..- mi fece segno di sedermi accanto a lei, e così feci.

-Io sogno un mondo dove tutti vanno d'accordo- esaudì con enfasi.

-Il sogno di un uomo ridicolo- le sorrisi accennando a Dostoevskij.

-Esattamente, non ho molte pretese, e coloro che non esigono, che non sono arroganti vengono etichettati come grotteschi- si espresse abbassando lo sguardo.

-Cosa sognano i ragazzi?- chiesi ancora.

-Come mai questa fissa per il fantasticare?-

-Non so più come si brama..- la mia frase fu sciocca, quasi insipida.

-Le ragazze di solito sognano di incontrare i propri idoli oppure l'amore della loro vita, con tanto di cenetta  a lume di candela e tête-à-tête in stile ammiraglio Darcy- si fece scappare un risolino.

-I ragazzi sono più sobri, sperano che la loro squadra del cuore vinca il campionato oppure affondare in più mutande contemporaneamente- continuò il discorso precedentemente interrotto.

In quel momento realizzai che non esiste nulla di più ottuso di fantasticare.

다섯 번째 채널. Questo è il nuovo amor cortese Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora