"Ho scelto il male
perché il bene era banale"
-LowLow

Rimembro che gli urlai amore e lui replicò con sarcasmo e ironia.

Cos'è l'uomo senza sentimenti profondi? Forse un cadavere? O un bruco in attesa della sua metamorfosi, che non avviene perché impreparato. Per amare ci si deve allenare? Eppure io provo tale emozioni senza essere tanto brava in materia.
Ai tempi dei grandi autori stilnovisti si affermava che gli unici a beneficiare dell'amore erano coloro che possedevano un cuore nobile.
E che genere di gesti deve compiere un uomo per avere un cuore nobile?
Cotanta gentilezza non arriva da se.
Intanto il vento, alla stessa velocità del mio flusso di coscienza inglobava l'abitazione, i suoi sibili mi giunsero all'orecchio e mi provocarono la pelle d'oca. Mi affacciai alla finestra, intravidi il sole giocare a nascondino tra le nuvole mentre le rondini sembravano rincorrersi, abbassai lo sguardo e notai gli alberi e le piante oscillare in una bizzarra danza.
Il trillo del telefono mi fece distrarre dal contemplare la flora e la fauna locale.
-Pronto Zio!- trascinai l'icona verde e poggiai l'apparecchio all'orecchio
-Buongiorno nipotina, come stai tutto bene?- replicò
-tutto a posto te?- risposi impaziente di terminare la chiamata
-Bene, ti ricordi il ragazzo che mi hai fatto conoscere quella sera?- chiese
-Certo! Nico-
-Ti chiamo per dirti che è a bordo, ha davvero del talento- mi annunciò
-Ma che bella notizia- cercai di essere il più naturale possibile anche se la felicità mi consumava da dentro.
Continuammo a parlare del più e del meno finché non giunse la mia ora di andare a dormire.
L'indomani avrei incontrato Nico e ci saremmo abbracciati per il suo successo.
Perché è questo che conta in una relazione vero?
La felicità di uno può creare la beatitudine dell'altro.

Mi svegliai alla buona ora e di buon umore.
Mi preparai per raggiungere Nico, sorseggiai il mio caffè e lasciai la tazza fumante sul lavabo prima di imboccare la strada che porta a scuola.
Ero impaziente di vedere il mio ormai fidanzato.
Qualcosa doveva andare storto, nella mia vita c'è sempre qualcosa che non va per il verso giusto, e se è così, deve sicuramente trattarsi dell'autostrada.
-Maledizione!- esclamai zoppicando, il tacco dello stivale si incastrò tra due sassi, il volo che simulai, fu così coordinato ed efficace che fece invidia alla easyJet. Mi ritrovai con il sedere per terra e il materiale didattico sparso per il suolo.
-Ecco la solita sfigata- annunciò una ragazza della mia età, non era la prima volta che incrociavo la sua chioma bionda, l'avevo già vista nei corridoi a scuola.
-E tu chi saresti?- mi alzai per stare al suo stesso livello
-il tuo peggior incubo- mi ammutolì, non avevo idea di cosa volesse intendere con quella sentenza, o almeno ero sicura di non intendere prima che la biondina facesse capofitto tra le braccia di Nico.
I due si scambiarono effusioni amorose in pubblico dando spettacolo a tutta la scuola, il mio cuore si ruppe in mille pezzi, si sentì il momento nel quale si spezzò e fu il rumore più angoscioso e frustrante a tratti tenebroso e gotico che abbia mai udito.
-Vedi di girare alla larga dal mio tipo, gli servivi solo per un lavoretto adesso puoi sparire- mi illustrò l'amara verità, indigeribile, il groppo che avevo alla gola non andava giù e le lacrime che minacciavano di uscire non giovavano.
-Da te Nico proprio non me lo aspettavo sai? Sembravi un ragazzo sveglio, intelligente, a tratti premuroso ma ti sei rivelato uno stronzo come tutti gli altri. Te la farò pagare, quanto è vero che mi chiamo Lara. Adesso vedi di andare al diavolo con la tua Barbie- raccolsi quel poco di dignità che mi era rimasta e mi materializzai all'interno della classe, ero sola e senza sospetti.
Mi torturavo le dita e per un istante, mentre il mondo mi crollava addosso ripensai ai momenti felici vissuti.
Non c'è azione più errata che meditare sui momenti di beatitudine quando attraversiamo delle difficoltà. Eppure Lara amava errare. Ogni sbaglio non commesso ci avvelena l'esistenza.
-Perché continui a torturarti così?- chiese una voce a me sconosciuta
-E tu che ci fai qui?- replicai presa alla sprovvista
-Avevo sentito degli ingranaggi e sono venuta a verificare che non ci fosse bisogno di interventi di manutenzione- rispose alludendo ai miei pensieri
-Piacere io sono Agnese comunque- aggiunse.
Rammento che non l'avevo mai vista a scuola, non mi era famigliare, ma percepivo che potevo fidarmi di ella.
-Io sono Lara, piacere tutto mio- mi presentai porgendole la mano che si affrettò a stringermi
-Ti va di parlarmi dei tuoi dilemmi?- proferì senza sembrare invadente
E prima di raccontarle i problemi che mi affliggevano presi un grosso sospiro, un po' come il lupo che necessitava di spazzare via le casette dei tre porcellini.
-Qualche mese fa la mia ex migliore amica mi ha trascinata ad una festa dove l'ho tradita spudoratamente, perché ho baciato il ragazzo che le piaceva e dopo tale gesto io e Paolo ci siamo messi assieme- iniziai gesticolando, lei sembrava tanto presa dal racconto, quindi continuai a narrarle buona parte della mia vita.

-Minchia zia! Una telenovela spagnola ti fa un baffo- fece la simpatica
-Eh Juan tú me capturaste el corazón- affermai con arguzia
-Ma che español una lingua muy caliente- aggiunse prima che la campanella suonasse e che il mio petto venisse scosso da una sonora risata
-Adesso devo scappare, ci becchiamo quando meno te lo aspetti!- uscì passando inosservata senza lasciarmi il tempo di replicare.

다섯 번째 채널. Questo è il nuovo amor cortese Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora