"Non sono solo, c'è qualcuno proprio come me?
Pugni chiusi, trappole, pronto per esplodere
La mia generazione odia le frasi retoriche
È solo la nostra storia scritta in parole povere
Quindi tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Tutti zitti, devo dire una cosa
Qua stanno piovendo vetri e stiamo fermi in posa"
- LowLowSe quel giorno al fianco di Paolo e Nico la strada che porta a scuola mi sembrava lunga, l'indomani lo fu veramente.
All'entrata della scuola mi sentii a disagio, avevo tutti gli occhi addosso, lo sguardo malizioso di alcuni ragazzi si posò su di me, arrossii improvvisamente e violentamente. Mi affrettai ad entrare all'interno dell'istituto per darmi qualche ritoccata davanti allo specchio del bagno.
Stavo per varcare la soglia della porta dei servizi quando sentii i cinguettii di due ragazze, note come Perpetua e Agnese. Le ragazze più pettegole di tutto la scuola
-Pare sia stato Paolo a sputtanarla così- disse la bionda
-poverina, il bello è che lei non sa nulla di tutto ciò- affermò la castana
-Si può sapere cosa ha fatto Paolo?- mi intromisi ad un certo punto.
Le linguacciute abbassarono lo sguardo trovando le loro scarpe interessanti in modo alquanto eccentrico.
-Allora?- le incitai, ma parve che nessuna delle due avesse l'intenzione di proferire parola.
Bloccai la porta e feci intuire che non sarebbero potute uscite, almeno non prima di avermi raccontarmi cosa stesse accadendo.
-Lasciale andare ti dirò tutto io- sentii repentinamente una voce famigliare uscire dal gabinetto e contrastare il rumore dello sciacquone
-Ginevra..- sussurrai sorpresa, e annuii anche se temevo di sembrare Conrad Schumann, che durante la costruzione del muro di Berlino fu il primo a riuscire a fuggire dal settore sovietico a quello occidentale della città. Il suo gesto fu immortalato da una fotografia. Ma quando decise di tornare sui suoi passi, tutti i suoi famigliari lo trattarono con freddezza e a lui non restò che il suicidio.
-Allora vuoi sapere?- chiese distraendomi dai miei pensieri
Annuii.
-Pare che dopo quello che avete fatto ieri, alludo al sesso- avevo mille domande che mi frullavano in testa
"Come fa a sapere di ciò che è successo ieri? Sarà stato intuito." Pensai o meglio, cercai di convincermi.
Le feci segno di continuare a parlare.
-Beh insomma si da il caso che abbia scattato delle foto da mandare ai suoi amici e questi ultimi le hanno fatte girare per tutta la scuola- spiegò con voce colma di compassione. Io incredula, mi portai una mano alla bocca, con l'altra invece cerca di sostenermi per non cadere.
Certo, il giorno prima fece la genialata, si sentì in colpa per un po' e non ebbe il coraggio di esplicitare. Feci fatica ad assimilare, ma Ginevra fece penzolare il suo smartphone mostrandomi i contenuti dell'immagine che Paolo condivise.
-Midispiace La'- mi abbracciò, sciolsi l'abbraccio e uscii, cercai con lo sguardo colui che mi rovinò la vita.
Era nel bel mezzo di una conversazione con dei ragazzi, con passo affrettato lo raggiunsi e gli tirai uno schiaffo sonoro
-Come hai potuto? Pensavi di fare il fenomeno? Sei un fottuto pezzo di merda- gli urlai addosso, come un satanasso
-Lara io no so come sia potuto succedere, non centro nulla te lo giuro- cercò di giustificarsi gesticolando con le mani in segno di difesa
-Ah si? Pensi che sia stupida? Ti ho dato il mio cuore, tu ci hai giocato senza curartene, adesso pensi di poterlo rimettere a posto come se nulla fosse? Stammi lontano e ritieniti fortunato che non ti denuncio- lo lasciai lì rimbambito e scappai umiliata sotto gli occhi di tutti.Delle lacrime furtive mi rigarono il volto, mi portai una mano sulla tempia nel tentativo di fermare il mal di testa.
"Stupida, stupida, stupida Lara" mi tormentò la coscienza
-Non sei stupida, ti sei solo fidata della persona sbagliata- mi fece sussultare una voce profonda
-Che ci fai tu qui? Non dovresti stare dalla parte del tuo amichetto?- risi, ma mi uscì una risata amara smorzata da un singhiozzo.
-Sarà anche mio amico, ma si è comportato da coglione- spiegòSbuffai.
-sei una ragazza forte- sussurrò tra i denti
-So che stai cercando di consolarmi, ma continui a non essermi simpatico- sorrisi nel vederlo così in difficoltà
-si come no- anche sul suo volto si allargò un sorriso, con fare l'amichevole, gli tirai una pacca sulla spalla.
-Ahia mi hai fatto male- fece il finto offeso
-Sei uno schifo- risposi divertita, feci per tirargli un'altro colpo ma mi afferrò il polso bloccandomi, il mio cuore fece una specie di capriola nella gabbia toracica. Socchiusi le labbra come per dire qualcosa, ma mi ritrovai con la bocca asciutta.
-Tu sei innamorata di Paolo?- chiese senza peli sulla lingua
Quella domanda mi spiazzò
-Non lo so, davvero- sospirai
-se siete innamorati come "avete cercato di dimostrare"..- prese un respiro profondo lasciando la frase in sospeso. Nico non era solito confortare qualcuno che fino a qualche giorno prima detestava e si vedeva che faticava nel far uscire le parole, temeva di utilizzare termini sbagliati, di farmi soffrire più di quanto non stessi soffrendo.
-Penso che se siete davvero innamorati supererete anche questa- aggiunse, lo guardai insicura
-Chi ama perdona- sì spiego meglio
-chi ama non tradisce a prescindere- ribattei. Mi alzai e mi diressi verso la via di casa
-Ciao eh- salutò con voce debole, ma nonostante il basso tono lo sentii.."Chi ama perdona.." ragionai su queste semplici parole.
"Perdonare o non perdonare"
È un dilemma.
Soprattutto se è la persona amata che ci procura dolore. Passiamo dall'amarla, a fare i conti con sentimenti negativi come la rabbia, fino ad arrivare ad odiarla.
Non tutte le ferite si possono risanare, io ti metto il mio cuore in mano, se tu lo fai cadere si rompe in mille pezzi e non potrai mai rimetterlo a posto come fosse un puzzle.
A meno che tu non sia attratto da mosaici bizantini. Perché non metti alla prova la tua creatività?"Perdonare è tanto divino quanto difficile. Il perdono è ostacolato dal desiderio di rivalsa. Perdonare è un gesto indubbiamente nobile. Ma quante volte ci possiamo permettere di perdonare questa gente falsa?"
Mi complimentai con me stessa per la piccola riflessione in prosa.
Aprii la porta, mi precipitai in camera mia e mi lasciai andare sul letto, mi infilai le cuffiette e misi in riproduzione una delle canzoni più amare che avevo a disposizione. Queste ultime alimentano la malinconia, ne ero consapevole. Di conseguenza tristi pensieri mi adombrarono la mente e fu così che delle lacrime salate si mischiarono al sorriso amaro che mi si era formato in volto.

STAI LEGGENDO
다섯 번째 채널. Questo è il nuovo amor cortese
Fanfic"La vostra forma m'ha sedotto. Le vostre iridi m'hanno incantato. Il vostro sorriso m'ha ammaliato e le vostre labbra m'hanno attirato. Voi mi avete stregato l'anima e preso d'amore"