Undicesimo capitolo
"Cosa significa tutto ciò?!" urlò colmo di rabbia l'uomo, facendo tremare il tavolo a cui era seduto e battendoci violentemente le mani sopra "Si calmi, Ministro!" cercò, invano, Percy Weasley di calmare il nuovo Ministro.
"Vi rendete conto di ciò che mi state dicendo?" tutti sapevano che Kingsley raramente perdeva la pazienza e quando succedeva le cose non andavano nel verso giusto.
"Signor Ministro..." tentò di rispondere il capo Auror, ma venne bruscamente interrotto - nuovamente - dalla voce altera dell'uomo seduto dietro alla scrivania "Avevamo detto a quei ragazzi che avevamo tutto sotto controllo, avevamo detto che saremo riusciti a salvare quella bambina... e ora venite a dirmi che tre mesi fa, oltre a quella dannata pergamena, è stato rubato anche ciò che amplifica il potere per capacitarne la riuscita al cento per cento?!" continuò, tutto d'un fiato, facendo sbiancare i tre uomini dinanzi a lui; si alzò camminando avanti e indietro per quella stanza disordinata, cercando di rimettere in ordine almeno i suoi pensieri per trovare una via d'uscita da tutto quel caos.
"Percy, contatta tuo fratello..." iniziò l'uomo, indicando il ragazzo alle sue spalle "Quale dei tanti, signore?" Kingsley guardò il ragazzo confuso, lo stava prendendo in giro?
"George, intendevo George Weasley" rispose con un gesto della mano, sorprendendo il ragazzo: cosa c'entrava George in tutto ciò?
"Digli di venire qui, subito. Digli di portare con se anche gli Strange, è questione di vita o di morte" e, con un saluto veloce alle quattro persone presenti nella stanza, si dileguò in un semplice 'pouff'.La calca di ragazzini riempiva l'intero negozio, schiamazzi e secchi volavano in ogni direzione.
"Ron, una ragazzina nel reparto due ha fatto cadere alcune fialette puzzolenti" disse George, annotando alcune cose su di un quadernino "Vado, vado" rispose il più piccolo sbuffando.
George aveva deciso, in comune accordo con i fratelli Strange, di passare quella giornata nel suo negozio mentre gli altri due preparavano il necessario per quella sera e cercavano di riposarsi dopo le varie scarambolate avvenute nelle ultime ore.
Tornò alla cassa, dando il cambio a Ginny, e continuò il lavoro della sorella.
Il mago era molto riconoscente ai due fratelli e dell'aiuto che gli davano nell'ultimo periodo, sapeva che qualsiasi cosa gli sarebbe accaduta quella sera loro avrebbero portato avanti quel negozio nel modo più giusto possibile.
"George!" urlò qualcuno precipitandosi alla cassa spaventandolo e facendo infervorare alcuni clienti pronti a pagare, la capigliatura tipica della sua famiglia e quelle lenti da vista erano riconoscibili ovunque "Percy, che ci fai qui?"
"Il Ministro ti vuole insieme agli Strange, e subito!" era tremendamente preoccupata quell'espressione che aveva in viso, tanto da far allarmare il gemello "Cosa è successo?" chiese chiamando successivamente i fratelli più piccoli, ma il maggiore non rispose alla domanda.
"Andiamo" disse poi al fratello maggiore, dopo aver lasciato qualche direttiva ai minori, uscendo dal negozio e afferrandogli il braccio e di nuovo scomparvero in un 'pouff'.In un attimo la casa degli Strange si inalzò dinanzi a loro in tutta la sua bellezza, i rami delle piante e i fiori si ergevano intrecciandosi su quelle mura scolorite dal tempo.
"George, cosa c'entri in questa storia?" chiese il fratello maggiore preoccupato, sapeva che il ministero dava la caccia ai Mangiamorte, sapeva che uno di quelli era Antonin Dolohov ed era ciò che lo preoccupava maggiormente.
"Seguimi" rispose solamente il mago, salendo le scale sul retro che portavano direttamente alla cucina degli Strange, bussò e in pochi secondi la porta venne aperta lasciando intravedere la figura minuta della ragazza.
"Tuo fratello è qui?" chiese George senza fare altre domande e senza darle il tempo di parlare"Sì, perché?" chiese poi stranita la strega.
"Chiamalo, dobbiamo andare al Ministero, Kingsley ci vuole da lui subito" rispose, la ragazza spalancò gli occhi sconvolta, impaurita "Cos'è successo?" la voce le tremava e George sapeva che non avrebbe retto a lungo quella tensione; entrò in casa lasciandosi alle spalle un Percy ancora confuso "Michael, vieni qui, urgentemente!" urlò la sorella cercando di mantenere un tono calmo, ma non ci riuscì per niente.
Il fratello maggiore scese le scale velocemente e guardò i tre ragazzi "Andiamo" disse Percy facendo cenno al fratello di occuparsi degli altri due "Tenetevi forte" a quelle parole strinse la mano della ragazza mentre il fratello di lei gli poggiava una mano sulla spalla.
In pochi attimi si ritrovarono fuori alle porte del Ministero, la gente entrava ed usciva incurante di ciò che quei tre ragazzi ci facessero lì in quel momento.
Passarono l'entrata e successivamente i controlli, entrarono seguendo velocemente Percy che li guidava tra i vari piani, ascensori e stanze.
Arrivarono nella stanza del Ministro, dove vennero accolti con facce dispiaciute da parte di alcuni Auror "George..." iniziò Kingsley non sapendo quali parole usare, si passò una mano sul viso e chiese ai tre di accomodarsi.
George sapeva che le cose non andavano nel verso giusto e strinse nuovamente la mano della ragazza, pronto a sorreggerla in caso di bisogno "Oltre alla pergamena, tre mesi fa sono entranti in una delle stanze nascoste del Ministero, rubando una cosa fondamentale per riuscire ad amplificare il potere magico degli Strange" George deglutì a quelle parole, dove stava cercando di arrivare?
"Purtroppo non sappiamo chi sia stato e tanto meno se è finito nelle mani di Dolohov"
"Se così fosse... Sophie... oh no" mormorò Lucy stringendo maggiormente la presa alla mano di George, lei tremava ma il ragazzo non riusciva a capire se fosse causato dalla rabbia, dalla paura o dal dolore.
Si passò la mano libera tra i capelli scuri, riportandoli indientro e lasciando scoperto il viso pallido.
"E voi, dopo tutte quelle rassicurazioni, dopo tutto ciò... ce lo dite solo adesso?!" sbottò furioso Michael, avventandosi contro il Ministro ma venendo schiantanto indietro contro uno dei mobili completamente in vetro, rompendo un'intera anta.
"Non osare avvicinarti al Ministro co..."
"Idiota di un auror!" esclamò Kingsley avvicinandosi al ragazzo ed alzandolo da terra, aveva qualche graffio sul viso causati dal vetro rotto "Non mi tocchi" rispose aspramente il ragazzo guardando negli occhi l'uomo, quegli occhi celesti colmi di rabbia.
"Mike..." sussurrò Lucy cercando di avvicinarsi a lui "Ferma, lasciagli fare" sussurrò al suo orecchio George trattenendola: Michael aveva ragione, ed era giusto si facesse valere e abbandonasse il suo animo da Tassorosso.
George sapeva che i Tassorosso fossero persone pazienti, tranquille e pacifiche; ma sapeva anche che se qualcuno a loro caro veniva toccato le cose sarebbero potute crollare.
"Ministro!" esclamò offeso l'auror, Lucy lasciò la presa dalla mano di George catapultandosi dal fratello mentre con la bacchetta cercava di rimediare ai graffi.
Con un gesto secco la strega si alzò guardando Kingsley, con lo sguardo sicuro e la bacchetta stretta nella mano destra "Signor Ministro... ci dica tutto ciò che sa su quest'oggetto"
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Le cicatrici del cuore - George Weasley
FanfictionNonostante la guerra sia finita, qualcosa sconvolgerà ancora le vite della famiglia Weasley e della famiglia Strange. George, Lucy e Michael si ritroveranno catapultati in una nuova disputa, cosa accadrá? Dal prologo: "Hai visto mamma e papà?" chi...