Quinto capitolo
"Questa è la resa dei conti" queste furono le sue parole. Era difficile da spiegare ciò che provava in quel momento: rabbia, delusione, tristezza, voglia di vendetta.
Di solito il suo carattere non gli permetteva il vendicarsi, ma da quando lui non c'era più - soprattutto per mano del Mangiamorte lì dinanzi a lui - era cambiato radicalmente, e tutti glielo aveva detto, non facevano altro che ripeterglielo. Tante volte aveva provato a far crollare quelle voci, ma nessuno cascava nella sua messa in scena, non riusciva più a recitare come un tempo.
Ma lui aveva fatto del male a Fred, lui glielo aveva portato via per sempre.
"Cosa intendi, George?" le parole preoccupate della ragazza alle sue spalle volarono via con il vento, non le rispose, decise di coprirla maggiormente facendole da scudo: era lei che cercava, e si sentiva in dovere di proteggerla.
Non poteva permettere che ad una persona candida come lei accadesse qualcosa.
"Se non mi consegnerete Lucinda Strange mi prenderò l'altra!" e in un battito di ciglia Mike si avventò contro il Mangiamorte per poi essere scaraventato via, contro alcuni vasi in ceramica esposti all'esterno del negozio "Mike!" urlò la ragazza alle sue spalle afferrando la bacchetta e colpendo di rimando quel mostro, ma purtroppo riuscì a bloccare il colpo e a prendere la bambina dai capelli biondi tra le sua mani sporche di terra e sangue "Tu sei Sophie Strange, giusto?" in cuor suo pregò, sperava ardentemente che la bambina non rispondesse in modo positivo "Sì, tu chi sei? Perchè hai fatto del male a mio fratello?" domandò gonfiando le gote ormai rosse a causa della rabbia.
"No, Sophie!" urlò Lucy correndo verso di loro, l'uomo sorrise alzandosi il cappuccio, George provò a lanciare l'ennesimo incantesimo ma dovette fermarsi: quel vigliacco usò la piccola Sophie come scudo.
In pochi secondi scomparvero, sotto gli sguardi terrorizzati e sorpresi di tutti.
"No, non è vero" mormorò la ragazza, immobile mentre fissava il punto in cui prima c'era la bambina. Era immobile, dolorante il fratello la raggiunse mantenendosi la spalla sinistra e camminando zoppo, si trascinava dietro dolorosamente il piede destro ad ogni passo.
"Lucy" sussurrò il fratello stringendola a se.
"Si è portato via Sophie" continuò, in lacrime.
"Lucy"
"Mike, l'ha portata via"
"Lucy"
"Non è giusto!" entrambi i fratelli caddero in ginocchio sull'asfalto bollente mentre molti maghi si avvicinavano a loro, l'urlo straziante di Lucy lo sconvolse fin dentro l'anima.
Non era riuscito a proteggere quella bambina, non era riuscito a vendicarsi. Era rimasto lì con le mani in mano, senza far niente, senza poter far niente."Allora, potreste ripetermi ciò che è successo?" George si passò le mani tra i capelli, era la quinta volta che quell'incompetente di un auror ripeteva la stessa domanda, ed era la quinta volta che Lucy e Michael gli rispondevano allo stesso modo.
"Senta, non sarebbe meglio farli respirare un attimo?" s'intromise portando un bicchiere d'acqua alla ragazza, ancora in lacrime e scossa dall'accaduto: in quel momento la vedeva così fragile, del tutto diversa dalla ragazza pacata che aveva visto poche ore prima.
"Le chiedo gentilmente di rimanere fuori da questa convers..."
"Io le sto chiedendo di farli respirare un attimo: guardi in che stato sono ridotti. E poi sarà minimo la quinta volta che gli porgete sempre la stessa domanda, ottenendo sempre la stessa risposta" l'auror dinanzi a lui tacque, con un cenno della testa si allontanò "Grazie" disse Michael passandosi le mani sul viso, sconvolto.
"Di niente" sorrise portandosi una mano dietro alla nuca, smuovendo di poco i capelli: il calore e l'ansia stavano diventando asfissianti. "George..." nella voce della ragazza avvertiva ansia, terrore "Sì?"
"Tu conosci quell'uomo?" George annuì "Scusa se risulto indiscreta... ma, come fai a conoscerlo?" la voce della ragazza gli parve un suono così flebile, George sospirò affrerrando uno sgabello, sedendosi "Vedi, il due maggio, durante la battaglia ad Hogwarts, mio fratello gemello ha perso la vita..." la ragazza spalancò gli occhi ed afferrò la mano del fratello "... successivamente, alcuni miei amici che hanno assistito alla scena, mi hanno detto che lui era il colpevole della sua morte" si passò una mano sul viso, come per allontare tutte le immagini di quei giorni: Fred steso su di una barella, Fred che non respirava, la disperazione della sua famiglia, il funerale, il dolore.
"Io... non lo sapevo. Non avrei dovuto chiedertelo, scusami"
"Tranquilla" George le sorrise alzandosi, le poggiò una mano sul capo e guardò Michael "Purtroppo adesso devo andare, devo avvisare di quanto è accaduto a casa, mi staranno dando per disperso. Per qualsiasi cosa non esitate nel mandarmi un gufo" porse a Michael un bigliettino dove vi erano annotati l'indirizzo di casa e quello del negozio.
"Grazie per aver protetto Lucy" rispose il ragazzo annuendo, George gli sorrise, non pensava che qualcuno se ne fosse reso conto, è stato un gesto spontaneo quello di difendere e nascondere la ragazza.
Guardò un'ultima volta la ragazza, in lacrime, e con il cuore in gola andò via."Che fine avevi fatto?" la voce preoccupata della sorella minore arrivò a lui non appena rientrato in negozio. Successivamente un turbine di capelli rossi gli si scaraventò addosso preoccupata guardandogli il viso, aveva ancora qualche macchia di terreno, prima di andarsene aveva aiutato a rimuovere i cocci dei vasi ormai distrutti.
"Ero alla fioreria all'angolo tra la strada babbana e quella del mondo magico" rispose mentre la sorella con la delicatezza di un elefante gli puliva il viso "Cos'è successo?"
"Antonin Dolohov si è presentato proprio in quel punto ed ha portato via una bambina" sul viso della sorella minore comparve un'espressione mista tra la rabbia e lo stupore, neanche lei si aspettava una cosa simile.
"Gli auror sono intervenuti?" entrambi chiusero il negozio salendo nell'appartamento al piano di sopra dove Ron era alle prese con il pranzo "Sì, ma oltre a porre una marea di domande non hanno fatto granchè" brontolò sconfortato, lui davvero voleva fare qualcosa per quella ragazza.
Dinanzi agli occhi rivide ancora il suo sguardo affranto e il modo in cui singhiozzava.
"Più tardi devo tornare là" sussurrò avviandosi verso la sua stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
In cuor suo sentiva di dover dare una mano a quella famiglia, e non solo, sentiva di doversi vendicare.
Avrebbe chiuso questo cerchio di dolore una volta per tutte.Vi lascio il link, nel caso vogliate lasciarmi un messaggio su Sarahah: https://Fioredineve97.sarahah.com
Vera 🌸
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Le cicatrici del cuore - George Weasley
FanfictionNonostante la guerra sia finita, qualcosa sconvolgerà ancora le vite della famiglia Weasley e della famiglia Strange. George, Lucy e Michael si ritroveranno catapultati in una nuova disputa, cosa accadrá? Dal prologo: "Hai visto mamma e papà?" chi...