Capitolo 7: Ecografia

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Lunedì nel tardo pomeriggio Ego, Zen e suo padre si ritrovarono seduti nella sala d'attesa della clinica privata a cui la ragazza bionda si era rivolta. Aveva sempre odiato quelle sale e l'incrociarsi di sguardi curiosi con le altre persone che aspettavano il loro turno. Per fortuna era abbastanza tardi e c'era solo una coppia che sembrava non essere minimamente interessata a Ego e al perché fosse lì. I due erano troppo occupati a riguardare un'ecografia precedente e a sorridere. La ragazza era quasi al termine della gravidanza e sussurrava a quello che doveva essere il marito che non vedeva l'ora di avere la bambina tra le braccia.

Ego provava dentro di sé una serie di emozioni contrastanti che andavano dalla tristezza alla tenerezza per quella coppia. Appoggiò la testa sulla spalla di Zen che le strinse piano il ginocchio facendola sorridere.

<<Sei agitata?>> le domandò.

<<Sì, non so cosa aspettarmi.>> rispose lisciando le pieghe della gonna che indossava.

Non ci volle molto per scoprirlo perché pochi minuti dopo la dottoressa uscì dal suo studio e la chiamò. Il signor Foster disse che sarebbe rimasto ad attenderle lì e le due ragazze entrarono.

La stanza era piccola, con le tapparelle abbassate e l'odore del disinfettante che impregnava l'aria. Pochi passi dopo la porta si trovava la scrivania e addossato alla parete opposta c'era il lettino con accanto l'ecografo.

<<Io sono la dottoressa Ginger>> si presentò allungando la mano a entrambe. Non si sorprese affatto della loro giovane età e questo rassicurò un po' la bionda. <<Accomodatevi pure. Allora, Ego, è la prima ecografia, giusto?>> chiese posizionandosi dietro alla sua scrivania.

La ragazza annuì mentre si toglieva la giacca e si sedeva, incapace di parlare. Zen le prese la mano e le infuse tutto il suo calore e quel poco di calma che ancora le rimaneva. "Stai tranquilla, andrà tutto bene." pensò intensamente sperando che le arrivasse.

<<Bene. Durante questa visita sapremo con esattezza di quante settimane sei in modo da poter calcolare la data del parto e se sei fortunata riusciremo anche a sentire il battito del cuore dell'embrione>> a quella parola Ego rabbrividì. <<Stenditi sul lettino. Sai come funziona?>>

<<No, non so nulla.>> replicò alzandosi.

<<Dato che è la prima volta dovrò farti l'ecografia attraverso l'uso di una sonda interna altrimenti rischieremmo di non vedere nulla. Ora togliti i collant per favore.>>

La bionda impallidì e sgranò gli occhi. <<Devo togliere i collant?>>

<<Sì, quelli e lo slip>> rispose andando a impostare l'ecografo. <<Non ti preoccupare, non ti farà male.>>

Ego annuì poco convinta e fece come le era stato chiesto. Zen la sostenne mentre si liberava degli indumenti e per alcuni istanti la sua mente proiettò dei pensieri che le procurarono un certo calore.
La bionda si sdraiò sul lettino con le ginocchia piegate e per distrarla un po' la dottoressa Ginger prese a farle alcune domande e a spiegarle tutti gli esami che avrebbe dovuto fare in quei primi mesi.

Ego provò un leggero fastidio quando la donna cominciò ad utilizzare la sonda, ma poi la sua attenzione fu attirata dall'immagine che comparve sullo schermo dell'ecografo. Era confusa e scura e al centro c'era un piccolo esserino che sembrava gallaeggiare nel vuoto.

<<Zen, vieni qui>> le disse col fiato corto dall'emozione. La ragazza tatuata le si avvicinò e come lei rimase incantata da quel meraviglioso spettacolo. <<Hai visto? Ha la coda. L'ho sempre saputo che fosse un gatto.>>

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