Capitolo 15: Buona musica

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Settimana 22 di gravidanza, fine giugno, il caldo asfissiante che bussava alla porta. La scuola era finita, le maglie bianche si erano incollate alla pelle grazie all'acqua spruzzata l'ultimo giorno e gli esami erano cominciati.

Ego e Zen studiavano per conto loro, rifiutando l'aiuto dei compagni perché la bionda sopportava poco i vestiti con tutto quel caldo e amava girare per casa in costume. Mostrava il suo grembo con orgoglio e piano piano sentiva rimarginarsi la ferita causata dalla morte di Mad. Ci pensava sempre meno e con più tenerezza, tenendo dentro di sé tutti i ricordi positivi.

La sua ragazza aveva rispettato i momenti in cui aveva avuto bisogno dei suoi spazi, ma le era stata accanto quando era stata male. Infatti Ego, una sera, aveva avvertito dei dolori e la pancia dura. Il suo umore era precipitato a causa della preoccupazione che capitasse di nuovo qualcosa al bambino e aveva cominciato a piangere copiosamente, facendo agitare anche Zen.

La ragazza tatuata l'aveva attirata a sé e l'aveva lasciata sfogarsi per poi portarla a letto quando si era sentita un po' meglio. Le aveva detto di stare tranquilla, di respirare piano e l'aveva coccolata. Ego alla fine si era addormentata, consapevole che Zen la stesse vegliando. Si era svegliata parecchie volte, quella notte, in preda al dolore e aveva pianto contro il suo petto mentre lei l'aveva accarezzata senza mai staccarle gli occhi di dosso. Solo molte ore più tardi era riuscita a rilassarsi completamente e anche Zen aveva cercato di dormire un po'.

La mattina dopo Ego era scesa in cucina, aveva preparato la colazione per la sua ragazza e gliel'aveva portata in camera. La luce sottile del sole aveva illuminato la ragazza rendendola stupenda mentre riposava, ma si era svegliata all'improvviso quando l'aveva sentita rientrare.

<<Stai bene?>> le aveva chiesto mettendosi a sedere.

<<Sì, ti ho preparato la colazione.>> le aveva risposto e Zen le aveva sorriso.

Quel gesto aveva fatto scattare qualcosa dentro Ego che aveva sentito il desiderio di dirle... No, non era possibile. Non era mai riuscita a dire quelle due parole neanche a Mad, come potevano essere diventare così spontanee?

<<Che c'è?>> le aveva domandato la ragazza tatuata bevendo un sorso di succo.

<<Ehm>> aveva mormorato. <<Io credo di>>

<<Anche io>> l'aveva interrotta sorridendo di nuovo. <<Tanto.>>

Si erano date un bacio dolce, senza quella fame di labbra che avevano quando facevano l'amore, ed era stato così intenso da far piovere addosso i brividi a entrambe. Zen si rese conto che con Ade non era mai stato così bello, così intenso. Con Ego tutto assumeva una nota diversa, più calda ed eccitante.

Erano passate due settimane da quel giorno ed era arrivato il compleanno di Ego che aveva detto a Zen di non voler festeggiare e di non farle nessun regalo. Odiava le feste, le sorprese e soprattutto le feste a sorpresa. La ragazza tatuata non era stata molto d'accordo, ma poi aveva accettato le sue richieste.

<<Solo noi due.>> le aveva detto.

<<Noi tre, vorrai dire.>> aveva replicato sfiorandole le labbra con le proprie.

Era anche il giorno dell'ecografia e avrebbero potuto scoprire il sesso del bambino. Si presero una pausa dallo studio e si sdraiarono sul letto, poi Ego prese le cuffie per ascoltare la musica e se le appoggiò sulla pancia.

<<Non fargli ascoltare la tua playlist triste per favore.>> le disse Zen.

<<Definisci "triste".>> ribatté con un sorrisino.

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