Topolini

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Da una strada secondaria apparve una moto, alla guida c'era una ragazza bionda con un giacchetto di pelle, jeans e anfibi neri. Se non avesse impugnato con decisione una pistola nella mano destra avrebbe potuto benissimo sembrare una di quelle pubblicità che davano alla tv, quando ancora c'era la tv.

Arrivata a 20 metri dalla ragazza sdraiata a terra inchiodò la moto e la fece slittare di lato poi appoggiò un piede sulla strada facendovi ricadere tutto il suo peso e quello del veicolo.

"Che teatralità." pensò Alicia con disappunto. Non si accorse nemmeno di come e di quando avesse estratto una seconda pistola. Con il busto parzialmente in torsione verso sinistra sembrò esitare un istante soltanto.

"Prende la mira." pensò Alicia.

Partirono, con una velocità impressionante, uno dopo l'altro 10 colpi esatti. Ognuno andò a conficcarsi con assoluta esattezza in testa a un errante. Cadevano uno dopo l'altro come fossero gocce di pioggia e non terribili mostri. Prima quelli davanti e, giusto mezzo secondo dopo, quelli dietro la cui vista era oscurata fino a un attimo prima. Sembrava una magia o uno spettacolo organizzato ad arte in qualche fiera di paese. Ci fu qualche istante di silenzio e poi altri due colpi partirono in contemporanea dalla canna delle pistole andando a stendere gli ultimi due zombie rimasti ancora, per così dire, in vita.

"Sei."disse in un sospiro la ragazza bionda, poi rinfoderò le pistole, scese dalla moto e la posò sul cavalletto. Corse dalla ragazza stesa a terra che adesso giaceva muta nella polvere. Si tolse lo zaino che aveva sulle spalle e lo posò accanto a sé poi appoggiò due dita sul collo della giovane e cominciò a girarla sul davanti.

"Tu, ragazzina, vieni qua ad aiutarmi." urlò con tono perentorio la bionda misteriosa.

Alicia spalancò gli occhi. Diceva a lei? Se sì, come cazzo aveva fatto a vederla? E perché le stava dicendo, anzi no, ordinando, di andare da lei?

"Sì bel bocconcino, dico proprio a te. Sarebbe molto carino se tu adesso smettessi di tirartela e venissi qua a darmi una mano a salvare questa poveretta. Penso tu sia ancora in grado di muoverti nonostante l'emozione che ti ha provocato la mia vista."

Alicia sgranò ancora di più gli occhi. Che tono insopportabile e che atteggiamento supponente. Aggrottò la fronte, mollò lo zaino lì dove si trovava, mise il coltello nascosto sotto i pantaloni, infilato nella scarpa, stando ben attenta a non farsi vedere e si diresse verso di lei.

"Ecco brava, muovi quel bel culetto." continuò ad apostrofarla fastidiosamente l'altra.

Alicia le si piazzò davanti, in ginocchio accanto alla giovane che adesso poteva vedere chiaramente avere i tratti di una nativa. La guardò torva e chiese: "Cosa devo fare?"

"Oh sì, così ti voglio, disponibile e attenta! Mettile questo laccio molto stretto intorno alla gamba poi tienila ferma mentre io estraggo il vetro." le disse la bionda mentre tirava fuori dallo zaino alcuni strumenti.

"Strumenti chirurgici." registrò mentalmente Alicia. Si accorse soltanto allora che la loro paziente aveva perso parecchio sangue e aveva un pezzo di vetro conficcato nella carne poco sopra la caviglia. Dalla ferita continuava a sgorgare lentamente ma con costanza un rivoletto rosso. Eseguì gli ordini senza difficoltà, l'aveva già visto fare molte volte e aveva dimestichezza con fasciature e medicazioni.

"Bene, adesso stai pronta a premere questo sulla ferita non appena io avrò tirato fuori il vetro." la bionda le porse una garza imbevuta di disinfettante, poi con un paio di pinze estrasse, lentamente ma con decisione, il corpo estraneo dalla gamba della giovane nativa che mugolò muovendosi leggermente. Lo shock e la ferita l'avevano stabilizzata in un profondo stato di incoscienza. Intanto, prontamente Alicia aveva fermato la fuoriuscita di sangue dalla ferita.

La Volpe e La Cicogna [LEXARK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora