Partita

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L'orologio biologico di Elyza non ebbe il tempo di mettersi in funzione perché dopo appena due ore era già sveglissima. Alicia dormiva profondamente su un fianco, proprio sopra al suo braccio. Decise di provare a sgusciare via senza svegliarla. La ragazza si mosse e borbotto qualcosa di incomprensibile ma riuscì a placarla con qualche bacio sulla schiena e un paio di carezze. La stanza era troppo buia perché potesse vedere a più di un palmo dal suo naso ma si soffermò comunque ad ammirarla estasiata. Era una visione. Se solo avesse fregato anche una macchina fotografica in quel centro commerciale...

Si vestì in fretta e frugò tra le cose di Alicia per recuperare l'ipod, poi uscì dalla stanza e sgattaiolò fuori casa. Arrivata nel giardino vide che il fuoco si era spento, lasciando una montagnetta di tizzoni ancora ardenti. La vista della coperta, ancora stesa in terra sull'erba umida le rievocò il ricordo della sera precedente. Una vampata di calore la inondò completamente a partire dal basso ventre.

"Che effetto che mi fai, bellezza." sussurrò all'aria fresca della notte. Mancavano al massimo tre ore all'alba quindi non le restava molto tempo prima di dover tornare a svegliare Alicia. Prese la chitarra e cominciò a registrare.

Quando rientrò in casa vide Alicia, già perfettamente vestita ("Purtroppo." pensò), che girava nervosamente intorno al tavolino del salotto.

"Eccoti!" le corse incontro allarmata, gli occhi tristi e impauriti. Le prese il viso con le mani a coppa e la baciò intensamente. Si staccò dopo che ebbe ritenuto il saluto sufficientemente intenso e appoggiò la fronte contro la sua. Bisbigliò: "Pensavo che te ne fossi andata via. Che mi avessi lasciata qui." Elyza rabbrividì. "Poi ho visto che c'era tutta la tua roba qui e non sapevo che pensare." mise un finto e buffissimo broncio.

"Come avrei potuto andarmene e non godermi la gloria della riuscita di questo geniale piano?" la prese in giro la bionda.

Alicia le sorrise e le tirò un buffetto affettuoso sul braccio. Fu inevitabile stringerla a sé e baciarla. Sentì le mani della ragazza scenderle sui fianchi e andarsi a infilare sotto la camicetta. Bastò loro di sfiorare la pelle per farla istantaneamente impazzire di desiderio.

"Liscia, levati la maglietta." disse Elyza.

L'altra la guardò maliziosa e un po' stupita da tanta schiettezza, ma obbedì, lasciando cadere a terra l'indumento.

La bionda la prese per i fianchi e la mise a sedere sul divano, poi si inginocchiò di fronte a lei.

Sentiva il corpo della ragazza fremere e nei suoi occhi leggeva lo stupore e la voglia di una donna.

La sorpresa prese il sopravvento nei suoi occhi accompagnata dalla delusione quando Elyza cominciò a sfasciarle la medicazione e le disse: "Passami il microfono, grazie."

Alicia ci mise qualche istante a riprendersi poi la guardò storto e prese il microfono sbuffando.

Elyza ridacchiava sotto i baffi.

La microspia era abbastanza piccola, non più grande di un accendino. Con una fasciatura fatta bene e molto spessa sarebbe riuscita a coprirla, facendole passare un'ispezione superficiale come quelle che facevano di solito quei poveri idioti.

Trafficò con la benda, facendo inarcare la schiena di Alicia ogni volta che le toccava la pelle, più o meno per sbaglio.

"Fatto." Esclamò infine.

"Immagino di potermi rimettere la maglietta adesso." le disse la ragazzina con un certo disappunto.

"Fosse per me potresti stare sempre senza ma poi rischierei di doverti condividere con troppe persone." le disse ammiccando.

La Volpe e La Cicogna [LEXARK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora