Alicia se ne stava distesa nel letto che Elyza le aveva "assegnato", a pensare. Quella ragazza era decisamente strana e il più delle volte irritante, ma qualcosa le diceva che per il momento poteva fidarsi di lei. Forse tutto sommato era innocua: nonostante le numerose battutine, non si era mai spinta oltre. L'aveva aiutata, difesa e portata in casa sua nonostante fosse evidentemente contraria all'idea. Anche quando l'aveva visitata il suo tocco era stato gentile e delicato, professionale e comunque nient'affatto malizioso. Certo c'era quella storia che la guardava storto ogni volta che toccava qualcosa in casa e che aveva tentato di confinarla in camera, ma le pareva che fossero ossessioni del tutto innocenti. Era di sicuro terribilmente irritante e insistente ed era certa che se fosse stata un uomo (e magari lei non si fosse trovata in una posizione di totale dipendenza nei suoi confronti) le avrebbe tirato uno schiaffo in più di un'occasione.
C'era stato un momento, però, in cui era riuscita a trovarla quasi carina: quando si era incantata come una bambina a guardare i metronomi che si sincronizzavano. Era stata giusto questione di un secondo, poi si era preoccupata terribilmente nel constatare che non reagiva più ad alcuno stimolo esterno.
E le sarebbe piaciuto anche sentirle suonare qualcosa. Un tempo ascoltava musica di continuo. Infilarsi le cuffie e partire verso i luoghi dove le onde sonore erano capaci di trasportarla era spesso il suo unico rifugio da tutte quelle cose che non poteva controllare, che era costretta a subire ma che la ferivano sempre di più. Aveva imparato a lasciarsi scivolare piccoli brandelli di mondo addosso con la stessa noncuranza con cui un pianista scorre le dita sui tasti del pianoforte. Le mancava, la musica. Fra le altre cose.
Ma Elyza si era terribilmente irrigidita quando aveva provato a chiederle di suonare.
E poi quando le aveva detto "Una volta ero anche io come te" o qualcosa di simile? Dubitava che potesse esistere un universo, per quanto parallelo, nel quale loro due si somigliassero. Lei era così assurdamente spavalda e sicura di sé. Poi quell'umorismo totalmente fuori luogo in un mondo come quello che ti toglieva la voglia di sorridere. Lei, invece, la metteva terribilmente in imbarazzo con certe sue battute... Poi quel modo che aveva di guardarla... Ecco, quello, quello sì che le faceva paura. Il blu incisivo dei suoi occhi le frugava dentro e ogni volta si sentiva come se le rubasse un pezzettino di qualcosa.
Che persona decisamente irritante.
La mente ritornò alla conversazione che avevano avuto prima di "pranzo", che per la verità era consistito in qualche vecchia galletta e una scatola di ceci, non proprio un pranzo coi fiocchi.
"Quando la tempesta sarà finita, mi insegneresti a sparare come te?"
Elyza era scoppiata a ridere.
"Sono tutto fuorché una brava insegnante, occhi belli. Tranne che in un certo settore." poi il solito occhiolino. Che fastidio.
"Te lo sto chiedendo sul serio."
"Sono serissima quando ti dico che in quanto a sesso ho parecchie cose da insegnare. D'altronde, se proprio non ci credi, non vedo altra via per convincerti se non..."
"Ma è possibile fare un discorso serio con te?"
Elyza sbuffò in quella sua caratteristica maniera molto teatrale che avrebbe potuto anche strapparle un sorriso, in altre circostanze.
"D'accordo, bambina. Perché vorresti che ti insegnassi a sparare in maniera decente? Perché, visto come tenevi quel fucile giù al fiume, dubito che tu saresti in grado di colpire qualcuno che non ti stia appiccicato addosso pronto a farsi sfondare le budella."
Bambina? Chi si credeva di essere? Era così abituata a essere adorata da tutti da sentirsi in diritto di trattarla in quel modo? Probabile che prima fosse una figlia di papà che si divertiva a fare la trasgressiva solo perché altrimenti si annoiava troppo. Magari si era iscritta a medicina proprio per il brivido di avere la vita di un'altra persona tra le mani.
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La Volpe e La Cicogna [LEXARK]
FanfictionFanfiction crossover tra la serie Tv "The 100" e "Fear the Walking Dead". Lexark, ambientata alla fine della terza stagione di Fear the walking dead.