Stand up

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Sento qualcosa di freddo e appuntito all'altezza dell'addome. Un bisturi. Il dottore vuole davvero aprirmi in due.
E ora cosa faccio? Pensa Hazza, pensa.
Sento un liquido caldo strisciarmi ai lati della pancia, seguito da un leggero dolore. Non mi ha letteralmente "aperto", solo fatto un taglietto, come constaterò poi.
Mi alzo di scatto e guardo l'uomo, che sviene. L'infermiera, all'inizio perplessa, corre verso una porta gridando aiuto. Starà chiamando la sicurezza, quindi non ho neanche un minuto per uscire di qui.
Inizio a correre verso la porta scorrevole da cui quell'uomo era entrato. La oltrepasso e davanti a me ho solo un lungo corridoio bianco pieno di porte, ma ciò che attira la mia attenzione è la porta di fronte a me. Sembra che oltre ad esso ci sia della luce, che pur essendo fioca è presente. Mi ci fiondo contro e aziono il maniglione antipanico.
Subito fuori, mi ritrovo su una scala antincendio, che scende verso il basso.
Dietro di me sento delle voci. La sicurezza. Scendo correndo, verso un vicolo.
La gente che mi vede è sconvolta, anche perchè sto correndo nudo per le vie della città.
Dopo una decina di minuti riesco a trovare l'uscita della via, e finalmente la tipica frescura londinese degli inizi di febbraio si infrange sulla mia pelle lattea.
Cerco di vagare dietro ad alberi o cassonetti, per non farmi vedere.
Avanzo senza una meta. Sento solo che devo continuare dritto, fino al tremendo istante in cui delle gocce non iniziano a percorrere imperterrite il mio viso. Piove. Mi devo riparare.
Inizio a sentire un leggero fresco alla schiena e sul culo...
Devo trovarmi dei vestiti, a tutti i costi.
Aumento il passo, veloce, veloce, sempre più veloce. I miei occhi scorrono da un punto all'altro della strada, fino a quando un'idea, anche se stupida, mi salta in testa!
I vestiti della beneficenza, se non ricordo male, sono vicino alla piazza dietro Trafalgar e se non vado errando infondo alla strada...BINGO!
Il container giallo che cercavo mi si piazza davanti. Ho solamente bisogno di aprirlo. Le mie mani iniziano una lotta senza fine con lo sportello che sto ancora strattonando. Una manciata di secondi dopo riesco ad aprirlo e, per mia fortuna, è stracolmo. Afferro un vecchio maglione blu ed un pantalone beige.
Mancano solo delle scarpe. Dai, solo quelle!!
Analizzo con cura ciò che prima era all'interno del box fino a quando, finalmente, trovo un paio di converse nere consumate. Un 44.5 può andare bene, è solo mezzo numero più grande del mio. Raccatto tutto quello che ho fatto cadere a terra e provo a rinchiudere i vestiti nel loro contenitore giallo.
Beh, finalmente con i vestiti mi sento più "normale". Ma il mio problema è che sto iniziando a sentirmi debole.
Riesco ad arrivare alle scale di un grande palazzo. Mi lascio scivolare con la schiena contro il muro, mi siedo a terra e comincio a respirare lentamente. Le mani mi fanno male e la testa mi sembra che stia per esplodere. E come tutto è nato in un secondo svanisce con il nascere del buio intorno a me. In lontananza, quasi attutite, sento due voci, ma non le conosco. Ho solo capito che mi stanno portando dentro al palazzo.

Se ti dicessi che sono uno zombie, mi crederesti?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora