Taken

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Il giorno dopo mi sveglio con un rumore di pentole. Non attutito, come se, per esempio, fosse in cucina, ma proprio come se stessero battendo una padella sulla mia porta.

Mi alzo di scatto spostando le coperte e spalanco la porta. Mi ritrovo Niall davanti a me che sta mangiando, tanto per cambiare.

Intanto, con l'altra mano, sbatte una padella sulla porta. O almeno, sulla mia faccia. Dovrei ucciderlo.

<< Buoooongiorno Zom...ehm...Harry...la colazione è PRONTAAAA >>

Dice, e mentre parla mi sputa in faccia pezzi di panino. Odioso.

Guardo la sveglia di fianco al mio letto (non poteva usare quella al posto della pentola?!) e dico:

<< Ma sono appena le sette! Perché mi avete svegliato?! >>

Ma l'unica cosa che riesce a dirmi è "colazione" e lo dice urlando.

Ma che bel risveglio, oh.

Devo scoprire perché mi hanno svegliato. In questo periodo continuo a chiedere informazioni...

Mi vesto velocemente e scendo a fare colazione.

Ci sono tutti, radunati intorno a un tavolo.

Vicino a una colonna noto degli zaini. Ma che...?

Appena i ragazzi si accorgono di me urlano tutti un caloroso buongiorno. Tutti...tranne Emily.

Mi avvicino a lei, dato che la sedia di fianco è l'unico posto libero, e urlo un "buongiorno", assicurandomi che sia proprio vicino al suo orecchio.

Ma, ovviamente, quella zoccola non mi degna di uno sguardo.

Liam, per interrompere i miei pensieri e i miei istinti omicidi, mi dice:

<< Pronto per andare a scuola? >>

<< COSA? SCUOLA? MA SCHERZIAMO?! >>

Louis dice:

<< Si, scuola. Zayn ti ha iscritto. Siamo nella stessa aula di biologia e anche in quella di... >>

Guarda un foglietto e aggiunge:

<< Letteratura. Contento? >>

<< No che non sono contento! Non ne sapevo niente!! E poi non ho i libri. >>

Dico con la faccia imbronciata.

Zayn risorge dal mondo dei sogni e mi indica un punto vicino alla colonna:

<< Ce li ha fatti arrivare la scuola quando ti abbiamo iscritto. Sono proprio lì. >>

Ma il punto è che io non voglio andare a scuola.

Emily si alza, e così fanno gli altri. Prendono ognuno il proprio zaino ed escono.

<< Ehy, aspettatemi! >> urlo.

Prendo lo zaino e corro fuori.

Dopo 20 minuti di pullman, arriviamo.

La scuola è enorme, con tantissima gente e solo vederla da fuori mi sembra molto bella. È un edificio moderno, con grosse vetrate da cui si notano dei muri colorati. Ha, a occhio e croce, 4 piani, più il tetto, da cui si può accedere liberamente, anche se proibito agli studenti.

Entriamo e i ragazzi mi fanno vedere gli armadietti, tutti vicini.

Provo ad aprire il mio ma non ci riesco. Ho inserito il codice, come mi hanno detto, e poi ho girato la manopola, ma niente.

Emily, vestita semplicemente con dei jeans a fiori e una maglietta bianca e con dei libri sotto il braccio, passa davanti a me e apre l'armadietto, continuando a masticare il suo chewing-gum.

Provo a mettere dentro le mie cose ma mi cadono tutti i libri sul piede.

La solita maledetta fortuna.

Intanto, noto una ragazza che si avvicina, anch'essa con dei libri sotto il braccio.

Ha i capelli marroni e dei bellissimi occhi marrone molto scuro, che all'inizio pensavo fosse nero. Sono molto particolari, semplicemente perchè sembrano quelli di una persona vera, che ne ha passate tante, ma che nonostante tutto si rialza in piedi.

Stavo per avvicinarmi, ma Niall mi precede.

Appena la vede abbandona la sistemazione dell'armadietto per andare da lei. La bacia con passione, come se ognuno fosse indispensabile per l'altro, e le sussurra qualcosa, al che lei ride. Ha una risata dolce, melodiosa, per così dire.

Appena finiscono, tutti dicono, all'unisono:

<< Ciao, Alexis. >>

Niall le mette un braccio intorno alle spalle e le da un bacio sulla testa. Lei accenna un sorriso timido, ma con uno sguardo perso, da innamorata.

Mi avvicino per conoscerla, mentre lei si libera dalla stretta del biondo per abbracciare Emily.

Strano, non credevo che quella ragazza potesse provare sentimenti...

Alexis, quando mi vede, tende la mano e dice:

<< Ciao, mi chiamo Alexis. Sono la migliore amica di Emily, nonché la ragazza di Niall. >>

Vengo letteralmente rapito dalla sua voce, infatti rimango qualche secondo a guardarla, prima di presentarmi:

<< C-c-ciao...sono Harry. >>

Non faccio in tempo a pronunciare il mio nome che suona la campanella.

Tutti si dileguano, mentre io cerco l'aula di biologia.

Se ti dicessi che sono uno zombie, mi crederesti?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora