~NOVE~

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Pov Jungkook

Aprii gli occhi, ma non sentii nessuno accanto a me.

Possibile che tutto quello, fosse stato solo un sogno?! Un bellissimo e paradisiaco sogno?!
Non può essere vero, ins...

I miei pensieri furono interrotti dallo scroscio dell'acqua della doccia.

Poi subito dopo feci mente locale.

Non poteva essere un sogno a casa mia non ho una camera così, insomma, primo è più grande non che, questa sia piccola ma la mia è il doppio, secondo i colori di questa stanza sono il rosso e il grigio, mentre la mia stanza è bianca e beige, terzo il mio letto è più largo di questo, è un matrimoniale, mentre quello dove sono sdraiato ora sarà una piazza e mezza.

Insomma nulla di questa stanza assomiglia vagamente alla mia.
Come ho potuto mai pensare al fatto che tutto quello che è successo ieri era solo frutto della mia immaginazione?!
Era un pensiero talmente sciocco.

Mi passò per la testa un pensiero più interessante...

Jimin non è qui accanto a me, e... la doccia è accesa...
Quindi... unendo le due cose...
Jimin sta facendo la doccia...

Mi si formò immediatamente un ghigno in viso e mi diressi verso il bagno.
Non entrai. Rimasi per un po' sull'uscio della porta a contemplare il fisico del ragazzo nella doccia bagnato dall'acqua.

Era lì, fermo, con la testa rivolta verso il getto e gli occhi chiusi.

Decisi di spogliarmi e raggiungerlo. Quella doccia era spaziosa. E la persona al suo interno non si accorse nemmeno che ero alle sue spalle.

Decisi di abbraccialo da dietro, per poi lasciargli un bacio casto sul collo.

«Ehy piccolo, sembri giù di morale... vuoi parlare?»

Scosse la testa e si girò verso di me, tutto d'un colpo me lo ritrovai ad un paio di centimetri dal viso, mi prese fra le sue piccole mani paffute, scontrò le nostre labbra in un bacio bisogno.

Non so cosa gli passasse per la testa, ma aveva bisogno di qualcuno, era semplice dedurlo dal bacio che mi stava dando.  

Finimmo contro il muro della doccia. Quando ci staccammo lo guardai negli occhi e notai una cosa che mi fece venire un groppo in gola.

Jimin... piange... non è l'acqua della doccia, sono i suoi occhi... colmi di lacrime...

Faceva male, mi faceva molto male vedere il mio piccolo ChimChim piangere, era come una coltellata.

«Ehy chimchim... ci sono io qui, non piangere ci sono io...» dissi stringendolo in un abbraccio si consolazione.

Sentii le sue braccia stringermi il busto, come se avesse paura di perdermi.

«Ti va di finire la doccia e vestirci, poi ti preparo qualcosa per colazione, qualcosa di buono e di dolce okay?»

Annuì con la testa ed iniziammo a lavarci, la doccia durò più del previsto perché iniziammo a giocare con la schiuma.

Usciti dalla doccia ci vestimmo, anzi mi vestii.

Jimin indossò solo i boxer e i pantaloni della tuta... la maglietta la teneva in mano, e con l'altra continuava ad accarezzare i marchi che gli avevo fatto il giorno prima.

«Stanno bene addosso a te...» sussurrai al suo orecchio prendendolo per i fianchi da dietro e ammirando la sua figura e il mio capolavoro allo specchio.

THE MOON IN YOUR EYES <jikook>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora