~TREDICI~

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Pov Jungkook

«Amico davvero?! Ci stai insieme?!» domandò Nam.

«Sì perché... insomma cosa c'è di sbagliato?» chiesi a mia volta.

«Nulla... nulla di sbagliato, ma sembra un ragazzo... come dire...»

«Parla Tae!» lo interruppi con tono alto e irritato.

«Non ti incazzare okay... volevo solo dire che sembra strano... insomma un ragazzo particolare» disse con tono abbastanza diretto e fissandomi negli occhi.

«Ah... era questo che volevi dire, allora non è niente di che, insomma è stato abbandonato dai genitori quindi... è per questo che è particolare, o per lo meno lo sembra» dissi, abbassando lo sguardo a terra sull'ultima parte.

«Ci dispiace amico... non lo sapevamo..» disse Namjoon sentendosi in colpa, sicuramente aveva pensato pure lui al fatto che Jimin fosse uno strano individuo, ma potevo capire entrambi, allo stesso tempo, però, non gli potevo dire la verità.

La verità era intoccabile, insomma era delicata. Non avrei mai potuto spiattellare ai miei amici ciò che era veramente Jimin.

«Dai andiamo tra poco suona...» disse Nam.

Ci incamminammo verso l'entrata e nel mentre sentii la mano di Tae stabilirsi sulla mia spalla, aveva chiaramente notato il mio cambiamento umorale dopo la conversazione.

Sapevo che Tae, sarebbe sempre stato lì per me, che avrebbe mantenuto ogni mio segreto, ma in questo caso non era un mio segreto, ere nostro.

Concluse tutte le ore di lezione riuscii ad incontrare, finalmente, Jimin all'ora di pranzo.

Era strano e non tanto presente, era come se non fosse lì, come se avesse la testa fra le nuvole.

« Ehy Jimin tutto ok?» chiesi posando la mia mano sopra la sua, era seduto davanti a me con una mano intenta a mangiare e altra posata a fianco del vassoio.

Alla mia domanda rispose con un movimento della testa, che stava per un "sì".

Capii subito che ciò che affermava era una menzogna, ma non proferii parola su questo, aspettai solo la fine del pranzo per poi andare a casa a parlarne.

Uscimmo dalla mensa ed una volta salutati gli altri ci dirigemmo alla mia auto.

«Ti va di dormire da me questa notte? Non voglio restare da solo...» chiese improvvisamente Jimin.

«Certo ma... è successo qualche cosa?» chiesi abbastanza preoccupato.

«NoNo nulla... voglio solo dormire col mio ragazzo»

Non me la raccontava giusta, insomma, so di essere fantastico, ma si notava molto chiaramente che Jimin stava male.

Era successo qualcosa e io dovevo scoprirlo.

Decisi dunque di non andare avanti con la discussione, più che altro, cercai di rassicurarlo in qualche modo.

Appoggiai una mia mano sul suo interno coscia accarezzandolo come per dargli sicurezza e per fargli capire che io ero, sono e sarò sempre accanto a lui.

Una volta deciso cambiai strada per dirigermi verso casa mia.

«Ma casa mi non è di qua!» affermò Jimin con uno sguardo confuso, poi continuò «dove mi vuoi portare?»

«Tranquillo sto solo guidando verso casa mia... se devo dormire da te avrò bisogno di un cambio... non credi?!»

Il suo viso corrugato si trasformò presto in uno più sereno e tranquillo.

THE MOON IN YOUR EYES <jikook>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora