but he's still sexy

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Riesco a stento a tornare in classe, dopo quello che è successo poco fa, sono sicura che tenere tutto dentro non mi faccia bene, ma sfogarmi sarebbe ancora peggio.

Mi fermo un attimo davanti alla porta prima di aprirla, mi sistemo i capelli, sfiorando leggermente il collo, un brivido si scatena lungo la mia spina dorsale. Faccio un respiro profondo e indosso il mio miglior sorriso, fallendo miseramente purtroppo.

Apro la porta e con passo diretto mi risiedo al mio posto, senza guardare in faccia nessuno.

Al cambio dell'ora tutti si riuniscono a far casino e distruggere mezza classe, ormai nessuno qui ci sopporta. Quando ad un certo punto una ragazza dai capelli molto ricci e mori e gli occhi azzurri fa la sua entrata in questa classe, che potrebbe essere definita 'una giungla selvaggia'.

In molti la notano, tra cui io, è veramente bella, al contrario di me, e quando incrocia il mio sguardo mi sorride, avvicinandosi.

«Ciao! Posso sedermi?» chiede stringendosi leggermente nella sua camicetta bianca.

La guardo attentamente, delle piccole lentiggini sulle guance la fanno sembrare dolce ed innocente.

«Certo.» dico sorridendole, dopo alcuni istanti di silenzio rompiamo il ghiaccio con delle comuni domande tipo "chi sei? E cosa ci fai qui?" iniziamo a parlare del più e del meno, scoprendo di avere una miriade di cose in comune.

Mentre lei mi parla della sua vita, io la ascolto ammaliata, ha una vita sicuramente più emozionante della mia!

Scopro che è canadese, infatti mi sembrava un pò strana la sua pronuncia, ma non ci avevo fatto molto caso, si è trasferita da parecchi anni qui in Italia, ma ha cambiato paese finendo in questo paesino di montagna a causa del lavoro di suo padre, e il suo nome è Katherine.

La prof fa il suo ingresso in classe, e tutti ritornano al loro posto. O almeno quasi tutti.

Dopo pochi minuti, tra scleri e urla, inizia a scarabocchiare qualcosa alla lavagna.

Katherine mi guarda confusa e il suo sguardo esprime più o meno questo: “Ma in che razza di posto sono finita?”

«Tranquilla, qui non si presenta mai nessuno, chi c'è bene, chi non c'è si attacca al cazzo.» dico ridacchiando e provocando la stessa reazione in lei.

Dopo una decina di minuti alzo lo sguardo dal libro e noto Katherine mordersi il labbro, curiosa di sapere che cosa, o chi, abbia già attirato la sua attenzione, seguo il suo sguardo e quando scopro su chi sta fantasticando sbianco all'istante, più di quanto io non lo sia già.

«Chi è quello? Lo conosci?» mi chiede non togliendogli gli occhi di dosso.
In realtà per quanto questa cosa mi dia fastidio, ha un ottimo gusto in fatto di ragazzi perché si, Simone è sexy, e io non lo dovrei pensare questo.

Ero talmente presa dalla mia nuova conoscenza da non aver visto l'ingresso di Dylan, cosa che avrei notato subito, perché è veramente raro che lui sia in classe, in realtà quel ragazzo non so come farà a superare l'anno.

«Non ne sono sicura...ma non lo conosco.» dico un pò titubante.

Dylan, come se avesse il magico potere di capire quando si stia parlando di lui, si gira verso di noi, e nota con grande compiacimento di essere oggetto della nostra conversazione, a causa dei nostri sguardi fissi su di lui.

Il suo sguardo passa dalla ragazza al mio fianco a me, si sofferma leggermente sul mio corpo, o almeno quello che si riesce a scorgere, mentre si lecca il labbro inferiore.
Io alzo gli occhi al cielo, non voglio più dargli soddisfazioni.

𝐁𝐚𝐝 𝐛𝐨𝐲, 𝐠𝐨𝐨𝐝 𝐥𝐢𝐩𝐬 ✘ 𝐃𝐲𝐥𝐚𝐧 𝐎'𝐁𝐫𝐢𝐞𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora