please, stay

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Dylan
Sono sicuro che non basterà semplicemente trattarla male per farla stare lontana da me, è testarda e mi da su i nervi, ma dio farei qualsiasi cosa per proteggerla. 

Sono preoccupato, lo ammetto, ha scelto veramente il momento sbagliato per presentarsi da me, conoscendomi, ogni momento è sbagliato, ma questo è proprio il peggiore. 

Il locale è pieno di gente, mi guardano come se fossi un loro superiore, come se mi temessero e questo mi piace, so cosa tutti stanno aspettando, fremono dalla voglia di sballarsi un pò per dimenticare tutto, una scusa per divertirsi e mettersi le mani ovunque, patetico.

«Bro, è arrivato.» vengo risvegliato dai miei pensieri dal mio amico Tyler, lo conosco fin da piccoli ed è l'unica persona di cui io mi fidi. Mi guardo un pò in giro, ma il mio sguardo cade istintivamente sulla porta che porta la mio appartamento, alzo gli occhi al cielo, dio se sono fottuto.

«E con lui il tuo novellino.» affermo, spostando lo sguardo sul ragazzo impaurito e alle prime armi, accenno una risata verso Tyler.

«È il nostro novellino, mi ricorda te quando non sapevi ancora in che cosa ci stavamo cacciando, senza sapere che non ne saremo più usciti.» dice a sua volta, ridendo leggermente, una risata amara, perché non ne usciremo veramente mai più.

«Farà lui lo scambio.» affermo deciso, Tyler mi guarda tra il confuso e lo spaventato, ma non obbietta niente, sa che quando decido una cosa è quella, punto.

Il ragazzino si dirige verso il magazzino, lo seguo con lo sguardo quando ci passa accanto, poi inizio ad incamminarmi anche io.

Prima di sparire definitivamente mi guardo alle spalle per alcuni secondi, sono già tutti troppo sballati per capire quello che succede realmente, pensano che sia una serata "per divertirsi" con qualche grammo di cocaina, ma non è così, è peggio.

Mi fermo dietro a tutti, osservando la scena come un narratore esterno, che tutto sa ma niente fa.

Mi appoggio al muro, nell'angolo in ombra, con le mani in tasca, osservando e ascoltando tutto attentamente.

Il ragazzino è terrorizzato, affiancato da Tyler che cerca di rassicurarlo con la sua presenza, perché nessuno osa proferire parola, ci sono tre uomini di colore di fronte a lui, ma solo uno è l'interessato, gli altri due sono grandi e grossi, si, ma sono due idioti.

«Sono 1000.» vedo uno dei due uomini, quello con una grossa cicatrice sul collo, appoggiare sul tavolo 10 mazzi di soldi, uno accanto all'altro, tornando poi con la braccia conserte.

Alzo le sopracciglia, ma continuo ad osservare la scena non distogliendo mai lo sguardo.

«Credo che manchino dei soldi.» afferma Tyler, con la voce calma, fin troppo calma da sembrare tesa, mentre il ragazzino inizia a sudare freddo.

«Senti, siete dei ragazzini delle superiori, non fate i capricci e dateci la droga.» afferma quello al centro, il capo, praticamente, degli altri due.

Se quei due non ribattono mi toccherà intervenire, cosa che stasera proprio non mi va di fare.

Tyler mi lancia uno sguardo, cazzo, devo fare tutto io.

Mi avvicino al tavolo lentamente, spingendo verso il fondo della stanza il ragazzino ormai terrorizzato, troppo presto forse per lui, appoggio i pugno sul tavolo, guardandolo dritto in faccia.

«Non si parla di qualche grammo, si parla di chili. Dacci i soldi e avrai la tua merda di droga.» dico con la voce piatta, costante, so bene che non mi avesse notato, e so bene che mi conosce.

«Dylan. È un piacere rivederti dall'ultima volta, quand'è stata Tyler? Ah certo è stata quando ti sei fatto mia figlia!» alzo le spalle alla sua affermazione, con un ghigno sul volto, ma ritorno subito serio.

Lui si accarezza la barba, poi fa cenno ad uno dei suoi due uomini, il quale aggiunge altri 9000 euro ai 1000 già presenti.

Sono conosciuto per non essere un ragazzo dai modo molto gentili ed educati, nessuno osa a dirmi contro.

«Bro, abbiamo un problema, anzi, quello è un tuo problema.» mi sussurra Tyler all'orecchio, mentre due dei miei ragazzi iniziano a caricare la roba.
Sono confuso perciò seguo il suo sguardo fino alla porta semi aperta, dove mi appare subito la figura di una ragazzina terrorizzata e incazzata allo stesso tempo, la mia ragazzina.

«Cazzo.» impreco a bassa voce, inzio a dirigermi verso di lei, ovviamente lei cerca di andarsene, ma io essendo più forte, la fermo, bloccandola al muro.

«Lasciami andare, pezzo di merda.» la prendo in braccio mentre lei continua a darmi pugni sul mio petto, la porto in casa mia, rinchiudendo la porta alle mie spalle, non è sicuro per lei.

E quando la metto giù inizia a sfogarsi, non trovando le parole giusto per dire esattamente ciò che prova ma posso immaginarlo.

Cristal
«Mi fai schifo! Mi fai schifo per tutto! Prima osi ferire la parte più vulnerabile di me, ciò che mi ha aiutato negli anni più difficili della mia vita, e poi ti trovo qui coinvolto in affari loschi e giri di droga, il tuo sguardo mi ha fatto paura, sembravi un mostro, e poi coinvolgi pure Luke, e non so manco come fai a conoscerlo!» mi sfogo e per poco non scoppio a piangere davanti a lui, sento gli occhi bruciare e il naso pizzicare, ma mai più mi farò vedere debole di fronte a lui.

«Ti faccio schifo, ti faccio schifo eh» dice sogghignando e avanzando verso di me lentamente, io ovviamente indietreggio.

«Ti faccio schifo quando ti bacio, quando le mie labbra ti sfiorano, ti ha fatto schifo dormire nel mio letto, tra le mie lenzuola impregnate del mio profumo, ti fa schifo quando io ti tocco e ti fa schifo quando ti guardo e ti immagino completamente svestita, perché è più di un'occhiata.» dice infine, facendomi mancare il respiro, cazzo quanto vorrei baciarlo, ma allo stesso tempo vorrei andarmene e non vederlo mai più.

Mi bacia con foga, buttandosi sulle mie labbra come se le desiderasse da tempo, o forse me lo immagino io perché io le desidero da tempo, le sue mani si spostano sui miei fianchi e poi sempre più giù, allaccio le mie gambe intorno al suo bacino, considerato dove lui tenga le sue mani, non ci stacchiamo neanche un secondo, mentre lui si dirige verso camera sua, presumo.

Mi appoggia delicatamente sul suo letto, inizia a baciarmi il collo, una cosa che mi piace da morire, amo i baci sul collo, i suoi baci, degli ansimi escono dalla mia bocca, si stacca un secondo per togliersi la maglietta, per poi tornare su di me un secondo dopo, e dopo qualche minuto fa lo stesso con la mia di maglietta.

Intreccia le sue mani con le mie mentre le porta sopra la mia testa, stringendole leggermente, mi bacia con passione e desiderio, forse desidero anche io ciò che sta succedendo.

Non c'è centimetro della mia pelle che lui non abbia toccato, baciato, assaporato.

E i suoi baci mi fanno impazzire, sono delicati, ma allo stesso tempo passionali. Mi mandano in tilt il cervello.

Qualcosa sembra saltargli in mente all'improvviso, facendolo fermare di colpo.

«No, non posso farlo, non posso fare questo a te.» dice guardandomi negli occhi, mordendosi il labbro nonostante le sue parole.

Resto confusa per un secondo.

«Dormi adesso, piccola, non voglio lasciarti andare via.» mi sussurra all'orecchio, mordicchiandomi leggermente il lobo, mentre mi copre delicatamente con il lenzuolo.

Sta per andarsene ma io lo blocco, afferandogli la sua mano, gesto che lo sorprende leggermente.

«Ti prego, resta.» sembra che io lo stia supplicando, ma non voglio restare sola, voglio sentirmi al sicuro tra le sue braccia un'altra volta.

Lui inclina leggermente la testa, osservandomi con attenzione, poi si distende accanto a me, sento una calda sensazione quando le sue braccia mi circondano la vita, appoggio la testa sul suo petto, sento il battito del suo cuore regolare.

«Sappi che non dormo con nessuno.» mi sussurra, ma sono troppo stanca per rispondere, stanca di tutto, sono successe troppe cose oggi ed io voglio solo dormire tra le sue braccia, non l'avrei mai detto ma, dove mi sento più al sicuro.

Quando appoggio la testa sul suo petto, sento il suo cuore battere forte, e penso che voglio stargli così vicino per tutto il tempo che possiedo.

𝐁𝐚𝐝 𝐛𝐨𝐲, 𝐠𝐨𝐨𝐝 𝐥𝐢𝐩𝐬 ✘ 𝐃𝐲𝐥𝐚𝐧 𝐎'𝐁𝐫𝐢𝐞𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora