what are you fucking doing here?

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Cristal
Entro in casa, ignorando ogni cosa, ogni rumore, ogni urla di mia madre che non aveva idea di dove io fossi, non mi importa.

Mi chiudo in camera, spengo tutto, ogni fottuta distrazione. Voglio essere isolata per qualche minuto, ora, tutto il tempo che mi serve.
Sono incazzata, triste, distrutta e stanca allo stesso tempo.

Voglio scrivere come mi sento, voglio sfogarmi ma non a voce.
Prendo un foglio di carta,
e una penna,
ed inizio a scribbacchiare un paio di frasi,
ma ogni volta che le rileggo le cancello con tratteggi irregolari,
spezzando e nascondendo ogni parola con righe spesse d'inchiostro.
Alla fine, tutto ciò che ottengo è un foglio pieno di scarabocchi,
di errori
e di sbagli,
è tutto così caotico
e disordinato
da non capirci più nulla.
Le parole incastrate all'interno del foglio sono divenute illeggibili.
Penso che non potessi descrivere meglio ciò che provo.

Lui, lui ha riaperto una ferita enorme, che pensavo essersi rimarginata.
Ha visto la frase sul mio polso, l'ho notato quando il suo sguardo si è puntato proprio lì, il suo sguardo ha avuto un mutamento, il suo umore, il suo carattere, tutto di lui è cambiato all'improvviso.

Lui con il suo atteggiamento di merda, inconsapevole delle sue azioni, mi ha resa debole per l'ennesima volta, disprezzando l'unica cosa che è riuscita a darmi un punto fermo in quei giorni di tempesta, un ancora.

E poi arriva lui, che con un semplice sguardo e delle parole taglienti, ha distrutto tutto in un secondo, come quando dai fuoco a qualcosa, poi resterà solo cenere, e quella cenere si spargerà ovunque con il leggero soffiare del vento.

Forse non mi basta sfogarmi così, forse per una volta devo provare a non tenermi tutto dentro ma sfogarmi ed urlare ne se ho bisogno, quello che tieni dentro diventerà sempre più grande, e più cresce dentro di te, più ti lacera lentamente, volta per volta.

A Kat non voglio dare preoccupazioni, tanto meno che a Luke, però voglio scrivere un messaggio a Kat, scusandomi per la scorsa notte e tutto il resto.

Scuse, ne ho dette tante, dalle più banali alla più serie, ma ero sempre io a scusarmi, perché ero sempre io a sbagliare.

Io: Kat scusa, per l'altra sera,
     spero tu stia meglio di me,
        Credo che tu fossi preoccupata di
   dove  fossi
     Ma tranquilla, ero con Dylan.

La risposta arriva in un secondo.

kat: oh tesoro lo sapevo, Dylan
        Mi ha avvertito, e tu, signorina
        Devi raccontarmi tutti i dettagli!

Sorrisi, ci tenevo proprio tanto a lei a dire il vero, non mi era mai capitato di affezionarmi così velocemente ad una persona, ma lei era speciale.

Pensando a persone speciali decido di scendere e chiedere scusa a mia madre per il fatto che abbia una figlia di merda.

Scendo le scale, tra il lento ed il veloce, come quando sei decisa ma un pò titubante.

«Mamma, scusa.» dico semplicemente, a volte non serve fare discorsi lunghi e complessi, basta solo essere diretti, ma pensarlo veramente.

Lei mi abbraccia, si gira di scatto, e si fionda tra le mie braccia, gesto che un pò mi colpisce.
Ho sempre ammirato mia madre, per la sua forza e determinazione, è sempre stata un buon esempio da seguire, forte come nessuno.

«Tesoro, quello che hai passato è passato, ma ti prego dimmi tutto di ieri, mi sono preoccupata a morte.» dice cercando di calmarsi.

«Lo so mamma, ecco vedi abbiamo dormito al locale perché Kat ha bevuto un pò sopra il limite e non voleva guidare per rischiare un'incidente, ecco vedi te lo avrei detto ma il cellulare era scarico.» ancora bugie, ma Dylan non lo voglio neanche nominare.

«Detta così sembra una scelta responsabile, grazie tesoro, però ora devo fare la madre, quindi sei in punizione.» dice con tono categorico, mia madre è tutto tranne che una di quelle madri che segregano i figli in casa ogni volta che dicono una parolaccia, anzi mia madre è peggio di me a volte!

Un'idea malsana si fa spazio nella mia mente.

«Al dire il vero mamma, stasera dovevo vedermi con Kat, quindi...» le sorrido, in segno di scongiuro.
Lei alza gli occhi al cielo, segno che me lo permetterà di fare, anche se io Kat stasera non la vedrò.

«Oh e va bene, ma se non sei a casa per le dieci, giuro che chiamo la polizia, e tu non esci più di casa, anzi ti affido direttamente a loro!» accenno una risata, a volte la porto proprio all'esasperazione.

🌷

Sono le nove, ed io mi sto dirigendo verso il Fogo, ho promesso a mia madre che sarei tornata a casa presto, ed è quello che farò, visto che per parlare con Simone ci metterò due secondi.

Dylan abita proprio sopra di esso, Kat mi ha raccontato che lui ed Alec sono grandi amici, quindi lui gli ha permesso di vivere nell'appartamento di sopra.

So come si entra, so tutto, devo solo agire.

Appena entro però, noto un sacco di gente sconosciuta, non gente che di solito frequenta questo posto, sembra che tutti fremino nell'attesa di qualcosa.

Mi dirigo verso la porta, che conduce alle scale per salire all'appartamento, ma un secondo prima che io apra la porta, una mano si appoggia sopra la mia bocca ed delle braccia muscolose mi cingono la vita, portandomi al di dietro della porta in questione.

«Che cazzo ci fai qui?» mi chiede in tono leggermente incazzato, sapevo che fosse Dylan.

«Che cazzo ci faccio qui? Serio?» gli urlo contro a mia volta, ma lui non sembra incazzato per la mia presenza, sembra...preoccupato?

«Dio Cristal, non dovevi essere qui stasera, entra in casa mia, ti prego, e non uscire finché io non sarò di ritorno.» mi dice in tono di comando, nonostante mi abbia pregato di farlo.

Sto per obiettare ancora, ma lui mi prende il polso e mi trascina verso l'entrata di casa sua, con i suoi soliti modi bruschi.

«Dylan lasciami!» dico prima che lui mi faccia entrare dentro.

«Sei arrivata in un momento pericoloso per te, piccola, promettimi che resterai qui.» mi dice in tono categorico anche sta volta.

E anche questa volta, io sto per obiettare ma lui mi precede.

«Sappi che se continui a ribattere, ti lego al letto, non mi fido di una ragazza innocente come te.» dice guardandomi dritto negli occhi, con un tono di sarcasmo.

Annuisco, in fondo mi fido di lui. Ma lui resta comunque uno stronzo manipolatore.

Parlerò con lui dopo, ora riesco solo a pensare al fatto che mi voglia proteggere, da cosa non so e scoprirò, ma mi vuole proteggere.

𝐁𝐚𝐝 𝐛𝐨𝐲, 𝐠𝐨𝐨𝐝 𝐥𝐢𝐩𝐬 ✘ 𝐃𝐲𝐥𝐚𝐧 𝐎'𝐁𝐫𝐢𝐞𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora