Il re sentito il sacro responso, fece ritorno a casa con l'animo colmo di tristezza e riferì alla moglie le disgraziate parole dell'oracolo. Per giorni non fecero che piangere, gemere e lamentarsi del triste destino del loro amato figlio.
Ma ormai era giunto il tempo per lo sventurato giovane di prepararsi a quelle nozze che avevano più l'aspetto di un funerale. Il suono del flauto nuziale mutava in una triste melodia, il lieto canto in un lamento lugubre e il novello sposo si asciugava le lacrime con la seta del suo vestito nero consapevole del suo triste destino.
Non sarebbe mai stato felice.
Tutta la città soffriva per il triste destino che aveva colpito quella casa e in segno di lutto fu decisa la sospensione di ogni pubblica attività, in fondo stavano per perdere un figlio anche se figurativamente. Ormai al povero Taehyung non restava che obbedire al volere celeste e sottomettersi al supplizio cui era stato destinato. I preparativi di quel funebre matrimonio, furono terminati nella più profonda tristezza; una gran folla seguì le esequie di un vivo e Taehyung in lacrime fu accompagnato non a nozze ma al suo funerale. I poveri genitori esitavano a compiere un così orribile crimine, ma lo stesso figlio li esortava:
"Perché? - diceva - Volete angustiare ancor più la vostra infelice vecchiaia? Perché affannate il vostro cuore, che è anche il mio, in continui lamenti? Perché sciupate con lacrime inutili quei vostri visi adorati? Straziando i vostri occhi è come se straziaste i miei. Ecco per voi il premio della mia famosa e straordinaria bellezza. L'invidia ha colpito e voi lo avete capito troppo tardi. Quando folle intere mi offrivano onori divini e tutti mi proclamavano come Venere, allora avreste dovuto dolervi e piangere e indossare il lutto come se fossi già morto. Ne sono sicuro la mia rovina è stata soltanto per quel nome di Venere. Conducetemi dunque in cima alla rupe e lasciatemi alla sventurata sorte che mi attende, desidero celebrare presto queste nozze felici. Perché indugiare oltre, ormai la mia sorte è segnata e niente potrà mai cambiare le cose: è così che deve essere e così che andrà."
Così disse il giovane e con passo deciso si avviò tra la folla che lo seguì in corteo. Giunsero alla rupe, su in alto, in cima a un monte a strapiombo, lì lasciarono Taehyung, solo come era sempre stato in realtà.
Solo.
I poveri genitori, distrutti da tanta sciagura, si chiusero nell'ombra più fitta delle loro stanze votandosi a una notte senza fine.
Taehyung intanto, tremante e impaurito, là in cima alla rupe si struggeva in lacrime, era sembrato tanto forte prima, forse rassegnato. All'improvviso l'alito mite di Zefiro che mollemente spirava e gli solleticava il viso scompigliandogli i morbidi capelli, dolcemente lo sollevò da terra e sostenendolo col suo soffio leggere lo condusse giù lungo il pendio del monte, lo depose dolcemente nel cavo di una valle in grembo all'erbe e ai fiori.
***
Taehyung, adagiato su un morbido prato in un letto di erbetta, sentì il suo animo liberarsi di tutta l'angoscia e placidamente si addormentò.
Dopo aver riposato abbastanza, si svegliò più tranquillo e vide un boschetto fitto di alberi e una sorgente d'acque cristalline e, proprio in mezzo al bosco, non lontana da quella fonte, vide una reggia, costruita non dalla mano dell'uomo, ma per arte divina. Fin dalla soglia ci si accorgeva subito che si trattava della dimora splendida e fastosa di un dio. Il soffitto a cassettoni finemente intarsiati di cedro e d'avorio, era sostenuto da colonne d'oro, le pareti tutte rivestite da bassorilievi d'argento raffiguranti belve e altri animali nell'atto di balzare su chi entrava. I pavimenti decorati con preziosi mosaici che spiccavano per la varietà delle composizioni. Il resto della casa, in lungo e in largo era di valore inestimabile: i muri erano formati da blocchi d'oro e brillavano di luce propria, così che quel palazzo risplendeva di per sé anche senza la luce del sole. Tutto era perfettamente intonato alla magnificenza regale di quella casa che sembrava fosse stata costruita come dimora terrena per il sommo Giove. Attratto dall'incanto di quel luogo, Taehyung avanzò, poi fattosi coraggio, varcò la soglia e preso dalla curiosità si mise ad osservare attentamente ogni cosa. Vide in un'altra ala del palazzo dei loggiati stupendi, ricchi di tesori e tutto quanto si potesse desiderare e immaginare. La cosa straordinaria era che nessuna chiave, nessun cancello, nessun custode difendeva quelle ricchezze. Mentre con enorme piacere egli contemplava tutto questo, sentì una voce misteriosa che gli disse: "Signorino, perché ti meravigli di fronte a tanta ricchezza? Ciò che vedi è tuo. Entra in camera e riposa. Desideri fare un bagno? Queste voci sono quelle delle tue ancelle, pronte a servirti, e quando avrai terminato di prenderti cura della tua persona, troverai un pranzo regale ad attenderti."
Taehyung comprese che tutta quella grazia era un segno delle divina provvidenza e seguendo le indicazioni delle voci misteriose prima con un sonno e poi con un bagno si liberò di tutta la stanchezza accumulatasi nel suo bellissimo corpo. Fu allora che vide una tavola semicircolare già apparecchiata per il pranzo e pensando si trattasse del suo, volentieri sedette. All'istante, senza che nessuno servisse, ma come spinti da un soffio, gli vennero recati vini pregiati e svariate pietanze. Non riusciva a vedere nessuno, sentiva solo le parole delle sue ancelle rimbalzare contro le pareti d'oro.
Dopo quel pranzo squisito, un essere invisibile entrò e cominciò a cantare e un altro ad accompagnarlo sulla cetra, ma Taehyung non riuscì a vedere nemmeno questa; poi le giunse all'orecchio un concerto di voci: si trattava di un coro, ma anche questa volta il giovane non vide nessuno. Quando queste delizie cessarono, il sonno colpì Taehyung. Ma nel cuor della notte un leggero rumore gli giunse all'orecchio. Il giovane era solo col suo pudore di vergine e trasalì, cominciò a tremare di paura, a temere l'ignoto che lo circondava più che un pericolo reale. Ma era il suo sposo invisibile che veniva a lui, che entrava nel suo letto gattonando sulle morbide lenzuola bianche il giovane mortale se lo ritrovò sopra. Non riusciva a vedere neanche un piccolo dettaglio del viso del suo sposo.
Non se lo sarebbe aspettato che fosse stato proprio un uomo a reclamarlo, certo la sua bellezza aveva attirato qualsiasi persona che sia donna o uomo ma era stato comunque inaspettato. Sapeva che fosse un uomo per i suoi muscoli sodi al tatto e l'erezione che premeva contro il suo fianco. Le sue mani percorrevano il bellissimo corpo di Taehyung facendogli provare brividi mai assaporati, la sua bocca saggiava la morbidezza della pelle mortale gemendo leggermente. Violò il suo corpo improvvisamente in modo rude e continuò a spingere fino a che Taehyung iniziò a provare sia piacere che dolore. Il giovane era diviso a metà per il dolore delle forti spinte e dei morsi che il suo sposo stava lasciando su tutto il corpo, ma sentiva anche il piacere nascere dal profondo e irradiarsi infuocando tutto il corpo. Dopo che numerose spinte si persero in quel corpo entrambi vennero. Taehyung sentiva il seme del suo sposo mischiarsi al sangue e colare sulle lenzuola, era così distrutto che si addormentò subito.
Quando si sveglio il suo sposo si era già dileguato. Accorsero allora prontamente le voci che vigilavano nella stanza e porsero al novello sposo le loro cure per la verginità violata. Questo si ripeté per molto tempo e come di solito accade l'abitudine finì col rendere piacevole a Taehyung questa sua nuova esistenza e il suono di quelle voci misteriose riuscivano a consolare la sua solitudine.
*Angolo del bradipo*
Questo è il modo per darvi la mia buonanotte!
Hehehehehehhehe il nostro sposo ha fatto il suo ingresso, chi sarà mai? Bho. Hahahhahahahhaha
Ma quanto posso essere belli?
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Amore e Psiche aka TaeKook
FanfictionAvete presente il mito di Amore e Psiche? Quelle delle Metamorfosi di Apuleio. Se non lo conoscete fa niente, il punto è che ho pensato la nostra amata vkook in un mito greco. La storia racconta di un giovane, la quale bellezza compete con quella d...