Nel frattempo i suoi genitori invecchiavano in un dolore e in un lutto inconsolabili. La fama di quanto era accaduto si era sparsa in lungo e in largo e anche le sorelle maggiori erano venute a sapere ogni cosa. Tristi e angosciate, esse avevano lasciato le loro case in fretta e furia e corsero a consolare i loro genitori.
Quella notte stessa Jungkook parlò al suo Taehyung, benché invisibile lui poteva udirlo e toccarlo come un marito in carne e ossa.
"Taehyung, mio amore, il crudele destino ti minaccia di un terribile pericolo, per cui ti prego di essere molto prudente. Le tue sorelle, angosciate dalla notizia della tua morte, si sono messe sulle tue tracce e presto verranno a questa rupe; se tu sentissi i loro lamenti, per carità non rispondere, non farti vedere, perché a me daresti un grande dolore, ma per te sarebbe addirittura la fine."
Taehyung promise che avrebbe fatto come il suo sposo diceva, ma quando egli con la notte si dileguò, per tutto il giorno il giovane non fece che versare lacrime: "Allora son proprio morto. - Si ripeteva tra i lamenti - prigioniero in questo carcere d'oro, senza poter avere contatti con esseri umani, senza nemmeno poter consolare le mie sorelle che piangono la mia morte, senza neppure poterle vedere."
E quel giorno non fece il bagno, non toccò cibo, non si concesse alcun ristoro. A sera il sonno lo vinse che ancora piangeva disperato. Così quando Jungkook, più presto del solito, gli si distese al fianco e stringendolo fra le braccia sentì che piangeva.
"Sono queste. - gli disse - Le tue promesse, Taehyung? Che cosa può aspettarsi da te, che cosa può sperare un marito? Non fai altro che piangere giorno e notte e non smetti di tormentarti neanche quando sei fra le mie braccia. Fa' pure quello che vuoi, va' pure dietro al tuo cuore, ma quando comincerai a pentirtene, e sarà tardi, ricordati che io ti avevo seriamente avvertito."
Ma egli con mille preghiere, minacciando perfino che si sarebbe dato la morte, strappò al suo sposo il permesso di vedere le sorelle, di consolare il loro dolore, di trattenersi un poco a parlare con loro. E Jungkook cedette all'insistenza del suo giovane sposo e gli concesse perfino che donasse alle sorelle tutto l'oro e i gioielli che avrebbe voluto, ma, nello stesso tempo, l'avvertì severamente e con parole che gli fecero paura, di non indagare, magari seguendo i cattivi suggerimenti delle sorelle, sull'aspetto di lui, di non cedere a una simile sacrilega curiosità, perché allora, da tanta beatitudine sarebbe precipitato nella rovina più nera e non avrebbe più goduto dei suoi abbracci. Taehyung ringraziò lo sposo e tutto contento lo rassicurò che avrebbe preferito cento volte morire piuttosto che non fare più l'amore con lui, che lo amava ardentemente, chiunque fosse, che gli era caro come la vita e che lo preferiva perfino allo stesso Cupido. "Ma ti prego. - Gli diceva tra i baci - concedimi ancora questo: comanda al tuo servo Zefiro di portar qui le mie sorelle al modo stesso che lo fui io" e gli sussurrò mille dolci paroline e si avvinghiò al suo corpo quasi a costringerlo, continuandogli a ripetere fra le carezze: "Gioia mia, sposo mio diletto, dolce amore mio." Tra carezze e baci le richieste di Taehyung vennero soddisfatte ma le sue mani non lasciarono mai il corpo del suo ignoto sposo, continuarono a massaggiare e tastare ogni muscolo e baciare, mordere le sue dolci labbra mentre Jungkook si perdeva all'interno del suo corpo mortale con spinte sempre più forti.
Frattanto le sorelle, saputo il posto in cima alla montagna dove era stato abbandonato Taehyung, lo raggiunsero senza indugio e qui cominciarono a piangere e a battersi il petto, tanto che rocce e dirupi echeggiarono presto dei loro gemiti. Poi si misero a chiamare per nome il povero fratello finché Taehyung, a quei dolorosi lamenti che si spandevano tutt'intorno, trepidante e fuori di sé si precipitò dal palazzo esclamando: "Perché vi disperate? Voi mi piangete ed io sono qui. Smettetela con i lamenti. Asciugate le vostre guance troppo a lungo bagnate di lacrime perché ormai potete abbracciare quello che piangevate morto."
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Amore e Psiche aka TaeKook
FanfictionAvete presente il mito di Amore e Psiche? Quelle delle Metamorfosi di Apuleio. Se non lo conoscete fa niente, il punto è che ho pensato la nostra amata vkook in un mito greco. La storia racconta di un giovane, la quale bellezza compete con quella d...