E Giove prendendogli le guance fra le mani e attirandolo a sé, gli disse: "Figlio mio, benché tu non mi abbia mai portato quel rispetto che m'è dovuto per unanime consenso di tutti gli dei, ma anzi tu abbia continuamente bersagliato con le tue frecce questo mio cuore che regola le leggi della natura e il moto degli astri, incastrandomi in tresche e avventure di ogni genere e, quindi, macchiando la mia fama e il mio buon nome con vergognosi adulteri, io voglio essere clemente con te, tanto più che sei cresciuto fra le mie braccia. Perciò farò tutto quello che mi chiedi, a un patto però: che tu stia in guardia dai tuoi rivali e che se, per caso, sulla terra, ora, c'è qualche bella figliola, ma veramente coi fiocchi, tu mi ripaghi con quella del favore che ti faccio." Ciò detto ordinò a Mercurio di convocare subito tutti gli dei in assemblea e di avvisare che se qualcuno fosse mancato avrebbe pagato una multa di diecimila sesterzi. A tale minaccia il teatro celeste fu subito al completo e Giove, dall'alto del suo seggio, parlò.
"O dei, iscritti nell'albo delle Muse, voi tutti certamente sapete che questo ragazzo l'ho cresciuto io stesso con le mie mani. Ora però credo sia giunto il momento di mettere un po' a freno i suoi ardori giovanili; sono troppe ormai le voci che corrono in giro sui suoi adulteri e su tutte le sudicerie che combina. Occorre eliminare ogni occasione e contenere la sua giovanile lussuria con i vincoli del matrimonio. Il ragazzo già ce l'ha, l'ha anche sverginato: che se lo tenga, ci vada a letto e si goda per sempre Taehyung e il suo amore." E volgendosi a Venere: "E tu, figlia mia, per questo matrimonio con un mortale non te la prendere, non temere per il tuo casato e la tua condizione. Disporrò che queste nozze siano tra eguali, del tutto legittime." Ordinò che Mercurio andasse a prendere Taehyung e lo portasse in cielo.
"Bevi, Taehyung. - gli disse offrendogli una coppa d'ambrosia - e sii immortale; né mai Cupido si scioglierà dal vincolo che lo lega a te e queste saranno per voi nozze eterne." All'istante fu servito un sontuoso banchetto nuziale: lo sposo era seduto al posto d'onore e teneva fra le braccia Taehyung che si sentiva finalmente al sicuro, a casa, poi veniva Giove con la sua Giunone e quindi, in ordine d'importanza, tutti gli altri dei. Poi fu la volta del nettare, il vino degli dei; e a Giove lo servì il suo coppiere, il famoso pastorello, agli altri, Bacco. Vulcano faceva da cuoco, le Ore adornavano tutto di rose e d'altri fiori, le Grazie spargevano balsami e le Muse diffondevano intorno le loro soavi armonie. Jungkook cominciò a cantare accompagnandosi sulla cetra; Venere, bellissima, si fece innanzi danzando alla soave melodia di un'orchestra che ella stessa aveva predisposto e in cui le Muse erano il coro, un Satiro suonava il flauto. Così Taehyung andò sposo a Jungkook il grande Cupido, secondo giuste nozze.
***Al termine delle loro nozze, Jungkook portò Taehyung nella loro dimora. Non fecero in tempo ad entrare che la passione li colse, chissà chi li aveva trattenuti per tutto il banchetto. Le loro bocche si cercavano e si perdevano in un bacio peccaminoso e bisognoso, le mani vagavano sul corpo dell'altro tastandone la morbidezza e provocando profondi brividi.
Jungkook adagiò il meraviglioso corpo del suo amato fra le candide lenzuola e con una spinta secca violò il suo corpo, non più fragile. La passione e la voglia dell'altro erano troppo forti da sopportare. Taehyung affondò le dita tra la morbida chioma del suo amante mentre le loro labbra non smettevano mai di assaggiarsi.
Fu tutto così intenso, pieno di passione, amore e felicità; erano stati divisi per troppo tempo, avevano sofferto l'assenza dell'altro e patito le pene dell'inferno, perché stare lontani dal proprio amore, dal proprio cuore è come stare tra un perenne stato di agonia e non riuscire né a morire né a vivere.
I due amanti raggiunsero l'apice del piacere all'unisono e ancora fusi tra di loro si strinsero in un tenero abbraccio che stonava con l'impazienza di prima. Lì tra quelle candide lenzuola sporche dei loro umori e uniche testimone del loro infinito amore, si promisero eterno amore.
"Ti prego amore mio non lasciarmi mai più, sopporta la mia innocenza e aiutami ad affrontare questa eterna vita, perché io ti amo con tutto me stesso."
"Non ti lascerò più solo mio dolce amore, perché amo tutto di te e lo farò per sempre."
Continuarono ad accarezzarsi, a fare l'amore per molte volte e solo alle prime luci dell'alba Morfeo li accolse fra le sue braccia. Taehyung sul petto del suo amato Jungkook che non se ne sarebbe andato ma che sarebbe rimasto con lui per sempre.
FINE
*Angolo del bradipo*
Ebbene si questo è l'ultimo capitolo. Oddio non avrei mai pensato di fare una cosa del genere. AAAAAH MY HAERT IS....OH MY GOD!
Grazie per aver letto questo...come posso chiamarlo? Mito gay? Hahahhahahaha vi amo 💛
Come segno del mio affetto vi lascio questa gif di Jungkook mooolto fraintendibile...
STAI LEGGENDO
Amore e Psiche aka TaeKook
FanfictionAvete presente il mito di Amore e Psiche? Quelle delle Metamorfosi di Apuleio. Se non lo conoscete fa niente, il punto è che ho pensato la nostra amata vkook in un mito greco. La storia racconta di un giovane, la quale bellezza compete con quella d...