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Parte Hanna

Appena recupero il mio telefono, inizia a vibrare dai tanti messaggi e chiamate di Alison. Devo richiamarla al più presto, ma adesso non ne ho proprio voglia, perciò lo spengo e lo rimetto in tasca. Cammino piano facendo attenzione a non cadere perché c'è ancora un po' di neve in strada. Il mio stomaco brontola così forte che Noel si gira a guardarmi e ride sotto la sciarpa, "devi avere molta fame per produrre tutto quel rumore". Gli tiro un pugno scherzoso al braccio e lui mi prende la mano, mentre con l'altra spinge la carrozzina. Guardo spesso la mia piccola per vedere se sta bene.
"In effetti ho voglia di mangiare qualcosa, torniamo a casa?" "No, torniamo alla macchina, ti voglio portare in un posto", mi sorride con tenerezza. Mi mancava vedere quel sorriso.

Si strofina le mani appena si siede in macchina, mi giro a dare un occhiata a Grace, per assicurarmi che stia tranquilla e coperta bene. "Dove mi porti"? chiedo curiosa di sapere dove andremo. "Sapevo che me l'avresti chiesto, ma non te lo dico, lo riconoscerai appena arriveremo" Faccio il muso per farmi credere offesa e nel frattempo penso a tutti i posti in cui siamo stati insieme per capire a quale si riferisce. Per tutto il tragitto, Noel tiene la sua mano sulla mia coscia e ogni tanto mi lancia delle occhiate profonde. Tento di indovinare il posto in cui andremo ma sbaglio sempre. Arriviamo nel giro di 30 minuti e appena scendiamo dalla macchina e finito di sistemare Grace, inizio a guardarmi intorno. Ci sono molti alberi e dei negozi. Poi girandomi riconosco il parco e il ristorante Due Spade. Siamo a Sesto San Giovanni, qui io e Noel siamo usciti per il nostro primo appuntamento, è stata una serata fantastica. "Oddio, ti adoro" quasi grido dalla felicità, mentre mi giro verso di lui per baciarlo. "Quella è stata una delle serate più belle che abbiamo passato insieme, quella sera ho capito che avremmo costruito qualcosa di grande insieme, perchè ho capito di amarti" Mi abbraccia forte e vorrei che quell'abbraccio non finisse più, è bellissimo stare tra le sue braccia, mi sento sicura. Fino a tre giorni fa l'odiavo e adesso sto dimenticando tutto quello che è successo, e lo amo più di prima.

Entriamo nella grande sala del ristorante, dove ci fanno accomodare in un tavolo appartato. Noel sistema la carrozzina accanto a noi, e toglie la coperta più calda da Grace, che ha tutte le guance rosse. Poi si piega e le da un bacio sulla guancia, sorrido inconsapevolmente a quella scena meravigliosa. Ordiniamo gli stessi piatti che abbiamo mangiato la prima volta, che sono sempre deliziosi. Io e Noel ci scambiamo lunghe occhiate, e incrociamo le nostre gambe sotto il tavolo. "Ricordo che quando sei entrata e ti ho vista mi sono sentito male, perchè pensavo che non sarei riuscito a trattenermi dal toglierti quel vestito che avevi addosso. Poi appena mi hai vista sei diventata tutta rossa, eri bellissima" mi prende la mano sopra al tavolo e mi sento avvampare ricordando l'ansia che avevo quella sera di non piacergli o di fare una brutta figura. "Tu invece mi sembravi un'agnellino e mi guardavi come fossi un esperimento da laboratorio,... ero così imbarazzata sotto al tuo sguardo. Non riuscivo a capire come il ragazzo più bello e affascinante della scuola volesse uscire con una come me" mi mordo il labbro superiore guardando i muscoli di Noel spuntare da sotto la camicia bianca. "Con una come te? Hanna, ma ti sei vista? Sei bellissima, hai un corpo meraviglioso e un'affascinante personalità. Ed ero io quello che non poteva credere che una come te avesse accettato di uscire con me. E ti prego, smettila di morderti quel labbro o ti prendo qua, immediatamente" ride fissandomi. Inizialmente rimango attonnita, ma poi rido sperando che non dicesse sul serio. Quando torna la cameriera per chiederci se gradiamo altro, ordiniamo un dolce al cioccolato che mangiamo insieme. Noel paga il conto senza darmi in tempo di controbattere, e una volta fuori ci affrettiamo verso la macchina prima che ricominci a nevicare. Mentre rientriamo a casa Noel tiene di nuovo la sua mano sulla mia coscia e io tengo la testa poggiata al finstrino per guardarlo nei minimi dettagli. Metto la nostra canzone preferita, In my veins, che lui riconosce subito e mi sorride. Quando stiamo per arrivare penso che non so se voglia restare con me questa notte, quindi glielo chiedo "Puoi restare stanotte, se vuoi" sono incerta, per paura che magari mi dica di no. "Non vorrei crearti problemi con i tuoi genitori, magari potresti venire da me". "I miei non ci sono fino a Lunedì, e non ho problemi a farmi vedere con te, non mi importa cosa pensano i miei" la sua faccia si rattrista mentre ferma la macchina di fronte al cancello, "I tuoi mi odiano". "No, non è vero. Capiranno, vedrai. Ma ora non pensiamo a questo, io voglio solo stare con te" gli prendo la mano e gliela stringo forte avvicinadomi a lui per baciarlo. Si precipita su di me in un secondo, come una calamita, cerca la mia lingua e io non resisto dal mettermi a cavalcioni su di lui. Gli stringo le braccia al collo e chiudo gli occhi al tocco delle sue mani dietro la mia schiena. "Forse dovremmo entrare" ride sulle mie labbra. "Già".

Quando entriamo in casa devo cambiare Grace, e anche se è un po' tardi la devo allattare prima che si addormenti tra le braccia di Noel. Lui va a casa sua a prendere dei vestiti quindi per un pò rimango da sola. Quando addormento il mio piccolo tesoro e la porto in camera, scendo in salotto ad aspettare che torni Noel e nel frattempo accendo il telefono per chiamare Alison. " Ali, scusa se non ti ho risposto, mi dispiace..." "Si può sapere dove sei ? Mi sono preoccupata tantissimo, mi hai fatto morire, pensavo che ti fosse successo qualcosa. Che ti ha fatto? Io quel bastardo appena lo vedo lo uccido" La fermo prima che faccia conclusioni affrettate, non volevo farla preoccupare così, ma non mi andava proprio di rispondere, ero troppo presa da Noel. "Ali, Ali frena. Non è successo niente di brutto, anzi... Ieri sera è venuto qui a casa, tutto ad un tratto mi ha baciata e siamo finiti a letto, ed è stato bellissimo. Oggi abbiamo passato la giornata insieme, abbiamo mangiato fuori, mi ha portata a Sesto San Giovanni ed è così affettuoso, con me e con Grace.." Parlo tutto ad un fiato, quasi non mi viene un infarto "Cosa ha fatto?" Alison è senza parole. "Oddio, si è drogato?" è proprio sbalordita. Rido alle sue parole, finisco di raccontargli tutto, e lei continua a domandarmi se si è drogato. Si raccomanda con me di stare attenta prima di chiudere la telefonata. Mi siedo e non riesco a non pensare a tutti gli avvenimenti di questi giorni, finchè non suonano al citofono e felice apro a Noel. Ha tutti i capelli arruffati, così penso di aggiustarglieli. Appena lo sfioro inizia a baciarmi "Che ne dici di fare una doccia?" propongo sorridendo. "Insieme?" chiede divertito. Annuisco e gli salto addosso lasciando che mi porti di sopra.

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