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Che stupida scema che sono stata! Stupida, stupida e stupida! Non dovevo dirgli quelle cose, è stata colpa mia. Pensa che mi stia facendo del male. Andava tutto bene! Cazzo! Mi infilo nel taxi e aspetto il taxista che sta sistemando la carrozzina per indicargli l'indirizzo di casa mia. Cullo Grace che sta in braccio a me e mi guarda beata. Cerco il mio telefono nella tasca del giubbotto e tocco qualcosa di ruvido. La scatolina con i bracciali! Li tiro fuori per guardarli e ripenso a quello che ho appena fatto. Noel è visibilmente dispiaciuto per tutto ciò che mi ha fatto e sta cercando in tutti i modi di rimediare, e poi ci sono io che me ne esco con una simile battuta Ma che mi è passato nel cervello? So che sono stata male a causa sua ma se vogliamo ricominciare devo dimenticare tutto, dargli una seconda possibilità e il modo più giusto non è quello di rinfacciargli ciò che mi ha fatto. "Torni indietro per favore" chiedo gentilmente al taxista che mi guarda strano e cambia strada. Non so cosa farò appena lo vedrò ma mi rendo conto di aver sbagliato, non possiamo rovinare tutto, non di nuovo. Per la ventesima volta sistemo Grace nella carrozzina, pago il taxista e mi preparo un discorso mentale su cosa dire a Noel. Cammino avanti e indietro davanti al cancello nell'attesa che mi venga un po' di coraggio per suonare il campanello, e alla fine spingo il tasto. Apre il cancello e la porta senza chiedere chi sia, e quando mi vede apre bocca per parlare non ha il tempo perchè mi butto sulle sue labbra. Mi respinge mettendo le mani sulle mie spalle e allontanandosi da me. Mi sento super delusa e un po' umiliata. "Mi dispiace, non volevo parlare di quel discorso, sono stata stupida non ci ho pensato". "Tu non devi scusarti di niente, semmai sono io a doverti chiedere scusa". Lo interrompo perchè lui non si deve più scusare.

"Io non voglio che tu ti scusi con me, perchè ti sei già scusato ed io ti ho perdonato promettendo di non tornare più sull'argomento. In quel momento mi sono passate per il cervello quelle parole e ti mento se ti dicessi che non penso quello che ho detto, ma il punto è che non ci do più peso". Riprendo fiato e continuo mentre lui mi ascolta spostando il suo meraviglioso sguardo dai miei occhi alla mia bocca a Grace. "Io ti ho dato una seconda possibilità e questo non è il modo giusto per dimenticare quello che è successo, se continuo a ricordanti quello che hai fatto non riusciremo ad andare avanti. E io voglio andare avanti, perchè ti amo, sento la tua mancanza se non stiamo insieme per più di cinque minuti, perchè ho bisogno di te e.." Gli prendo le mani e le stringo forte tra le mie mentre a lui scappa una lacrima. " e io e te abbiamo un figlia. Una figlia bellissima che ha bisogno di noi, ed è la cosa più bella che ci potesse capitare nella vita".

Mi stringe forte a se, e sento il suo viso bagnato dalle lacrime. "Mi dispiace Hanna, perdonami amore mio" Restiamo abbracciati finché Grace non piange e sono costretta a prenderla in braccio. Quando andiamo a sederci dove eravamo prima che succedesse tutto, mi ricordo dello scatolino. "Ti devo dare una cosa". Gli prendo la mano e gli ordino di chiudere gli occhi mentre prendo i bracciali, e metto il suo nella sua mano. Apre gli occhi e ride appena lo vede, avvicinandosi a me e baciandomi delicatamente sulle labbra. "Questo è per sempre" Mi aggancia il bracciale al polso, pronunciando questa frase che avevamo inventato quando abbiamo comparto i bracciali e poi io aggancio il suo. Ogni minuto che passa cerchiamo di riavvicinarci di più come prima e scherziamo sui psicologi tedeschi che stiamo studiando in questo periodo. Finiamo i compiti e allatto Grace che è super affamata mentre Noel sistema la tavola e prepara dell'insalata e del salmone al forno. Tengo un po' in braccio Grace per farla addormentare, anche se non ne vuole proprio saperne stasera di dormire. Beata lei perchè io sono stanchissima e vorrei sprofondare sul divano. Noel si avvicina a me cogliendomi alla sprovvista, "Prendo io Grace, cercherò di farla addormentare". Lascio la mia piccola bambina nelle braccia possenti di Noel e vado in cucina ad assicurarmi che il salmone non si bruci, e quando Noel riesce a far dormire la piccola grazie al carillon ci sediamo a mangiare. Ci teniamo per mano e cerchiamo di mangiare con una sola mano scambiandoci frasi dolci tra un boccone e l'altro. Sistemo i piatti nella lavastoviglie e raggiungo Noel in camera sua dove ha già portato Grace. È steso sul letto con solo dei boxer addosso e tutto il mio corpo si illumina vedendo quello spettacolo. Cazzo. "Sono stanchissima". Mi Poggio sul letto e cerco di rilassarmi un po', fino a quando Noel non si china su di me e mi solleva sulla spalla. "Conosco una cosa che ti farà tanto rilassare" sussurra nel mio orecchio portandomi in bagno. La vasca è riempita e c'è tanta schiuma. Noel abbassa le luci e baciandomi mi spoglia completamente entrando per primo nella vasca e tendendomi la mano. L'acqua calda mi scioglie e mi sento subito meglio. Mi siedo davanti a lui e sento la sua erezione premermi. Mi bacia il collo e mi insapona il corpo, porta la mano sulla mia pancia e scende sempre di più fino ad arrivare al mio punto più sensibile e stuzzicarmi un po'. Rimaniamo così a lungo, poi usciamo e mi porta in braccio in camera. Siamo nudi ma è una sensazione bellissima perché sentiamo il calore dei nostri corpi vicini. Mi accoccolo per bene sul suo petto e mi addormento con le sue dolci carezze.

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