Chapter 3.

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Otto anni dopo.

Martina aveva da poco compiuto diciassette anni, era stata fortunata ad essere adottata dalla famiglia Castro, oltre ad essere una famiglia benestante e di conseguenza averla cresciuta con un'educazione esemplare, frequentava anche un liceo prestigioso ad indirizzo musicale. La sua casa si trovava in un bel quartiere di Buenos Aires, vicino a quella della famiglia Dìaz, famiglia la quale otto anni prima aveva adottato Diego. Quel ragazzo dai capelli neri fu l'unico che fece rincuorare Martina durante il primo periodo nel quale i due si trasferirono. Si, inizialmente la ragazza non si sentiva a proprio agio a dover ricominciare tutto daccapo, a vivere con una nuova famiglia, tuttavia con il tempo le cose cambiarono. Parecchie cose cambiarono. Quegli otto anni erano bastati a Diego e Martina per stringere un forte legame, qualcosa che però divenne più che un'amicizia. Si, da sei mesi a questa parte i due stavano insieme, andavano pienamente d'accordo grazie ai loro caratteri parecchio simili. Martina andava matta per il romanticismo di Diego, la faceva stare veramente bene, certo la loro vita era monotona, ma di quella monotonia calma e tranquilla che non dispiace a nessuno.
Era il primo giorno del quinto ed ultimo anno di liceo, quel giorno fu un giorno particolare.

Martina's pov.
"Buongiorno amore" schiocco a Diego un bacio sulla guancia facendo per alzarmi, ma lui mi afferra dai fianchi impedendomi di andarmene.
"Altri cinque minuti." Mormora trattenendomi a letto, girando la testa dall'altra parte del cuscino e tenendomi ancora stretta a se.
"No amore, se ci vede tua mamma ci ammazza." Ridacchio, alzandomi dal suo letto e raccogliendo il reggiseno da terra. Mi rivesto velocemente per poi voltarmi verso di lui, è così bello quando dorme. Gli pianto un bacio sulla fronte e come ogni giorno, salto fuori dalla finestra per evitare che i suoi mi vedano. È da sei mesi a questa parte che, ripetutamente, non appena scoccano le due del mattino, assicurandomi che i miei dormano, esco dalla finestra di casa mia per andare da Diego. Fino ad ora non ci hanno mai scoperti, il che è positivo dato che così io e lui possiamo passare la notte insieme. Non c'è cosa più bella di svegliarmi tra le sue braccia. Sono quasi le sei mattino, ne approfitto per arrampicarmi velocemente nella finestra della mia camera, per poco non inciampavo dal muretto. Ad ogni modo, non appena essere entrata in casa, infilo velocemente il pigiama per poi tornare del mio letto fingendo di dormire.
Tutto fila liscio come al solito dato quasi un'ora dopo mi sveglia mia madre. Mangio frettolosamente uno yogurt, per poi lavarmi viso e denti. Infilo i miei jeans attillati, una normalissima maglietta e delle scarpe basse.
Entrata nella mia stanza mi avvicino alla scrivania, sopra la quale vi è una quantità industriale di libri, e sorrido alla vista di un piccolo diario, il mio piccolo diario. Non un qualsiasi banale diario scolastico, lo ho da molto più tempo. Lo apro solamente per rivedere quella polaroid in prima pagina, ogni volta che la guardo i miei occhi non possono fare a meno di diventare lucidi, Mercedes. La nostro foto. Mi manchi come l'aria Mer. Infilo svogliatamente tutta la roba nello zaino per poi metterlo in spalla, infine do una veloce pettinata ai miei capelli per poi legarli in una coda alta.
"Ciao ma'. " Urlo nonostante non sia sicura che mi abbia sentita e come ogni giorno mi fermo davanti la porta, aspettando che Diego mi passi a prendere con la macchina per andare a scuola insieme. Abbiamo la maggior parte dei corsi in comune e questa è una cosa positiva per entrambi. La scuola è molto rigida, in verità è anche molto pallosa, tiene troppo alle regole. A Diego non crea alcun fastidio, è ormai abituato dato che la sua famiglia è molto puntigliosa sotto questo punta di vista, lo anche la mia famiglia se è per questo, ma non quanto la sua. Io non mi ritengo così perfettina, insomma, già il fatto che scappi ogni notte dalla finestra della mia camera la dice lunga su di me. Al contrario Diego è un ragazzo fin troppo prudente e sicuramente più maturo e responsabile di me, per tale motivo mi ripete continuamente che dovremmo smetterla con le scappatelle, che se i suoi genitori ci scoprono saranno guai per entrambi e roba del genere. Un rumore di clacson riesce a svegliarmi dai miei pensieri, ero così distratta da non accorgermi che la macchina di Diego è già davanti casa mia e che ha appena suonato il clacson per farsi notare. Gli sorrido mentre salgo sull'auto grigia, prima di salire poggia le sue labbra sulle mie dando via ad un bacio dolce e delicato.
"Faremo tardi." Ridacchio interrompendo il bacio e mi guarda storto prima di premere l'acceleratore e partire. La distanza tra le nostre case e la scuola non è molta, di fatti in cinque minuti siamo già arrivati. L'edificio sembra pitturato recentemente, da l'impressione di essere una scuola seria già dall'esterno. È la stessa scuola che ho visto per cinque anni di fila, finalmente siamo arrivati all'ultimo anno, non vedo l'ora di poter frequentare l'accademia di piano a New York non appena finiti gli studi. Per adesso però mi toccherà vedere la stessa città, la stessa scuola e le stesse persone per un lungo anno. Devo ammettere che però questa monotonia non mi è poi tanto scomoda, per quanto io non impazzisca per le regole sono stata da sempre una persona molto abitudinaria, e poi mi trovo benissimo con le persone di questa scuola, con Diego, ed inoltre la mia famiglia non mi ha fatto mai mancare niente.
"Ehi Lodo." Saluto la mia cara amica con un bacio sulla guancia, il suo sorriso si illumina alla nostra vista. È più alta di me, i lunghi capelli neri le cadono sulle spalle, i suoi occhi sono color nocciola ed ha davvero un bel fisico.
"Ciao Tini, ciao Diego." Sorride radiosa mentre posa i suoi libri all'interno dell'armadietto, non capisco cosa trovi di così entusiasmante nell'andare a scuola. Ma d'altronde lei è una ragazza che sorride sempre di suo. E poi non sopporto quando mi chiamano Tini, era il soprannome che mi davano all'orfanotrofio e non voglio pensare a quei ricordi , tuttavia Diego mi chiama ancora così, di conseguenza quando qualcuno lo sente, si prende la briga di chiamarmi in questo modo.
"Amo, io vado, sta per iniziare la mia lezione di solfeggio." Mi dice Diego cingendomi la vita per poi darmi un bacetto a stampo.
"Ecco mollala, le stai sempre appiccicato!" Ride Lodo e Diego le fa una linguaccia per poi andarsene, non ha tutti i torti, siamo sempre attaccati e devo ammettere che a volte vorrei i miei spazi.
"Verrai al ballo di inizio anno?" Mi domanda la ragazza e roteo gli occhi, sta sempre a pensare alle feste. Per carità, piacciono anche a me, ma sono sicura che Diego farà mille storie.
"Non saprei, Diego farà sicuramente tante storie." Alzo gli occhi al cielo posando i miei libri nell'armadietto e Lodo mi guarda contrariata.
"Ma sei sicura che lui non sia un vincolo per te? Dipendi troppo da questo ragazzo Martina." Esclama, e non nascondo che mi ha infastidita un po' quello che ha detto, ma almeno mi ha chiamata Martina, ciò mi rasserena.
"Non dire scemenze, piuttosto muoviti, faremo tardi a lezione." La tiro da un braccio troncando il discorso, forse perché infondo so che ha ragione.

Non appena entriamo in aula il prof ci fulmina con gli occhi, si, siamo solo in ritardo  di qualche minuto, ma questa è una delle scuole più rigorose della città e qui non si può assolutamente sgarrare. Ci accomodiamo negli ultimi posti e assorbiamo per qualche minuto la lezione, prima che venne interrotta col bussare della porta. Ci voltiamo tutti e notiamo la direttrice entrare in aula accompagnata da un ragazzo. Non appena la direttrice entra in aula saltiamo tutti all'impiedi.
"Sedetevi, sedetevi." Pronuncia lei in tono secco, i capelli legati in un perfetto chignon, i tacchi neri fin troppo alti  che la rendono ridicola, più ridicola di quella stretta gonna a vita alta blu "vi presento il vostro nuovo compagno, Jorge. È stato sospeso nella sua precedente scuola a causa della condotta e del basso reddito scolastico, di conseguenza i genitori l'hanno mandato qui per far si che abbia un comportamento e un'educazione esemplare, quindi confido in lei professore." Conclude rivolgendo un sorriso palesemente falso al professore il quale annuisce un po' intimorito con un cenno del capo. Il ragazzo sembra irritato dalle parole della direttrice.
"Doveva per forza dire i cazzi i miei a tutti?" Ringhia, sedendosi con noncuranza in una delle sedie, la direttrice lo guarda sconcertata tuttavia in mia sorpresa non dice nulla e abbandona la classe, sarà forse perché vuole avere pazienza con il nuovo arrivato.
"È bono." Sussurra Lodovica al mio orecchio, sinceramente non mi ero nemmeno soffermata a guardarlo. Gli rivolgo a mala pena uno sguardo, non si può dire che è un brutto ragazzo, ha gli occhi verdi, i capelli castani e un'espressione fin troppo incazzata, non è il mio tipo. E poi si è rivolto in modo totalmente scortese alla direttrice, che acido. Ha un volto familiare, tuttavia quando lo noto girarsi verso di me probabilmente perché si è accorto che lo fissavo, mi volto immediatamente.

Il resto delle ore prima dell'intervallo passano troppo lentamente, faccio per prendere i miei quaderni nell'armadietto e nel frattempo parlo con Lodo che farfuglia robe riguardo trucchi e vestiti per il ballo, mentre prendo i miei libri qualcosa mi urta. I libri cadono a terra, così come quelli della persona che urto, mi piego per prenderli e quando alzo lo sguardo mi rendo conto di chi ho accidentalmente urtato, il ragazzo nuovo. Com'è che si chiamava, George?

"Stare più attenta no, eh?" Il suo tono è decisamente antipatico. Può capitare a tutti di essere un po' distratti, può benissimo evitare di rivolgersi a me in questo modo anche perché non gli ho dato assolutamente confidenza.
"Una camomilla no, eh? Guarda che non l'ho fatto di proposito." Roteo gli occhi irritata e nemmeno si degna di rispondere dato che mi guarda con strafottenza, andandosene.
"Che cogliona." Lo sento mormorare tra se e se e ringrazio il cielo che se ne sia andato anche perché se me l'avesse detto in faccia credo che sarei esplosa. Ma come si permette?
"Nervoso il ragazzo." Sorride sorniona Lodovica non appena quel coglione se ne va, certo che non ho mai sentito un ragazzo rivolgersi così a una ragazza.
"Ha problemi seri." Rido prendendola a braccetto per poi rientrare in classe. Fortunatamente le prossime ore non coincidono con quelle del nuovo ragazzo, al contrario sono contenta perché le ultime tre ore le condivido con Diego tuttavia non posso scambiare nessuna parola con lui.
Tiro un respiro di sollievo quando suona la campana che segna la fine definitiva delle lezioni. Saluto Lodo e qualche altra amica per poi salire nuovamente in macchina con Diego, il quale mi riaccompagnerà a casa.
La radio suona ad alto volume la canzone Pillowtalk di Zayn, la nostra canzone. Mi fa rilassare ed essere un po' più spensierata, nel frattempo frugo nel mio zaino per cercare il cellulare. Mi accorgo che mancano alcuni libri ma sopratutto il diario che mi ha regalato Mercedes. Cazzo, si sarà confuso sicuramente tra i libri di quello scemo, effettivamente avevo all'interno dello zaino anche qualche libro che non mi apparteneva.
"Va tutto bene?" Diego nota il mio essere pensierosa. Merda.
"Si si." Mento alzando gli occhi al cielo, adesso chi lo dice a quel cretino che deve restituirmi la mia roba? Soprattutto il diario che mi ha regalato otto anni fa da Mercedes, ci tengo troppo e all'interno ci sono tutti i ricordi dell'orfanotrofio, il pensiero di perderlo mi fa troppo male anche perché è un pezzo della mia vita.  Ma anche il pensiero di dover parlare col ragazzo nuovo domani a scuola, mi irrita. Come farò?

Angolo autrice :
Due capitoli in un giorno, amatemi. La trama si rende già più interessante. Diego e Martina sembrano una coppia affiatata e a scuola arriva un alunno nuovo. Il ragazzo che vedete è cambiato parecchio, non c'entra nulla con il dolce bambino dell'orfanotrofio, cosa avrà portato a farlo diventare così? Purtroppo la nostra Tini non vedendolo da dieci anni non si ricorda totalmente di lui, lo riconoscerà mai? Scoprirete tutto nei prossimi capitoli, se vi va stellinate e lasciate un commento💜
-Chiar

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