Chapter 18.

134 6 6
                                    


Jorge's pov.

Nel suo volto si disegna un'espressione stupita, il suo sguardo  confuso mi fa capire che non si aspettava di vedermi.

"C-che ci fai qui?" la sua voce risulta più un mormorio, rimane ferma immobile, come se avvicinarsi a me la spavantasse, esattamente come ai vecchi tempi.

"Potrei dire lo stesso di te." Faccio spallucce e lei come sempre alza gli occhi al cielo infastidita.

"Mi sembra ovvio, cerco Diego." Abbassa lo sguardo cercando in tutti i modi di evitarmi, che le prende? È così fredda. Avrò sicuramente commesso degli errori e di questo continuo a pentirmene, eppure pensavo che con quella lettera potesse cambiare qualcosa o perlomeno, lo speravo con tutto me stesso.

"È sotto la doccia, se vuoi possiamo aspettarlo insieme." Le rispondo tranquillamente ma continua a guardarmi con disprezzo. Noto qualcosa diverso nel suo volto, una particolare scia di maliconia nei suoi occhi.

"Lascia stare, passo domani." Scuote la testa girando i tacchi, mi avvicino così a lei, fermandola dal braccio.

"Mi spieghi cosa ti prende?" La guardo dritto negli occhi per un attimo mi guarda ma poi si libera dalla presa, una lacrima inizia a rigare il suo volto e sento un forte vuoto nel petto, non voglio vederla piangere.

"E me lo chiedi anche? Sono stanca di essere usata Jorge, ecco cosa mi prende." Singhiozza guardandomi con disprezzo, davvero non riesco a capire a cosa si riferisca.

"Usarti? Ma di che parli? Pensavo almeno avessi letto la mia lettera..." Abbasso lo sguardo, ho cercato di esporle i miei sentimenti, dovrebbe sapere benissimo che non la tratterei mai così.

"Intendi questa?" Esce un foglio stropicciato dalla tasca per poi strapparlo in mille pezzi davanti ai miei occhi. Rimango di gesso per un istante, qualsiasi cosa voglia dire o fare in questo momento non riesco, mi sento come bloccato.

"Quindi è questa la tua decisione? Vuoi mandare in frantumi tutto ciò che abbiamo costruito insieme così come hai fatto con questa lettera?" Alzo per un attimo la voce, mi rendo poi conto che Diego potrebbe tornare da un momento all'altro e non voglio che senta nulla di tutto ciò.

" E anche se fosse? Davvero te ne importerebbe qualcosa? Sono stanca delle tue stronzate Jorge! Dici tanto di amarmi, di non volermi perdere e ieri ti stavi scopando un'altra!" Scoppia praticamente in lacrime, come se fosse esplosa in questo momento, come se si fosse tenuta tutto dentro. La guardo confuso. Scopando un'altra? Ma di che parla? Ieri sera ero a casa mia con Diego, mi chiedo chi le abbia potuto raccontare una cazzata simile.

"Scopare un'altra? Cazzo Martina ti sei bevuta il cervello? Non lo capisci che al centro della mia vita ci sei solo tu? Non mi verrebbe nemmeno lontanamente l'idea di sfiorare un'altra. Io ho bisogno di te e solamente te nella mia vita e mi manchi, cazzo quanto mi manca poter fare nuovamente l'amore con te." Mi avvicino ulteriormente a lei, che a sua volta sospira facendo un passo indietro.

" Jorge stai zitto. Diego potrebbe sentire..." Ribatte sfuggendo totalmente al discorso.

" Mi basta quello che ho già sentito." Sentendo quella voce io e lei ci giriamo all'unisono, Diego era appoggiato alla soglia della porta. Non sembrava arrabbiato, né triste, solo deluso. Sono un coglione.

"Amico, lascia che ti spieghi... " Corro subito verso lui, ma mi interrompe.

"Amico un cazzo, Jorge. Ti avevo fatto una domanda e ti avevo supplicato di dirmi la verità. Ma cosa trovate tutti di bello nel prendermi in giro?" Urla, mi volto verso Martina, rimasta ferma con le lacrime agli occhi. Non ha tutti i torti nell'essere incazzato, gli ho mentito, gli avevo giurato che tra e me lei non era mai successo nulla, mentre lui non chiedeva altro che la verità. Ha appena scoperto di essere stato tradito quando loro due stavano insieme.

Orphanage.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora