Chapter 11.

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Jorge 's pov.
"Quiero mirarte,
quiero soñarte,
vivir contigo cada instante.
Quiero abrazarte,
quiero besarte,
quiero tenerte junto a mí.
Pues amor el lo que siento.
Eres todo para mí." Una voce melodica mi sveglia, mi stropiccio gli occhi e la vedo : è seduta di fronte alla mia tastiera e canta a bassa voce probabilmente per non svegliarmi. Troppo tardi. Improvvisamente si volta verso di me, si è appena accorta del fatto che la stavo guardando e arrossisce, abbassando lo sguardo intimidita. Sta ancora indossando la mia felpa, ed è buffo ma allo stesso tempo adorabile il fatto che le arrivi alle ginocchia.

"E così hai appena trovato il ritornello della tua canzone, eh?" Ridacchio con la voce ancora impastata dal sonno, lei fa una faccia strana, tenendo fisso sguardo nelle sue mani, ancora appoggiate sulla tastiera.

"Ehm, si. Stamattina mi sto sentendo piuttosto ispirata. E sono contenta che la mia canzone sia a buon punto" farfuglia e poi sbuffa poggiando i gomiti sulla tastiera "solamente che ho ancora difficoltà a concordare la mia voce con la melodia del piano."

"Per questo ci sono io." Le sorrido fieramente, Beto mi ha incaricato di aiutarla proprio
per questo, non ho mai avuto difficoltà ad associare la mia voce agli strumenti musicali, credo che quello che ho sia un vero e proprio talento. Ma è anche una passione. La mia passione per la musica iniziò se non altro all'orfanotrofio, ricordo che durante i cori della chiesa le suore insistevano per mettermi in prima fila, insinuando che malgrado fossi solo un bambino le mie doti canore erano professionali quasi come quelle di un adulto, tuttavia non le credetti mai. Ricordo inoltre del grande pianoforte a corde, posto in salotto. Quello strumento così grande in confronto a me mi meravigliava e incuriosiva allo stesso tempo, volevo imparare e suonarlo a tutti costi, fu così che suor Clari iniziò a darmi lezioni. Pensare all'orfanotrofio mi mette malinconia, ripenso al fatto che ero una persona completamente diversa, un bambino buono, altruista, amato e apprezzato dagli altri. E adesso invece  che ne è rimasto di me? Mi mette rabbia pensare al passato, pensare che prima ero felice. Mi mette troppa rabbia pensare che adesso invece la felicità per me resta solo un lontano ricordo. Quando mi adottarono e mio padre adottivo era ancora in vita, mi regalò una tastiera per il compleanno. La stessa che ha da poco suonato Martina. Lui era a conoscenza del mio amore per questo strumento e <<non abbandonare mai la tua passione, Jorge>> è una delle poche frasi che ricordo, prima della sua morte.

Martina's pov.
Non nascondo che Jorge abbia un certo fascino nonostante si sia appena svegliato, i suoi capelli sono arruffati, gli occhi assonnati. È indescrivibile la sintonia che ci lega, sicuramente per lui non sarà lo stesso, eppure io avverto come una sorta di complicità, malgrado io lo conosca da poco. Il fatto che ieri mi sia lasciata andare, senza vergogna, non fa totalmente parte della mia personalità, non mi ero mai spinta così oltre con qualcuno eppure con lui mi sento me stessa, e libera di fare certe cose che ad esempio con Diego non riuscivo a fare in quanto mi sentivo frenata. Inevitabilmente mi sento in colpa per lui, sono consapevole del fatto che sia passato troppo poco tempo e che non sia giusto che io abbia fatto troppi passi avanti con Jorge, tuttavia mi fa stare bene, di conseguenza non mi pento di aver compiuto certi sbagli. Sposto poi il mio sguardo sul suo viso, sembra avvolto nei suoi pensieri, pensieri probabilmente malinconici in quanto nel suo volto si dipinge un'espressione cupa.
"Va tutto bene?" mi azzardo a chiedergli malgrado non mi stia prestando attenzione, insisto così a domandargli "è per ieri che stai così?"
Mi fulmina con gli occhi, ciò mi intimorisce tanto da farmi abbassare immediatamente lo sguardo.

"Fatti i cazzi tuoi, Martina. Il fatto che ieri mi sia confessato con te non significa che devi avere la presunzione di sapere tutto sulla mia vita." Quasi urla e ciò mi fa stare male, non pretendevo nulla di tutto ciò, pensavo semplicemente che questo malumore improvviso fosse dovuto a ieri, ma a quanto pare ha molti altri problemi.

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