Capitolo 18

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Guardavo le persone andare e venire, come al mio solito non avevo granché da fare.

Mi si avvicinò una spia e mi porse delle lettere -Mia signora, da Usignolo e dama Penthagast- lo ringraziai con un cenno del capo. Le avrei lette dopo, preferivo stare da sola quando leggevo la corrispondenza.

-Hai lo sguardo perso, tutto a posto? Qualche settimana fa sembrava che stessi per uccidere qualcuno, lo stesso il tuo lupo, avete litigato?-

Le sorrisi -Sì Shani avevamo litigato, grazie per avermi ricordato che ci dobbiamo chiarire su un punto, il discorso alla fine è divagato-

-Contenta per te, ma dimmi, non ti da fastidio?-

La guardai confusa -Cosa?- indicò Solas e Míriel che lo avvicinava appena poteva, non li avevo neanche notati -La verità? No, anzi spero per lei che le passi presto, Solas anche se in modo educato può essere terribile, sai il detto feriscono le parole più che la spada? Ecco per lui è perfetto-

Era perplessa -Non avevo continuato la mia storia vero? Bhe, sappi che sono passata da una felicità mai provata prima a una completa disperazione perché mi ha lasciato, aveva voluto separarsi e...-

-Cosa!!??- esclamò troppo forte, alcuni elfi ci guardarono -E non sapevo neanche il perché, quello l'ho scoperto dopo. I due anni più lunghi della mia vita, ogni volta che la mente non era occupata pensavo a lui ed era straziante-

Non me l'aspettavo, come ricevere un pugno nello stomaco. Tradita, mi ero fidata fino ad un attimo prima, pensavo che fossi io il problema, non capivo. Non comprendeva Cole che si era intromesso percependo la sofferenza di entrambi. Nessuna spiegazione valida...evitava la causa principale, fin quando persi la pazienza e arrivai a dirgli perché stavo ancora perdendo il mio tempo con lui. La sua voce si era incrinata come la maschera con cui cercava di proteggersi da me. Lo evitavo, ma quelle poche volte che ci ritrovammo a fissarci di nuovo, nei miei amati occhi grigi non vedevo scomparso il sentimento che anche io continuavo dolorosamente a provare. Non sapevo cosa fare, non avevo più frecce al mio arco e la sofferenza mi toglieva la forza per cercarne altre.

Era rimasta esterrefatta -Ti sei pietrificata?- ridacchiai, stava per dire qualcosa, ma con un cenno la bloccai -Vedi la sua espressione ora?- annuì con la testa -Serio e...distaccato?-

Sorrisi -Esatto, ti faccio vedere una cosa, tu resta qui e continua ad osservarlo-

Mi avvicinai a loro -Míriel come sta andando in questi giorni?-

-Bene, tutto a posto, grazie- si rigirò a guardare Solas che però non la degnava più di uno sguardo e mi fissava, gli si era dipinto sul volto un sorriso e gli occhi ardevano.

Míriel presa alla sprovvista e a disagio, disse esitante -Ora...devo andare...mi stanno aspettando- scappò via.

Udii Shani ridere -Che gli prende alla tua amica?- la guardava incuriosito, mi voltai stava ridendo come una pazza, sorrisi -Non lo so- mi girai di nuovo verso di lui -Dopo chiariamo la discussione dell'altro giorno, non pensare di averla scampata-

Mi rivolse un espressione sconsolata -E io che ci speravo...- si chinò e mi baciò fugacemente

-Questo non ti salverà, a dopo- ridacchiò.

Ritornai da Shani -Dimmi la verità volevi farmi morire?- sorrisi divertita

-Ora però mi devi spiegare se ti guarda così, perché ti ha lasciato-

-Vieni, spostiamoci- andammo vicino ad un parapetto per restare da sole, mi appoggiai ad esso guardando la vallata -Ho sventato l'invasione dei qunari, è stato un massacro, non so quante volte ho pensato di morire in combattimento. Ho attraversato molti Eluvian riscoprendo edifici di un mondo ormai distrutto e dimenticato-

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