Capitolo 34

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Calore. Mi stiracchiai rigirandomi e beandomi del silenzio. Quando un peso mi afferrò la vita e decisi di aprire gli occhi. Il soffitto era già completamente illuminato, voltai il viso trovandomi il respiro di Solas ad un palmo dal mio e un suo braccio che mi stringeva. Restai a guardarlo dormire, non avevamo più parlato dei Vallaslin e anche se ci pensavo ogni giorno il Lyrium rosso con qualche mio intervento rimaneva domato, ma non potevamo andare avanti così all'infinito. Sentivo il freddo contatto con le lenzuola attraverso la mano sinistra. Finalmente era tornata normale, fascia sparita! Prima che potessi fare altro, Solas si sporse di più verso di me e mise la testa nell'incavo del mio collo, mormorava parole in elfico senza nessun filo logico, almeno per me. Stava sognando? Appoggiai la guancia sulla sua fronte e smise di parlare. Da qualche giorno avevo notato che era più irrequieto e nervoso. Gli avevo chiesto di nuovo di farmi tentare per guarirlo, ma non ne voleva sapere, non mi diceva cosa sognava, anche se lui mi rispondeva che non se ne ricordava, mi veniva difficile credergli. Il Lyrium cantava e lo tormentava. Sospirai profondamente, tendeva anche a dormire di più come in questo caso, ma sembrava uno straccio. Glielo avevo fatto notare, ma da orgoglioso quale era, aveva negato. Alla fine mi ero messa d'accordo con Abelas, stava crollando e lo avevamo notato entrambi, il Lyrium gli stava prosciugando le energie.

Io avevo studiato tutti i libri e le informazioni disponibili, non trovando però una soluzione definitiva. Era come sbattere la testa contro al muro cercando una crepa per farlo cedere, ma senza successo. Al contrario la testa iniziava a fare male. Sospirai di nuovo e lo guardai lasciandogli un bacio sulla nuca. -È la seconda volta che sospiri, suppongo sia colpa mia...- disse prendendomi alla sprovvista -No, sospiro perché uno stupido orgoglioso non vuole farsi aiutare, anche se ha tentato diversi metodi perdendo solo tempo...-

-Mmm... lo conosco?- rispose divertito

-Te lo farò conoscere, visto che l'origine delle mie fantasie non sarà ancora in circolazione per molto se va avanti così... mi dovrò arrangiare...- si mosse alzandosi appoggiandosi su un gomito e fissandomi -Ma in effetti pensandoci... l'ho fatto per quattro anni, quando negli ultimi tre piangevo disperata... alternando le cose tutto sommato funziona...- incrociai le braccia dietro la testa -Farlo per sempre che problema sarà? No?- e chiusi gli occhi seccata, non mi andava di ricominciare a litigare, non volevo farlo, mi faceva sentire male. Ma non potevo lasciarlo morire. Mi rigirai su un fianco per dargli le spalle e sfuggire al suo sguardo e a quella discussione a cui avevo acceso la miccia.

Lo udii sospirare, il materasso si mosse e me lo ritrovai attaccato, la sua mano si posò sul mio fianco accarezzandomi per poi scivolare sul ventre e stringermi di più a lui. Le sue labbra sulla spalla, una volta, due, tre... continuava a lasciarmi dei lievi baci, sul collo, la mandibola e l'orecchio mordicchiandone il bordo fino al lobo che leccò. Trattenni il respiro, non riuscendo a fermare il brivido di piacere che era nato e infilò il viso nell'incavo del collo su cui percepivo il suo fiato caldo e umido. Una lunghezza a cui non riuscii a restare indifferente si presentò contro al sedere. Rimasi ferma e in silenzio in quell'abbraccio -Come intendi procedere?- domandò infine.

Cercai con la mano la sua, stringendola e accarezzandola -Lo sai che non riesco a vivere senza di te?- mormorai. Venni stretta ancora più forte -Anche io e ho paura. Per te e non per me-

-Lo so... sei stato al Vir Dirthara, giusto? Qualcosa che può aiutarti?-

-Un libro strappato e altrettanti fogli rovinati... te li farò avere, anche se non ho letto niente di rilevante...-

Continuai ad accarezzargli la mano e intrecciai le dita con le sue -Usavate il Lyrium blu per ripristinare il mana, come viene usato anche adesso?- stavo cercando qualunque informazione, anche la più banale, qualsiasi cosa che potesse tornarmi utile.

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