| cinque |

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Si sono salutati solo con un abbraccio. Il freddo che provavano dopo essersi staccati dalle braccia dell'altro sorprese entrambi, un po' se l'aspettavano ma provavano sensazioni fin troppo contrastanti. Nonostante il le continue domande i due non riuscivano a rispondere a nessuna

Non avevano mai il tempo materiale per sedersi e parlare davvero, non erano mai riusciti a farlo e di questo passo forse non sarebbero riusciti a risolvere i loro dubbi. Fabrizio era quasi sicuro di avercela fatta, l'idea di segnare il momento e buttare alle spalle le paure era bella ma gli suonava drammatica. Nemmeno nella sua testa aveva senso questa affermazione, figuriamoci spiegare ad Ermal del suo improvviso tornare indietro.

«Allora, ci vediamo presto!»

«Certamente! Pensami, mi raccomando..» disse scherzando Ermal.

Prima che Fabrizio potesse rispondere, il suo cellulare iniziò a squillare «Pronto?»

«Fabrizio? Sto chiamando da ieri sera!»

«E' sempre stato con me, non capisco perché non abbia squillato prima..»

«Va bene, fa nulla. Tu ed Ermal dovete partire!» Fabrizio si girò e guardò il ragazzo che aveva di fronte con una faccia confusa.

«Perché? Cos'è successo?»

«Domani avete un'intervista importante per l'eurovision!»

«Aspetta ma non dovrebbe essere tra un mese? Abbiamo entrambi dei firma copie non possiamo lasciare tutto così..»

Ermal osservava in silenzio cercando di capire quale fosse il problema, sapeva di c'entrare perché Fabrizio stava parlando al plurale. Preferiva aspettare che la chiamata fosse terminata prima di chiedere. Gli fece cenno di aspettare e annuì soltanto.

«Abbiamo già provveduto ad avvisare i fan che sono stati spostati..»

«Avvertire un po' prima no?»

«L'ho saputo anch'io ieri, non scaldarti. Dillo ad Ermal e partite. Vi ho inviato tutto il necessario, ho preso anche ai vestiti, saranno già in albergo. A stasera.»

«Ciao.» Fabrizio chiuse la chiamata e guardò Ermal che aspettava una spiegazione «Partiamo.»

«Che?» lo guardò confuso «Perché dovremmo partire?»

«A quanto pare ci hanno anticipato un'intervista che avremmo dovuto fare tra più di un mese.»

«Oh!» prese le chiavi dalla giacca «Allora dobbiamo prepararci forza. A che ora è il volo?»

«Aspetta che controllo..» dopo un'occhiata veloce alle email alzò lo sguardo «Tra meno di due ore..» sospirò «Dobbiamo andare.»

«Vado a prendere tutti i documenti, faccio subito. Puoi chiamare un taxi?»

«Sì tranquillo ci penso io.»

La loro vita non era mai tranquilla, era davvero difficile rilassarsi e riordinare per un attimo l'equilibrio. E' capitato spesso ad entrambi di dover volare da una parte all'altra per impegni lavorativi proprio come in questo periodo causa firmacopie. Rendeva entrambi davvero felici, il calore dei fan era percepibile da tutti e quanto bene facesse ad entrambi lo si notava dai sorrisi, quelli non mentono.

Dopo aver raccolto l'essenziale i due si diressero in aeroporto, arrivarono in tempo per il checkin. Erano agitati per qualche strano motivo, Avevano parlato poco in tutto quel tempo, una strana tensione avvertivano ma nessuno decise di parlare per primo.

In aereo Fabrizio scriveva mentre Ermal ascoltava della musica guardando dal finestro. Le nuvole, il cielo azzurro, la pace proprio come la canzone che stava ascoltando in quel momento, quella dell'uomo seduto accanto a lui.

Cerco la pace fra le cose che ho in mente

Fra tanta gente che non cerca niente

Nel dubbio amaro in un posto nel cielo

Nell'incertezza fra il falso ed il vero

Cerco la pace, non è mai arrivata

Per dare un senso a una vita sbagliata

Vedo me stesso nei tuoi turbamenti

E poi mi chiedo se senti che

Io cerco te.

Ermal sussurrava il testo, era forse una delle canzoni che amava di più di Fabrizio e in quel momento la sentiva sua, le sentiva fino alle ossa quelle parole.

«La conosco questa canzone.» la voce lo svegliò da quella specie di sonno. Si girò verso Fabrizio che continuava a scrivere. Quando lo notò alzò la testa e gli sorrise.

«Come hai fatto a capire cosa stessi ascoltando?»

«Il volume è alquanto alto, Ermal.» rise «Ti piace?»

«Vedo me stesso nei tuoi turbamenti

E poi mi chiedo se senti che

Io cerco te.» Ermal cantò sottovoce. «Questa parte, mi piace da morire..»

«Come mai?»

«E' da un po' che non mi do pace. C'è questa persona che non riesco a capire, non riesco a capire cosa voglia dirmi nonostante ci abbia provato. Non so se fare passi avanti o tirarmi indietro. Le sue intenzioni sono confuse?? Ho paura di fare qualsiasi passo, che sia avanti o indietro..»

«Quella canzone. Quella canzone che stavi scrivendo..è per questa persona?»

«Io non scrivo per gli altri lo sai.»

«Non mentire,l'hai scritta pensando a questa persona..» Il tono di Fabrizio diventò quasi aggressivo. Era geloso, non poteva mostrarlo, non doveva.

Ermal avvertì la sensazione di fastidio che il compagno stava provando. «Forse hai ragione..»

«Questa persona sa che la stai cercando?» si lasciò scappare un sospiro.

L'altro rimase in silenzio per pochi secondi per poi guardare Fabrizio negli occhi «Ci sto provando.» non un filo di esitazione.

«Forse ci sei riuscito.»


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Mi sarebbe piaciuto aggiornare prima ma ero davvero impegnata 

questo capitolo l'ho scritto un po' di fretta, infatti è sicuramente il peggiore, mi spiace. 

  ♡  

Raro | MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora