Ed ecco che mi ritrovo in macchina, alla volta di Modena, dove tra pochi minuti inizierà la partita contro Trento. Ed io sono in ritardo, come sempre. Cristina, la mia compagna di corso all'università, si è offerta gentilmente di tenermi compagnia durante il big match. Ovviamente non mi sono dimenticata di portare la mia macchina fotografica, mia fidata compagna di avventure con la quale ho immortalato salti, tuffi, baci e abbracci delle partite di pallavolo.
<Chris, che ore sono?> Guardo la strada mentre di tanto in tanto mi tengo aggiornata sull'orario. Detesto essere in ritardo.
<Amanda, non preoccuparti, facciamo in tempo ad osservare gli spilungoni che fanno riscaldamento, lo so che ci tieni>
Si gira verso di me e fa l'occhiolino
<Di sicuro non mi dispiace guardare i bei culetti dei giocatori mentre fanno gli squat, questo spettacolo è meglio della partita in sé. Non fare finta che non piacciano anche a te, su su>Arriviamo alla biglietteria e acquistiamo due posti nel parterre. Andiamo, MODENA CONTRO TRENTO, come fai a non voler vedere gli atleti da vicino? Beh, ammetto che quei soldi una ragazza normalissima avrebbe potuti spenderli in scarpe e vestiti, ma d'altronde: MODENA CONTRO TRENTO EDDAIEEE
Il palazzetto straripa di tifosi, ogni volta che mi giro vedo i colori giallo e blu, mentre la Curva Gislimberti ospita i tifosi del Trento. I ragazzi stanno facendo gli esercizi a coppie. Bene, non sono poi così in ritardo. Appoggio la mia borsa e chiedo a Cristina di salvaguardare i miei "beni". Mi avvicino alle transenne per scattare qualche foto. Davanti a me c'è Salvatore Rossini (detto anche Totò) non che libero della nazionale italiana che esegue degli esercizi a coppie insieme a Matteo Piano, (detto anche Teuzzo), centrale della nazionale che per me è sempre stato un gigante gentile. Beh, 210 cm di uomo non è poco.
Dopo aver difeso un pallone quasi a terra, Totò si avvicina a Matteo per abbracciarlo. Ho sempre saputo che Matteo Piano era alto, ma cavolo, dal vivo lo è ancora di più. Decido di immortalare il momento: 180 cm vs 210 cm. È quasi imbarazzante e mi scappa una risata. Penso che questo possa essere il miglior scatto della giornata.
Mentre riguardo i vari scatti degli esercizi, sento una voce che mi intima di stare attenta e, in men che non si dica, le mie mani sono davanti alla mia faccia per proteggermi da una pallonata che arriva dal campo. Ci è mancato poco e mi spaccavo il setto nasale. Sono tutta intera? Fotocamera, salva. Telefono, salvo. Braccialetto, oh merda. Il braccialetto che mi è stato regalato dai miei genitori prima che mi trasferissi per seguire il mio sogno è a terra, spezzato a metà.
<Oh mamma mia scusami, avrei dovuto controllare la palla di Totò. Sei tutta intera?> Mi si avvicina un palo della luce conosciuto come Matteo Piano. Il mio cuore. Batte veloce, tanto veloce.
<Ehm, oh sì. Beh più o meno. Ma non preoccuparti è stata solo colpa mia. Mi trovavo nel posto sbagliato nel momento sbagliato>
Ma che cosa sto dicendo? Probabilmente mi sento un po' in soggezione. Poco poco.
<Era molto importante, vero?>
<Cosa?> Noto che sta guardando il mio braccialetto
<Il braccialetto. Era molto importante?> Si sente in colpa. Io non voglio che lui si senta in colpa a causa mia, no no.
<Ah, no, non molto... ehm...era molto vecchio comunque. Era arrivata la sua ora> Posso scommettere che sono diventata tutta rossa. Lui intanto mi guarda e storce il naso
<Non so quanto possa crederti, quindi mi dovrò fare ripagare.>
<No, Matteo, davvero, non devi> ora mi sento io in colpa. Insiste
<Dicevo: mi dovrò fare ripagare, signorina...> vuole sapere il mio nome. Ok, perchè no?
<Amanda, cioè tu potresti chiamarmi Ami se vuoi, ma anche Amanda va bene> Sorride e gli scappa una risatina.
<Bene, signorina Amanda ma anche Ami se ti fa più comodo, piacere, Matteo. Sappi che non è finita qui> mi dice e io lo guardo stranita mentre sorrido
<Con il braccialetto, intendo con il braccialetto> cerca di correggersi ma ottiene solo qualche risata da me.
<Dai Matteo, vai a scaldarti, che non voglio vederti con un crampo alla gamba, se no poi mi sento in colpa io> ci scambiamo uno sguardo di intesa mentre mi saluta con la mano e credo di aver anche visto un occhiolino, o forse sbaglio io. Mi avvicino al mio posto con uno sguardo da ebete (probabilmente) in viso. Cristina mi guarda e si mette a ridere sonoramente, mentre io non riesco a togliermi il sorriso dalla faccia. Cristina ha registrato il mio incidente a rallentatore e me lo sta facendo rivedere.
Se solo mi fossi trovata ad un metro di distanza, tutto ciò non sarebbe successo.
Beh, che dire, a volte la fortuna riesce anche ad essere dalla mia parte.Per tutta la partita non riesco a togliere gli occhi di dosso da Matteo, mentre immortalo i suoi piccoli gesti dentro una fotografia. Di tanto in tanto mi guarda, o forse cerca solo la sua fidanzata nelle tribune (sempre che ce l'abbia). Che dire, la partita mi fa venire i capelli bianchi. Al tie-break Modena è in netto vantaggio e ogni punto della squadra di casa per me è un sospiro di sollievo, fino a quando Earvin Ngapeth tira una "lavatrice" procurando un punto alla sua squadra e quindi sul 14-9 permette alla sua squadra di vincere. Abbraccio Cristina e non posso essere più contenta. I vincitori festeggiano in centro al campo mentre immortalo ogni loro movimento con la mia macchina fotografica.
Questi sono momenti da ricordare e anche le piccolezze, gli sguardi, i sorrisi gli attimi di felicità devono essere catturati da un obiettivo.Piccolo angolo della spontaneitá
Buonasera gente, come state? Io sono molto happy perchè domani il mio papi mi porta a vedere la seconda gara dei play-off a Milano contro Modena. Voi che partite avete seguito/seguirete questo weekend?
(Comunque, che dire, il video che ho aggiunto è molto in tema, no? Ahaha)
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Formidable
FanfictionAmanda, libero di una squadra in provincia di Milano, ha un sogno: giocare nella squadra che ha seguito più di tutte, il Club Italia. Sa però che non può permettersi distrazioni durante il suo percorso, se non fosse per un piacevole incontro con uno...